Macerata e Brasile insieme per la ricerca. Dislessia, discalculia, disgrafia: sono questi i temi centrali del lavoro portato avanti dalle dalle professoresse e ricercatrici Catia Giaconi del Dipartimento di Scienze dell’educazione, del turismo e dei beni culturali, dell’Università degli studi di Macerata e dalla professoressa Simone Aparecida Capellini, dell’Universida Estadual Paulista – Unesp del Brasile. Un lungo lavoro, già anticipato qualche giorno fa dalle docenti (leggi l’articolo) che si è tradotto in un testo dedicato a professionisti in formazione e che tratta temi complessi come spiegano le ricercatrici nell’intervista rilasciata a Cronache Maceratesi. «La nostra esperienza professionale, che ci ha portato a contatto con bambini in difficoltà, con famiglie e docenti spesso disorientati, ci ha interrogate e spinto a raffinare i nostri percorsi di ricerca.- commentano le professoresse – Nel libro cerchiamo di orientare famiglie e docenti nel complesso mondo che riguarda i disturbi specifici di apprendimento. Siamo partite dal definire questi disturbi per delineare gli strumenti di osservazione, i processi educativi e didattici che si possono seguire per risolvere queste problematiche». Tanti i temi affrontati nella pubblicazione che verrà presentata nel convegno in programma il 14 dicembre dalle 16 alle 19 (in aula magna del Polo didattico “Luigi Bertelli” in contrada Vallebona) a Macerata. Al centro il tema della prevenzione che, secondo gli studi, è un punto di partenza importante per individuare per tempo eventuali aree di difficoltà e intervenire in modo corretto e tempestivo. «Avere insegnati formati, capaci di osservare lo sviluppo dei nostri figlie pensare a dei percorsi di potenziamento per tutti, credo che sia la sfida per questa tematica”. Uno studio rivolto non solo ai ragazzi, ma anche e soprattutto alle famiglie che spesso si devono affrontare. “Invitiamo i genitori e i docenti a non farsi oscurare da questi disturbi, ma credere sempre nelle capacità e potenzialità dei ragazzi per aiutarli a trovare la loro strada».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Diamo più spazio a queste ricerche! Ottimo lavoro, molto spesso i ragazzi con questi problemi vengono lasciati a se stessi dalla scuola pubblica!