Esclusi dal decreto, Leonardi:
“Pagina incresciosa della ricostruzione”

SISMA - La capogruppo regionale di Fdi ha presentato un'interrogazione in cui chiede conto dei criteri utilizzati per individuare i comuni inseriti nel provvedimento. La proposta: "Organizziamo il Consiglio sul terremoto in uno dei centri tagliati fuori, come Camerino"

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Elena Leonardi

Elena Leonardi capogruppo di Fdi in Regione

 

“Svolgere il Consiglio regionale sul terremoto in uno dei comuni esclusi dal cratere, come ad esempio Camerino individuato durante l’emergenza quale sede del centro operativo misto”. Questa la proposta della capogruppo regionale di Fdi Elena Leonardi che venerdì ha presentato una interrogazione urgente sui criteri del decreto per la ricostruzione approvato martedì dal consiglio dei ministri subito prima della visita di Renzi allo stabilimento Tod’s di Casette d’Ete (leggi l’articolo). Un provvedimento che se da una parte ha visto Macerata prima tra le province marchigiane nel numero dei comuni inclusi nel cratere, dall’altra ha escluso centri fortemente lesionati dal sisma come Camerino, Tolentino, Loro Piceno, Treia, Ripe San Ginesio, Colmurano suscitando la reazione immediata dei sindaci (leggi l’articolo). Da qui l’interrogazione di Leonardi al governatore Luca Ceriscioli  per far luce sui criteri del decreto. “Ha dell’inverosimile – dice Leonardi – ma nei due sub ambiti territoriali marchigiani non c’è traccia di importanti realtà locali che hanno riportato ingenti danni materiali e forti ripercussioni sociali e che proprio per questo hanno avuto fin da subito il sostegno e l’attenzione della Protezione civile marchigiana e della politica regionale”. Da qui l’idea della seduta in uno dei comuni esclusi, in particolare Camerino individuato come sede del Com nella fase di emergenza (leggi l’articolo)

Danni a Camerino

Danni a Camerino

“Un gesto non solo  simbolico – commenta Leonardi – Alla presenza di tutti i Sindaci coinvolti dobbiamo far sì che nessuno venga penalizzato nella fase della ricostruzione e degli interventi post-sisma. Per fare alcuni esempi Camerino, Tolentino e Loro Piceno sono casi clamorosi se pensiamo agli effetti del terremoto nei loro territori, ma analoga sorte è toccata anche a diversi Comuni del fermano e della provincia di Ascoli. Una incresciosa e brutta pagina della ricostruzione, non vi sono davvero motivazioni plausibili rispetto ad una esclusione di comuni gravitanti nella stessa area geografica di altri Comuni inseriti invece nel decreto. Chiedo conto alla politica regionale e in particolare al presidente Ceriscioli, così vicino al premier Renzi, dei criteri di questo provvedimento e dell’assurdità rispetto alla scelta di lasciare fuori comuni che hanno subito gravi danni”.



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