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Abuso d’ufficio per gli speed check,
i testimoni ricostruiscono il caso

CORRIDONIA - Sentito anche l'avvocato Siciliano che era assessore all'epoca dei fatti. Tre gli imputati, tra loro l'ex comandante dei vigili Paolo Pettinari

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Uno speed check (foto d’archivio)

Le gare d’appalto per gli speed check e per le fiere a Corridonia sono al centro di un processo che si sta svolgendo al tribunale di Macerata: imputati sono il maggiore Paolo Pettinari, l’ex comandante della polizia municipale di Corridonia, Eliana Brusca, legale rappresentante della ditta Signum Viae e Giuseppe Basili, legale rappresentante della azienda Globex. L’accusa è di abuso d’ufficio. Oggi sono stati sentiti diversi testimoni che hanno riferito in merito ai fatti che vengono contestati agli imputati e che riguardano due gare d’appalto per gli speed check (una del 2007 vinta dalla Signum Viae e una del 2008 vinta dalla Globex) e per le fiere del Comune (vinta dalla ditta Cesel). In aula è stato sentito l’avvocato Pietro Siciliano che all’epoca dei fatti era assessore ai vigili urbani.

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L’avvocato Pietro Siciliano

Il legale ha riferito che Pettinari aveva seguito tutto l’iter delle gare per gli speed check. Sentiti al processo anche due segretari generali del Comune. Uno di loro ha detto che Pettinari gli aveva fatto presente di essere incompatibile per seguire la pratica degli speed check e che gli fornì il nominativo di una persona che poteva sostituirlo, ma il maggiore, a detta del testimone, non aveva fatto altri passi per farsi sostituire. Mentre su questo Pettinari sostiene che in realtà fu il Comune a pressarlo per occuparsi della pratica perché aveva premura di affidare gli appalti degli speed check perché molti residenti ne avevano sollecitata l’adozione. Un secondo segretario generale ha detto invece che fu lui a gestire l’apertura delle buste per l’appalto delle fiere, questo perché Pettinari gli fece presente di essere incompatibile.

L'avvocato Paolo Carnevali

L’avvocato Paolo Carnevali

Una incompatibilità che, dice l’accusa, dipendeva dal fatto che il maggiore aveva compartecipazioni in due società, la Cesiss e la Cesel srl di cui erano soci anche Brusca e Basili. Al termine dell’udienza, l’avvocato Marco Battellini, ha detto: “Il mio cliente non ha fatto niente, lui stesso aveva comunicato la propria incompatibilità rispetto al ruolo, sin dall’inizio. Nonostante questo i suoi superiori gli avevano quasi imposto di portare avanti il proprio ruolo, questo esclude il dolo”. Al processo gli altri due imputati sono difesi dall’avvocato Paolo Carnevali. Al processo è parte civile il Comune di Corridonia, tutelato dall’avvocato Paolo Giustozzi. L’ente chiede un risarcimento di 300mila euro.

(Gian. Gin.)



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