Sono 300 le opere d’arte tratte in salvo nei comuni di Sarnano, Visso e Caldarola. Un lavoro straordinario dei volontari della protezione civile regionale specializzati nel recupero e messa in sicurezza dei beni culturali. Dal 7 novembre scorso stanno lavorando per salvare l’enorme patrimonio che caratterizza le Marche. Tra le operazioni anche il salvataggio del Transito di San Martino dalla Collegiata di Caldarola (leggi l’articolo). Un’esperienza quella del volontariato al servizio del patrimonio culturale in emergenza che nasce proprio nelle Marche con il terremoto del ’97 e si è andata via via consolidando fino alla firma, nel 2007 di un protocollo nazionale. Il gruppo di protezione civile regionale specializzato nel recupero e messa in sicurezza dei Beni culturali è composto da 118 volontari di ogni età residenti in tutta la regione. Ognuno mette gratuitamente competenze e professionalità (restauratori, storici dell’arte, architetti, tecnici di diversa provenienza, semplici operatori) a sostegno del segretariato Marche del Mibact. Coadiuvati dai vigili del fuoco e dai carabinieri del gruppo di Tutela beni culturali in una settimana di operazioni hanno messo in salvo circa 300 opere dalle chiese e musei dei comuni di Sarnano, Visso e Caldarola. Un lavoro rischioso, considerata la pericolosità di operare in “zona rossa” e con il continuo susseguirsi delle scosse sismiche in queste ore.
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Qualcuno della zona sa dirmi se la Collegiata di San Ginesio è stata messa in sicurezza. Mi avevano detto che dopo le scosse di fine ottobre la splendida facciata era a rischio crollo.Grazie