“Non a Voce Sola”, rassegna di poesia, filosofia, musica ed arti tutta al femminile, giunge a Monte San Giusto per esplorare in profondità la nota dominante di questa edizione, ovvero il corpo politico delle donne. Esso non è inteso solamente come capacità delle donne di partecipare con voce in capitolo alla vita della polis, ma essenzialmente come riflessione sul corpo fisico della donna, non disgiungibile dalla sua capacità intellettiva di percepirlo e guidarlo, e perciò riconosciuto come autonomo e degno di rispetto, che acquisisce, con il riconoscimento della sua stessa dignità, valenza pubblica e politica innegabile. Su questo argomento le due ospiti della serata del 15 settembre, nel Cortile di Palazzo Bonafede a Monte San Giusto. Alle 21,15 ci saranno Maria Rosa Cutrufelli e Laura Lepetit.
Maria Rosa Cutrufelli, messinese di nascita, scrittrice e giornalista, si è laureata in lettere all’università di Bologna e, su consiglio di Italo Calvino e Roberto Roversi, che avevano letto la sua tesi di laurea, ha deciso di continuare a indagare il mondo della parola e della scrittura come espressione della parte più fonda ed alta dell’animo umano. L’orgoglio di essere una donna è anche quello che le ha fatto muovere i primi passi decisivi nel mondo della scrittura e dell’editoria. E’ stata infatti lei la fondatrice della rivista di scrittura dedicata alle donne Tuttestorie, racconti, letture e trame di donne, ed è stata l’ideatrice e l’organizzatrice della prima fiera del libro a firma femminile a Roma. Oltre ad essere una convinta femminista, ha realizzato anche molte ricerche e reportage sui temi della condizione femminile odierna, tra cui L’invenzione della donna, miti e tecniche di uno sfruttamento, Disoccupata con onore. Lavoro e condizione della donna, Il cliente. Inchiesta sulla domanda di prostituzione, Il Novecento delle italiane. Una storia ancora da raccontare. A Non a Voce Sola viene a presentare la sua ultima fatica letteraria, un piccolo romanzo dal titolo Il Giudice delle donne, nato proprio dalla voglia di scavare sul tema dell’inizio del percorso di riconoscimento politico del corpo delle donne. Quello che ha trovato è un tesoro strabiliante, ovvero il racconto, tutto made in Marche, che parla dell’avventura realmente accaduta nell’Anconetano nei primi anni del ‘900 a dieci straordinarie maestre, che fecero l’impresa, ovvero, un bel giorno, chiesero al giudice Ludovico Mortara di essere iscritte alle liste elettorali in nome del suffragio universale… La risposta che diede il giudice e la faccia che fece ce le narrerà Maria Rosa Cutrufelli.
Laura Lepetit, romana di nascita ma milanese di adozione ed elezione, è un’editrice italiana. La sua avventura comincia a Milano, quando decide, dopo la laurea in Lettere Moderne e il matrimonio con il marito Guido, di rilevare la Libreria Milano Libri. Gli incontri che questa impresa le portano sono strepitosi, sarà infatti la conoscenza fatta con Anna Maria e Giovanni Gandini a dare vita nel 1965 ad una rivista a fumetti, che diventerà celebre con il nome di Linus. Negli anni seguenti viene a contatto con il Gruppo di Rivolta Femminile, guidato da Carla Lonzi, e lì comincia a maturare le proprie idee sull’esclusione delle donne dalla letteratura, sul loro mancato riconoscimento di dignità di persone e quindi di scrittrici, e sulle estreme conseguenze che tale ingiustizia sessista ha portato alla letteratura e alla sua crescita nei secoli. E’ proprio per riparare, alla sua maniera, a questo torto che decide di fondare la casa editrice La Tartaruga, dove da anni pubblica solo i migliori libri scritti da donne. Un’avventura di consapevolezza femminile che ancora continua e che la Lepetit vuole raccontare a Non a Voce Sola. La Lepetit presenterà, anche, la sua originale biografia “Autobiografia di una femminista distratta” che ben si lega con il fil rouge della rassegna
L’associazione Donne di Carta ha collaborato fattivamente alla realizzazione della tappa della rassegna a Monte San Giusto e così Vanessa Sabbatini commenta l’appuntamento: “Promuovere la lettura ripartendo dal suo significato più ampio e profondo: è questa la sfida culturale dell’associazione “Donne di Carta”. Una sfida che ha trovato nel progetto delle persone libro, dal Proyecto Fahrenheit 451- las personas libro ideato dallo spagnolo Antonio Rodriguez Menendez, la testimonianza più significativa della parola come libertà, relazione e dono. Ispirandoci al noto romanzo distopico di Ray Bradbury, Fahrenheit 451, noi persone libro impariamo a memoria le parole che più ci hanno colpito, che ci rappresentano, prese in prestito dai libri e non solo, per poi restituirle con la nostra voce a chi ci vuole ascoltare. Uno scambio, una condivisione che suscita curiosità ed emozione. La bellezza di una pagina vivente che ti guarda negli occhi. Segna la nostra partecipazione all’ interno della rassegna Non a voce sola, resa possibile grazie alla disponibilità della sua direttrice Oriana Salvucci, l’idea della lettura come forma di scelta e di conoscenza. Nel corso della storia il pensiero femminile, nei vari campi del sapere, ha subito una lunga esclusione dagli spazi politici e cultuali; da qui la necessità di recuperarne la memoria per restituire la complessità, la ricchezza e la diversità di un mondo, ancora, con una forte impronta maschile. In vista dell’appuntamento di giovedì 15 settembre a Monte San Giusto, avremo l’occasione di restituire le parole di due testi che abitano in noi e hanno toccato nel profondo le corde del nostro cuore: Il giudice delle donne di Maria Rosa Cutrufelli e Autobiografia di una femminista distratta di Laura Lepetit. Ci auguriamo di riuscire a comunicare quelle suggestioni e sensazioni che abbiamo provato leggendoli. ”
Così Oriana Salvucci, la direttrice artistica della rassegna, ha definito le due straordinarie ospiti della serata: “ Vi sono alcuni appuntamenti che sono per loro natura epifanici, quello di Monte San Giusto è uno di questi. Le due ospiti della serata rappresentano pezzi di storia delle donne, rappresentano insieme il passato, il presente e il futuro della storia delle donne. – Una delle finalità della rassegna era quello di riannodare il dialogo fra generazioni di donne e Laura Lapetit e Maria Rosa Cutrufelli sono state e sono, ognuna a loro modo, personalità autorevoli nella storia delle donne. Il mondo è diviso in donne e uomini, non capisco perchè si faccia fatica ad ammetterlo. Tutto si confonde in un universale- neutro che tende ad omologare il pensiero femminile a quello maschile. E’ importante il riconoscimento della differenza e la percezione della differenza come una ricchezza. Se si può parlare di storia delle donne è grazie a personalità autorevoli come le nostre ospiti. Se la vita delle donne delle generazioni successive è stata una vita migliore è grazie ai loro pensieri e alle loro azioni, sarebbe meglio dire alle loro lotte. Il debito di riconoscenza che abbiamo nei loro confronti è immenso, come è pesante, in un’epoca come la nostra, accogliere la loro eredità. Ci vuole coraggio a dichiararsi donne, ma la strada è già tracciata, loro ci hanno spianato il cammino.”
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