Una prova dei benefici riscontrati dai pazienti del S. Stefano con l’esoscheletro robotico. Nella foto Alessandro Cerioni
«Recuperare la possibilità di stare in piedi e quella di fare un movimento assai simile al cammino spontaneo è stato per me di grande importanza. Ne ho riscontrato benefici evidenti sotto più punti di vista». Così Alessandro Cerioni., paziente anconetano in cura nella struttura di riabilitazione del Santo Stefano, Villa Adria di Ancona, nel corso di un convegno che si è svolto alla struttura di Porto Potenza Picena. Alcuni pazienti del Santo Stefano hanno portato la loro personale esperienza dei benefici ricevuti da terapie che hanno utilizzato le più innovative tecnologie applicate alla riabilitazione.
Si è parlato in modo particolare degli innovativi Esoscheletri indossabili tracciandone le prospettive di fruizione. Dallo scorso agosto, A.C. sta facendo sedute terapiche con l’esoscheltro indossabile “Ekso”, macchinario di ultima generazione che aiuta i pazienti con inabilità motorie a tornare in piedi e a camminare autonomamente. «Ho visto ben presto i riscontri positivi delle terapie – continua A.C.– sia dal punto di vista della circolazione del sangue che del benessere delle mie gambe ma persino dal punto di vista intestinale».
Enrico Brizioli, ad del Santo Stefano e Franco Molteni direttore unità Complessa di Riabilitazione Ospedale Valduce, Villa Beretta,
Il convegno ha approfondito il legame sempre più stretto che intercorre tra la robotica, la tecnologia e le pratiche cliniche e terapeutiche. «E’ una nostra precisa scelta – ha detto l’amministratore delegato del Santo Stefano, Enrico Brizioli – dotarci delle migliori tecnologie in circolazione per offrire ai nostri pazienti l’opportunità di fare riabilitazione attraverso l’uso delle strumentazioni più innovative». Con questo obiettivo l’istituto sta da tempo potenziando il proprio parco tecnologico con l’introduzione dell’utilizzo dei robot per l’arto superiore e inferiore. Numerose le tecnologie in uso nelle strutture Santo Stefano, tra cui lo stesso “Esoscheletro”, e poi il “G-EO Systems” e l’”Erigo” per il trattamento dell’arto inferiore e che permettono di riportare in posizione verticale il paziente, l’ “Amadeo”, per la riabilitazione della mano, la “Realtà Virtuale”, per la riabilitazione sia motoria sia cognitiva.
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