Il bilancio fa la prima vittima
Cade il Sindaco di Gagliole

E' stata approvata nella notte la mozione di sfiducia presentata da quattro consiglieri comunali. Sarà nominato nei prossimi giorni il Commissario prefettizio che reggerà l'ente fino alle prossime elezioni

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Gianfabio Giorgioni, ex sindaco di Gagliole

di Monia Orazi

Si consuma pochi minuti dopo la mezzanotte del 26 maggio 2012, l’ultimo atto della giunta guidata dall’ormai ex sindaco di Gagliole Gianfabio Giorgioni. Il voto favorevole alla mozione di sfiducia presentata dai consiglieri Angelica Bravi, Alessandra Vitanzi, Daniele Lupidi, Emanuela Fiorentino, Alberto Mariotti, Mauro Riccioni, Carmelo Fonsi e Leandro Magnapane (leggi l’articolo), confermato con il sì durante l’appello nominale del segretario comunale, determina ai sensi della normativa vigente e dello statuto comunale, la decadenza delle funzioni di sindaco e giunta, lo scioglimento del Consiglio comunale.
Questa mattina il segretario comunale ha inoltrato la comunicazione alla Prefettura, dando avvio alla procedura per la nomina di un commissario prefettizio che guiderà il comune, almeno sino alla primavera del 2013, data in cui si presume possano essere indette nuove elezioni per eleggere il nuovo sindaco e consiglio comunale.
Giorgioni era stato eletto tre anni fa, ma nel settembre del 2010 ha effettuato un rimpasto di giunta, togliendo le deleghe al vicesindaco Angelica Bravi ed all’assessore Alessandra Vitanzi, costituendo una maggioranza con gli assessori uscenti Maria Luisa Calvari, Daniele Vasellami, Emanuele Romaldini, Francesco Savi che lo hanno sostenuto sino all’ultimo, votando no alla  mozione. Prima del voto finale quasi tre ore di dibattito intenso, dai toni infuocati e recriminatori, dall’incalzare di argomentazioni a mostrare entrambi i lati della medaglia, tra il gruppo del sindaco convinto di voler portare avanti il programma elettorale e l’impegno preso con gli elettori, in contrasto con quanto sostenuti dai firmatari della mozione, per mostrare i motivi dell’interruzione di questa esperienza amministrativa.

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Gagliole

Le critiche degli ex consiglieri di maggioranza La prima a prendere la parola è stata la capogruppo dei quattro ex consiglieri di maggioranza, Emanuela Fiorentino la quale ha elencato
tutti i vari punti del programma elettorale disattesi da Giorgioni, tra cui il mancato appoggio anche semplicemente con una delibera della riserva naturale di Valdiola, il bando per la parità delle donne. La Fiorentino ha puntato il dito sulla mancata messa a norma dell’ostello comunale di Casetre, sulla mancata approvazione del Piano regolatore generale, la mancanza di interventi a favore del lavoro e del sociale, l’esternalizzazione del servizio scuolabus con la perdita di un posto di lavoro e la minore qualità del servizio. Stigmatizzato il comportamento di Giorgioni, che a seguito della presentazione della mozione di sfiducia, ha inviato una lettera ai consiglieri nominati dal comune nella casa di riposo ed in altri enti, invitandoli a dimettersi. La consigliera ha contestato anche il fatto che l’apposizione di pannelli fotovoltaici è stata stralciata dal bando per il primo stralcio dei lavori alla scuola materna, quando una ditta si è offerta di partecipare al bando completo, effettuando insieme i lavori con un risparmio per il Comune. Contestata alla giunta la mancanza di indirizzo politico, lasciando la possibilità ai dipendenti comunali ed in particolare all’ufficio tecnico la responsabilità di alcune decisioni, “alla giunta è mancato coraggio e determinazione di assumersi certe responsabilità”, ha concluso la consigliera, rimarcando come Giorgioni non abbia mai davvero ascoltato i cittadini.

 

