di Maria Stefania Gelsomini
La Traviata firmata Brockhaus-Svoboda universalmente ribattezzata Traviata degli Specchi è ormai un classico, uno spettacolo di culto, fiore all’occhiello della lirica di qualità espressa dal teatro maceratese. Nata allo Sferisterio nel 1992, da quella prima straordinaria stagione, dopo ventiquattro anni continua a essere rappresentata e a strappare applausi nei principali teatri italiani e del mondo: Roma, Parma, Napoli, Palermo, Bologna, Cagliari, Genova, Trieste, Verona, Valencia, Tolone, Baltimora, fino in Kazakistan, in Oman e in Giappone, solo per citarne alcuni. E la sua fortuna non accenna a diminuire perché nel 2017, a gennaio, inaugurerà il nuovo colossale teatro d’opera a Guadalajara in Messico, e poi andrà a Seoul in Corea, e poi chissà dove altro ancora. Un quarto di secolo di consensi ininterrotti da parte del pubblico e della critica al punto che, giusto lo scorso 29 giugno a Rovereto, nella serata di gala organizzata dal magazine GBOpera e dall’Associazione Musicale Euritmus per la presentazione ufficiale dei “GBOscars – L’Eccellenza della Lirica e della Danza”, Henning Brockhaus ha vinto il GBOscar 2016 come miglior spettacolo nella ripresa di Traviata al Teatro Filarmonico di Verona.
Eppure, o forse proprio in ragione di questo intramontabile successo, l’allestimento è da tempo al centro di una spiacevole disputa, che si sta inasprendo sempre più nei toni, tra l’Associazione Sferisterio e la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi. “La Traviata è mia”, dice l’una, “no, la Traviata è mia” replica l’altra, e in mezzo c’è il regista Henning Brockhaus che, avendola creata, è l’unico titolare della parte artistica dell’allestimento. La vicenda in breve: Jesi rivendica i diritti sull’allestimento, Macerata risponde che sono scaduti nel 2010. Vendere in giro per il mondo questa Traviata evidentemente rende parecchio, ed è così che si spiega tanto interesse. Jesi inoltre accusa Macerata di rifiutare un incontro e il confronto. Ora Brockhaus, coinvolto in prima persona nella polemica tra Jesi e Macerata ancora lungi dall’essere risolta, intende dire la sua. In particolare intende smentire alcune affermazioni rilasciate alla stampa dall’amministratore delegato della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi William Graziosi nel suo dibattito a distanza col presidente dell’associazione Sferisterio, il sindaco Romano Carancini. Graziosi ha dichiarato alla stampa che il regista tedesco, residente ormai da tanti anni nelle Marche, sarebbe stato coinvolto, da parte di Jesi, nella programmazione della Traviata degli Specchi lo scorso aprile: “è vero che Graziosi mi ha parlato di Traviata – afferma Brockhaus – ma mi ha proposto di affidarne la regia ad altri, escludendomi. Doveva essere cioè una ripresa della mia regia affidata non a me ma a non si sa chi. E io mi sono rifiutato”. E prosegue: “è una storia che va avanti da anni. Nel 2014 un cantante, durante una prova, mi ha detto “allora ci vediamo ad Astana per Traviata” e io non ne sapevo nulla”. Astana è la capitale del Kazakistan, nel cui teatro d’opera William Graziosi ha ricoperto nel biennio 2013-2014 il ruolo di vice-sovrintendente e direttore artistico. “Sono andato a parlare con Graziosi – prosegue Brockhaus – e lui mi ha detto ‘sì ti avrei chiamato…’ insomma, anche allora aveva provato a farla senza di me, ma quella volta ha dovuto rinunciare, però voleva che firmassi un contratto in cui gli concedevo tutti i diritti della Traviata. Ed è stato lì che ho saputo che aveva venduto per 300mila euro la Traviata ad Astana, ma non l’aveva detto né a me né a Macerata. È convinto di essere il proprietario delle scenografie e anche del lato artistico-registico, se ne è appropriato senza averne i requisiti. Intanto deve pagare la metà di quei 300mila euro a Macerata, è dal 2010 che non paga più una lira a Macerata”. A questo punto però una domanda sorge spontanea: come mai Macerata non ha mai rivendicato quei soldi, visto che ne avrebbe bisogno più del pane? “Questo proprio non lo so e non lo capisco, ma ora Carancini ha deciso di mettere a posto le cose – afferma Brockhaus – Macerata si comporta completamente in un altro modo, con Macerata si tratta come con tutti gli altri teatri, e si affittano gli allestimenti per un prezzo che anche io conosco. Invece Graziosi me l’ha sempre nascosto, dicendo solo, ogni volta, che il cachet era sempre al minimo.” Succeda quel che deve succedere, ma sta di fatto che intanto la Traviata degli Specchi messa in programmazione a Jesi a fine ottobre è stata cancellata dal cartellone, e verrà sostituita a febbraio 2017 con un’altra Traviata. Se Jesi fosse davvero la legittima proprietaria, perché allora l’avrebbe fatto?
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