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Arbore entusiasma
Allo Sferisterio
c’è anche Della Valle

MACERATA - Tutto esaurito in arena per lo show dell'Orchestra Italiana. In prima fila Mr Tods con la moglie Barbara Pistilli

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(In alto la galleria fotografica di Lucrezia Benfatto)

 

Renzo Arbore allo Sferisterio

Renzo Arbore allo Sferisterio

di Gabriele Censi

Il palcoscenico è la sua casa, in ogni luogo del mondo, a Melbourne come a Vancouver parla la stessa lingua universale, la musica popolare che l’arena Sferisterio ha ospitato ieri sera all’interno della sua stagione del 50°. “Ringrazio Francesco Micheli – ha detto Renzo Arbore in apertura – per questo privilegio, il melodramma ha ispirato la canzone napoletana, anche il bergamasco Donizetti ha scritto bellissime canzoni per Napoli”. L’orchestra Italiana apre con la canzone che intitola il suo spettacolo maceratese dedicato a “L’opera è donna”:  Reginella. Arbore presenta i suoi 15 elementi che riempiono il palco, chitarre, mandolini, percussioni, le voci e la fisarmonica (Claudio Catalli) che viene naturalmente da Castelfidardo. Un ensemble strepitoso e fresco che, come scherza lui stesso, compensa e corregge  le sue possibili defalliance dovute all’età. Si toglie subito la giacca ma il clima dell’arena non lo permette e la indossa pochi minuti dopo. Esegue anche “Nessun dorma” sempre per adeguarsi al luogo, poi omaggi a Murolo, Modugno, Totò, un bellissimo momento di  improvvisazione swing con quartetto. C’è anche un brano per l’expo, un giro d’Italia culinaria in cui non mancano i Vincisgrassi: “A nuje ce piace magnà”. “Ma appena proposto la prima volta – dice – è scoppiato lo scandalo delle mazzette, non so se potremo eseguirlo a Milano 2015”.

Antonio Pettinari con Paolo Notari e Diego Della Valle

Antonio Pettinari con Paolo Notari e Diego Della Valle

Tanti aneddoti sulla napoletanità ispirati dall’amico Luciano De Crescenzo e anche una barzelletta, quella delle scarpe strette, unico sollievo la sera togliersele per chi  ha una vita grama, e la dedica a mister Tods. Diego Della Valle, una novità allo Sferisterio, è l’ospite d’onore in prima fila con la moglie Barbara Pistilli, architetto ed ex sindaco di Civitanova.

Tutto esaurito in arena, il pubblico, per la maggioranza over 40 e forse un pò di più, conosce a memoria le sue canzoni e le canta con grande calore e partecipazione. Arbore non poteva non citare la “Lega del Filo d’oro” che da anni lo vede testimonial di solidarietà.  Suona divertendo ed emozionando  il suo clarinetto in “Smorza ‘e llights”: “Noi siamo del tempo in cui non c’erano i jeans e il sarto ci chiedeva dove te lo metto… il cavallo”. Ancora Napoli con i ritmi di “Comme facette mammeta” e “Catarì”. La  parte finale riscopre i suoi successi televisivi, “Ma la notte no”, “Vengo dopo il tg”, ancora una citazione di un grande come Nino Manfredi con “Tanto pe cantà” e poi chiusura dei bis con il doveroso “Materasso” che manda tutti a dormire dopo oltre 2 ore e mezza di grande spettacolo. Applausi entusiastici per un “vecchietto” ancora in forma.

Renzo Arbore Sferisterio 2014 (13)Renzo Arbore Sferisterio 2014 (6)

Renzo Arbore con lo scultore Nazzareno Rocchetti

Renzo Arbore con lo scultore Nazzareno Rocchetti

 



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