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Fiera, Formica diffida Corvatta:
“Violata proprietà privata”

CIVITANOVA - Il casus belli la concessione all'arcidiocesi dei locali dell'ex Ente Fiera per una manifestazione per la famiglia

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Mario Formica

Mario Formica

di Laura Boccanera

E’ arrivata questa mattina al sindaco di Civitanova una diffida da parte dell’Alfad spa di Mario Formica. Il titolare della società che detiene la concessione del quartiere fieristico di Civitanova è intenzionato ad adire alle vie legali per violazione di domicilio. Inizia dunque una nuova puntata nell’intricata vicenda che vede Comune regione e Alfad ormai lontani da un accordo per la gestione delle manifestazioni. Il casus belli è offerto da una manifestazione che si svolge a partire dal tardo pomeriggio di oggi e che vede il Comune concedere gli spazi fieristici al vescovo di Fermo per la festa della famiglia. Una concessione “illegittima” secondo l’Alfad dal momento che il Comune non ha sottoscritto nessuna convenzione con la società. “Il giorno 22 febbraio abbiamo appreso che ignoti non autorizzati dalla società scrivente sono entrati nel quartiere fieristico di Civitanova – scrive in una lettera Mario Formica – attualmente la Società Alfad spa è l’ unica ed esclusiva concessionaria del quartiere Fieristico di Civitanova, in forza di apposita Convenzione stipulata con la Regione Marche, l’08 gennaio 2013 a seguito di delibera Regionale del 28 dicembre 2012 N° 1778. A seguito di una pronta verifica sul posto dei nostri collaboratori, siamo venuti a conoscenza del fatto che alcuni operai del Comune di Civitanova siano stati autorizzati del Sindaco Corvatta. Da una prima verifica abbiamo constatato delle ‘forzature’ degli ingressi, dal momento che non ci hanno chiesto nè le autorizzazioni e tanto meno le chiavi. Nei padiglioni sono iniziati lavori di pulizia, ripristino e messa in opera degli impianti, al fine di concedere il quartiere per una manifestazione religiosa, promossa dalla diocesi di Fermo. Il tutto senza nessuna preventiva autorizzazione da parte di Alfad e nessun accordo, essendo l’Alfad l’ unica a poter utilizzare il quartiere”.

Formica diffida quindi il Comune dal proseguire nella manifestazione: “nello stigmatizzare fortemente l’accaduto, la violazione delle vigenti leggi e l’aver agito contro gli interessi della scrivente diffidiamo dal far proseguire tale manifestazione, non avendo preso nessun tipo di accordo e nel contempo, qualora la manifestazione dovesse proseguire, informiamo che decliniamo fin da ora ogni e qualsivoglia responsabilità per quanto dovesse accadere, stante tra l’altro, le condizioni dell’ immobile molto precarie, privo di adeguate norme di sicurezza e di relative autorizzazioni per pubblico utilizzo diverso dalle Fiere”. L’Alfad riferisce di aver informato, oltre che l’assessore regionale competente anche le autorità giudiziarie e di essere pronti ad adire ad un’azione legale volta a tutelare la società incluso il risarcimento.

Formica ripercorre anche le tappe della spinosa questione che ha condotto al divorzio e alla fine dei rapporti con il Comune di Civitanova, partendo dallo scorso dicembre quando la giunta regionale assegna all’Alfad la gestione del quartiere fieristico di Civitanova e le Fiere a marchio regionale richiamandosi alla vecchia convenzione che era stata precedentemente sottoscritta con il Comune di Civitanova. Ma secondo il Comune le condizioni sono mutate e Corvatta chiede di visionare un piano industriale per capire obiettivi e piani di investimento. “L’ Alfad ha fornito un piano di indirizzo chiamato ‘linee guida per il piano industriale’ – sottolinea Formica – era la base per redigere un vero Business Plan, in quanto senza che il Comune di Civitanova fornisse il requisito fondamentale, cioè la consegna certa del nuovo quartiere fieristico, sarebbe impossibile redigere un documento definitivo. Considerando poi che una volta sottoscritto un contratto con una data certa e tutte le garanzie conseguenti, servono almeno 12 mesi di attività ed investimenti per avviare un progetto così importante, per cui la mancanza del rispetto della data di consegna del nuovo quartiere comporterebbe enormi penalità economiche. Quindi si capisce in maniera evidente che si cercano strumentalmente delle scuse per non prendersi impegni perché chissà”. A quel punto arriva il diniego da parte dell’amministrazione a proseguire nella trattativa e Corvatta annuncia il suo disinteresse a concedere all’ Alfad la convenzione sul nuovo quartiere: “e lo rende pubblico anche in maniera offensiva ai limiti della querela diffamatoria – prosegue Formica – ma nella stessa comunicazione il sindaco si dice disponibile a concedere il vecchio quartiere, quindi secondo lui, noi non siamo bravi per gestire il nuovo ma intanto facciamo comodo per gestire il vecchio quartiere, il ritenere opportunistico il fatto è dire poco”. E così si arriva a mercoledì scorso; a raccontare i fatti è ancora l’Alfad: “il Sindaco di Civitanova volendo concedere a terzi il quartiere ancora in nostro possesso, dopo aver contattato la regione ci chiama per chiedere immediata disponibilità dei quartieri, ma non è stata sottoscritta una regolare convenzione tra Comune di Civitanova ed Alfad spa. Di conseguenza non sono state attivate da Alfad le utenze, le polizze assicurative e tutte le idonee agibilità. Lo stesso giorno contravvenendo tutte le norme e le leggi, operai del Comune autorizzati dal Sindaco, senza nostra autorizzazione forzavano le uscite, violavano una proprietà privata per occuparla ed autorizzare abusivamente una manifestazione per di più religiosa organizzata dall’arcivescovato di Fermo per una festa della famiglia. Chiaramente questa organizzazione è ignara di tutto e convinta di essere in regola, in sostanza il Sindaco ha fatto il ‘padrone’ a casa di altri alle spalle anche di questa organizzazione religiosa”.

Il sindaco al momento non è raggiungibile telefonicamente e non ha potuto commentare la vicenda né fornire la sua versione dei fatti. A parlare è Ivo Costamagna che però al momento non si sbilancia, lasciando però intendere che risponderanno a breve a Formica anche in merito alla diffida e alle intenzioni di adire alle vie legali.



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