«Celebrare la Pasqua del Signore significa lasciarsi profondamente interrogare e formare dal suo messaggio. Tutto il mistero pasquale che abbiamo celebrato in questi giorni ci tocca personalmente: è globalmente un messaggio sul senso, sulla direzione giusta del vivere, del morire e dello sperare da cristiani». Così il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi nella sua omelia durante la veglia pasquale. «Il segreto è diventare imitatori di Cristo che obbediscono al suo comando – ha detto Marconi – Come quella di Gesù, la vita va vissuta per far vivere gli altri. Vivere una vita eucaristica va contro l’individualismo e l’egoismo che dominano la nostra cultura contemporanea. Non è facile per noi, e soprattutto per i giovani che sono nati e cresciuti dentro questo modo di pensare, tutto ripiegato sul proprio piacere, accogliere questo messaggio. Tuttavia tanti giovani, che seguono il loro cuore illuminato dalla Parola di Dio, sono capaci di testimoniare che una vita generosa e spesa per il bene è una vita piena di gioia».
«In questo mondo dove tutto si fa per soldi – continua Marconi – abbiamo bisogno di tanti che vadano contro corrente, annunciando la gratuità, il vangelo dell’amore che si fa servizio. Il nostro mondo è davvero strano: da una parte ha una immensa paura di morire, tanto che della morte non si parla e sembra vietato pensarci per prepararsi a viverla bene. Eppure mai una società è stata così portatrice di morte, dalle stragi in una guerra mondiale continua, anche se fatta a pezzi, alla strage degli aborti, alla strage nascosta eppure già molto reale della cosiddetta “dolce morte”, l’eutanasia. E’ un mondo che ha paura della morte, cerca di dimenticarla, eppure la cerca di continuo. Gesù sulla croce ci insegna che si muore così come si è vissuti, e si muore amando Dio ed i fratelli, solo se si è vissuti amando Dio e gli altri. Il nostro mondo è pieno di anime affamate di fede, assetate di speranza, ferite dalla mancanza di amore. C’è davvero tanto bene da fare. E’ questa la migliore via crucis, la via che ci porta a morire bene, come ha fatto Gesù.
«La celebrazione pasquale che stiamo vivendo ci insegna infine come sperare da cristiani – così il vescovo – Anche questo messaggio mi sembra oggi particolarmente prezioso. Oggi ricerchiamo sempre il tutto e subito, costretti ad accontentarci della mediocrità, perché le cose davvero buone si costruiscono solo con il tempo ed il lavoro paziente. E’ il disastro dell’ educazione dei nostri giovani, un imparaticcio veloce di tante cose tecniche, che non li fa maturare come persona. E’ il disastro della politica, che non sa più programmare e costruire nel bene comune il futuro e la pace, ma gestisce solo la spartizione della ricchezza rimasta. E’ il disastro delle relazioni affettive, che non sanno più costruire con pazienza dei legami che puntino al “per sempre”. Dobbiamo imparare di nuovo a sperare, la nostra società però potrà farlo solo se impara di nuovo a vivere e morire guidata dalle parole della fede e dall’esempio dei veri credenti. Ci attende un lungo cammino, ma lo faremo insieme nella fede che il Signore risorto è con noi, tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
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Un grande questo qui
Santa Madonna quante bisogna sentirne da questo..
Ma possibile che la chiesa per bocca dei suoi rappresentanti a tutti i livelli, sempre quello dice. In questo mondo tutto si fa per i soldi dice il vescovo e ci credo, chi meglio di lui e confratelli può saperlo dato che sono 2000 anni che si danno da fare per dare lustro alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana e ancora tirano avanti tra le altre cose, con il famoso “Obolo di S. Paolo e S. Pietro “. Parla d’amore a stomaco vuoto? Aristotele, Platone, Socrate… non parlavano con il ventre pieno d’aria ma solo se alle prese con digestioni anche piuttosto difficoltose ma almeno sapevano non sempre ma spesso, quello che dicevano ed tanti erano i temi esposti. Marconi, Lei potrebbe saperlo, è vero che ” Se mi aiuto, Dio mi aiuta.” E’ vero che si può sopperire alla fame, digiunando e pregando? Glielo chiedo per saper se può servire come dieta per non sentire troppo i morsi della fame.
Intanto inizi lei, dia il buon esempio.no armiamoci e partite!!!!