«Nei privè del locale ci spogliavamo, ma i clienti non ci toccavano». E’ la testimonianza di una ballerina di lap dance al processo in cui 7 persone sono imputate al tribunale di Macerata per sfruttamento della prostituzione in un night della costa. Ragazze romene, sostiene l’accusa, che lavoravano al Bollicine di Civitanova. I fatti risalgono al 2009. Questa mattina stata sentita una donna che nel corso di un controllo era stata trovata nuda sopra ad un cliente. La ragazza ha detto che anche se era svestita non permetteva al cliente di toccarla. La giovane ha inoltre detto che nei privè del locale facevano lo spogliarello ma i clienti non le toccavano. Sotto accusa al processo ci sono degli ex gestori del locale (l’attuale gestione non ha invece a che fare con il procedimento). Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Stefania Ciccioli, avrebbero reclutato ragazze che poi facevano prostituire al night con i clienti con i quali compivano atti di natura sessuale. Nelle contestazioni non si parla di rapporti sessuali completi. Gli imputati sono il 60enne Massimo Rossi, di Potenza Picena, che all’epoca dei fatti era titolare delle licenze del night Bollicine, il 49enne Pasquale Reparato, e il 50enne Gaetano Matuozzo, entrambi di Napoli, che erano i due gestori di fatto del locale. Sotto accusa anche il dj del locale, Secondo Vaccaro, 43, l’addetta alla cassa, Elena Sorina Ion, 32, romena, l’addetto alla sicurezza, Tomaz Mlynarczyk, 31, polacco, e un cameriere, Adrian Iustin Fronea, 31 romeno. Sono assistiti dagli avvocati Luciano Pacioni, Caterina Francia, Denisa Calleri, Susanna Sonaglioni, Pier Luigi Vecchiotti, Enrico Pompei. Tutti gli imputati respingono le accuse.
(Gian. Gin.)
Commenti disabilitati per questo articolo