Dalla nostra lettrice Donatella Donati riceviamo:
«Per le persone affette da degenerazione maculare legata all’età e da edema diabetico o post-tromboico in cura nel reparto di Oculistica dell’Ospedale di Macerata si sta avvicinando una drammatica prospettiva, se sarà sospeso l’uso del prodotto Avastin, iniettato intravitro, ripetibile e molto efficace per la riduzione della patologia . Circa mille interventi l’anno vengono praticati nel reparto con tutte le precauzioni del caso e la preparazione accurata dei pazienti, per la maggior parte anziani, ai quali viene data la possibilità di mantenere un’ accettabile capacità visiva e di evitare o procrastinare quella parziale cecità che conduce all’invalidità civile. Sul piano della spesa pubblica al costo di pochi euro dell’Avastin (appena venti euro, il costo di una fiala) si contrappone il peso sociale di una pensione di invalidità cui i maculopatici non più curati avrebbero in breve tempo sacrosanto diritto.
La Regione propone in sostituzione dell’Avastin, il cui uso potrà non essere più legale, un prodotto similare, il Lucentis, leggermente più raffinato e con minori effetti collaterali. La ditta Novatis produttrice del Lucentis ha ottenuto l’approvazione dall’ AIFA, la ditta Roche, produttrice dell’Avastin, inizialmente usato per il cancro del colon, ha omesso di segnalarne nel bugiardino l’efficacia anche in oculistica come ampiamente sperimentato. Essendo quindi ‘off-label’, a detta della regione Marche non potrà più essere usato .
Via libera dunque solo al Lucentis. Ma è stato considerato che il suo costo è elevatissimo, circa 1.200 euro a fiala? In un mese il reparto di oculistica di Macerata brucerebbe tutto il suo budget e non potrebbe mai soddisfare i bisogni di tutti i suoi pazienti e rispettare con il dovere della cura il diritto a essere curati. Le soluzioni da suggerire sono tante e prima di tutto un confronto con le altre regioni, l’invito alla Roche a inserire nel bugiardino la provata efficacia del prodotto in oculistica e nel contempo un pressante invito alla Novatis per la riduzione del costo eccessivamente elevato del Lucentis, intervento che spetta di dovere al Ministero della Salute contro le speculazioni delle case farmaceutiche.
Della questione si è occupato il professor Alfonso Giovannini, primario ad Ancona e con un importante studio a Bologna. Da me consultato – sono anche io una paziente di Macerata ed è merito dell’avastin se posso scrivere questo articolo- due mesi fa mi ha rassicurato circa il suo personale intervento presso la regione Marche per il mantenimento dell’Avastin della cui efficacia è convinto così da confermare la terapia cui sono sottoposta.
Ma l’allarme nel reparto di Macerata è ancora altissimo. La Regione ha l’obbligo di intervenire con i suoi poteri e le sue azioni. Non può lasciarci cadere nel buio».
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Fonte: http://salute.notiziaultima.com/salute/avastin-ritirato-dal-mercato-farmaco-contro-la-maculopatia/2012/11/06
Stop all’uso di Avastin, nome commerciale del farmaco della Roche a base di bevacizumab, per curare le malattie della retina legate all’età (maculopatie). Lo ha stabilito l’Aifa sulla base di segnalazioni, arrivate da tutta Europa, di gravi effetti collaterali, come emorragie non oculari e trombosi. D’ora in avanti si dovrà ricorrere a due farmaci sostitutivi: Lucentis e Macugen. Ma questa cura alternativa ha una controindicazione: costa 100 volte di più di una singola somministrazione di Avastin, superando i 1.000 euro. E questi farmaci non vengono rimborsati in tutti i casi di malattia.
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E’ vergognoso il prezzo che bisogna pagare per curarsi e occorre che la sanità prenda provvedimenti, ma se un farmaco invece di curare uccide è bene che sia tolto dal commercio… basta pensare a quanta gente ha ucciso il Vioxx e i farmaci che lo sostituiscono sono anch’essi pericolosi e purtroppo in commercio… http://www.xagena.it/news/e-xagena_it/16475e51b4ac5c7c9d726d9efb3642f2.html
Bisogna che sul mercato mettano solo farmaci sicuri e quelli che servono per curare malattie gravi deve passarli la mutua.