di Maurizio Verdenelli
‘Techetechetè’ ha esordito (o quasi, la trasmissione estiva di RaiUno è partita lunedì scorso) con un intenso brivido per la platea dei telespettatori maceratesi che, in particolare, l’avevano amata per tanti anni. E che non l’hanno dimenticata apprestandosi a ricordarla ancora. Rivedere, anche se per pochi istanti soltanto, ieri sera in ‘prime time’ Maria Grazia Capulli cantare “Piccolo Uomo” è stata un’emozione improvvisa. Ancora più profonda quando in sovraimpressione sul volto bellissimo di Maria Grazia, deceduta il 20 ottobre scorso, è apparso il verso a lei assegnato della celebre canzone scritta da un poeta come Bruno Lauzi: “E’ l’ultima occasione per vivere”. Un verso cantato alla perfezione, c’è da dire, a differenza delle altre colleghe impegnate ad eseguire con gravi difficoltà la canzone portata al successo dall’indimenticabile Mia Martini, figlia del professor Bertè, per anni insegnante a Porto Recanati dove risiedeva con tutta la famiglia.
Il sottotitolo della trasmissione sull’ammiraglia Rai recita quest’anno: “Vorrei rivedere”. Indovina chi viene a cena? E aver avuto di nuovo virtualmente ospite Maria Grazia Capulli, subito dopo il Tg più visto della tv italiana, è stato un momento irripetibile per l’esercito degli estimatori italiani (fu la conduttrice più amata del piccolo schermo) e per i colleghi marchigiani -soprattutto per chi ci lavorò insieme, nelle sue prime esperienze alla redazione maceratese de ‘Il Messaggero’ che lei mai aveva dimenticato come riferiva a Pino Scaccia.
Dice Ariana Hosxha, che all’università di Macerata si è laureata. “Sono venuta in Italia per studiare ma anche perché affascinata da Maria Grazia Capulli che da Durazzo ammiravo seguendola costantemente alla conduzione del Tg2: non la dimenticherò mai” dice Ariana che collabora al settimanale ‘Orizzonti della Marca’ ed abita con la famiglia a Castelraimondo all’ombra di Camerino, la città di Maria Grazia. Alla cui memoria è stata dedicata la sezione juniores del Certamen Latinum svoltosi il 16 aprile scorso fra tutti gli studenti italiani presso il Liceo Classico ‘Giacomo Leopardi’ di Macerata. E Rai2 ha mandato in onda di recente nella rubrica ideata e condotta dalla Capulli (“Tutto il bello che c’e”) un ampio servizio sul Certamen curato da Silvia Vaccarezza.
E dal 29 aprile al primo maggio, Camerino aveva poi organizzato nell’ambito della manifestazione ‘Cortili in fiore’ un angolo dedicato a Maria Grazia a palazzo Bandini, in via Pieragostini dove la giornalista abitava: “Tutto il bello che c’è: una rosa per Maria Grazia”. Un fiore ed un pensiero su un libro di dediche, presto sold out a testimonianza dell’amore che la città conserva per la figlia più nota. Sabato 18, inoltre, l’università di Macerata dedica a Maria Grazia, come annunciato a suo tempo dal rettore Luigi Lacchè, la giornata dedicata al ‘Laureato’ con un premio speciale alla memoria. Il premio annuale del Laureato, peraltro sarebbe andato quest’anno –la decisione era stata già presa – alla stessa giornalista di Rai2. Sul palco dell’auditorium Sanpaolo ci sarà invece l’inviato del Corriere della Sera, Marzio Breda, laureatosi a Macerata. Unimc riserverà poi un premio speciale al regista Alessandro Valori e all’attore Simone Riccioni per il film evento: “Come saltano i pesci”. Insomma ricordi e suggestioni s’intrecciano attorno al nome di Maria Grazia Capulli la cui fama è lungi dallo spegnersi anche se lei, stroncata ad appena 50 anni da un male lento ma inesorabile, appare lontana da tutto nella quiete della tomba di famiglia a Valcimarra di Caldarola tra l’azzurro del cielo alto sull’antico ducato dei Varano e quello dei monti che lo racchiudono
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