GianfabioGiorgioni_stdIl consigliere autonomo Magnapane Ha preso poi la parola il consigliere Leonardo Magnapane, eletto nella lista “Civica per Gagliole”, da cui è poi uscito costituendo un gruppo indipendente. Per lui il Sindaco non ha saputo mantenere il consenso, non avendo più un numero di consiglieri sufficiente ad amministrare e con una serie di proposte bocciate, avrebbe dovuto lasciare. Magnapane ha ricordato più volte, come grazie al suo voto, abbia aiutato a superare le difficoltà della maggioranza, pur essendo dello stesso partito del sindaco il Pd a cui ha detto di aver esposto più volte iproblemi. Nel suo ruolo di coordinatore comunale della Protezione Civile Magnapane ha ricordato come il sodalizio non abbia ancora una sede a disposizione e come il modulo sia inutilizzato. Denunciate anche le lungaggini dell’ufficio tecnico per alcune pratiche e l’utilizzo della macchina della protezione civile per finalità comunali. “Ho sostenuto il sindaco pur essendo all’opposizione, non sono mai stato contattato – ha detto – avevamo chiesto la possibilità di una casa di legno per la Pro Loco a Selvalagli, ma non ci è stata data, fare qualsiasi cosa a Gagliole è un problema”.
Il consigliere Mariotti Il consigliere di opposizione Alberto Mariotti ha detto di aver firmato la mozione per due motivi, sia per il “mancato spirito di collaborazione con le minoranze, ho chiesto delle riunioni dei capigruppo con l’allargamento ad altri, ma mi è stato impedito”. L’altra motivazione è lo stato del bilancio comunale: “Su questo sono stato coerente sin dalla campagna elettorale, ho contestato il bilancio della vecchia amministrazione, spiegando che occorreva mettere a posto i conti, prima di poter fare dei programmi”. Mariotti ha citato poi i dati, il deficit di 132 mila euro nel 2009, di 44 mila nel 2010, l’avanzo di 2000 euro nel 2011, la vendita delle scuole e l’entrata di 500 mila euro dalla cava, spiegando che di questi 101 mila se ne sono andati per spese legali e 127 mila sono stati accantonati per il risanamento ambientale della cava.
Il gruppo di opposizione Civica per Gagliole Il consigliere di opposizione Mauro Riccioni ha ricordato come sin dalla campagna elettorale fosse molto incerta la situazione finanziaria che si profilava per il comune, spiegando come alcuni dati di bilancio forniti nel giugno 2009 da Giorgioni sull’attivo di bilancio pari a 7 mila euro, non fossero veri. “Ho proposto la sfiducia ad una persona che non è stata capace di amministrare – ha detto – che si è posta in continuità con la precedente amministrazione, che non ha atteso alla richiesta degli elettori di buongoverno, ma si è chiuso in un’ostinata difesa dell’operato della precedente amministrazione, ha difeso un deficit che non era opera della sua legislatura, ma di quella precedente”. Per Riccioni con 2 riunioni dei capigruppo e 16 consigli in due anni, è stato scarso il coinvolgimento delle minoranze, il problema della messa a norma della scuola è responsabilità della vecchia amministrazione anche se
l’attuale ha taciuto il problema. Perplessità sono state manifestate sulla mancata richiesta di fondi europei o della partecipazione a bandi comunitari per sociale e cultura, la mancata approvazione del Piano regolatore generale, l’errore “clamoroso” della messa in vendita di case popolari, l’esistenza del debito nei confronti della Provincia che il comune paga a scalare ricevendo minori trasferimenti. “Conosciamo l’autorevolezza della precedente amministrazione – ha detto Riccioni – se lei fosse stato sincero si sarebbero potute costruire sinergie , avere quel cambio di rotta politica che invece non c’è stato”.

La difesa di Giorgioni In un lungo discorso letto da Gianfabio Giorgioni c’è la difesa di  questi tre anni da sindaco. “Sono oggi qui ad incassare la sfiducia non dai consiglieri di minoranza che non mi sorprendono, ma da quattro consiglieri che hanno contribuito alla elezione di questa amministrazione e che ora ne determinano la fine assumendosi piena responsabilità delle conseguenze che questo atto illogico e irresponsabile porta con sé”. Rivolgendosi agli ex consiglieri di maggioranza: “Siete solo ignari esecutori usati da un abile burattinaio per un disegno politico tracciato a vostra insaputa e che a voi non piacerebbe di sicuro. Sapete, me lo fanno pensare le varie telefonate di persone più o meno influenti ricevute in questi ultimi venti giorni”. Il sindaco ha difeso l’operato della giunta: “I risultati ottenuti dal sottoscritto e dalla giunta rimasta coerente con la volontà degli elettori, non sono illusioni, ma realtà e l’averli ottenuti con il nostro modo di lavorare mi rende ancor più convinto che l’impegno attivo ed il lavoro serio paga”. Parlando del rimpasto di giunta Giorgioni ha rimarcato la mancanza di fiducia nelle due ex assessori sostituite, spiegando come il fallimento del progetto politico sia dovuto alla “guerra” da loro fatta nei confronti dei dipendenti comunali, di cui ha difeso le competenze e l’operato, spiegando come sia stata cercata la loro collaborazione nelle scelte fatte, anche per la parziale dislocazione di due unità a C.Raimondo tale accordo consente risparmi al comune. “Il nodo della questione è che due Sindaci non ci possono essere nella stessa maggioranza; e siccome sono io quello eletto e quello che firma gli atti e si assume le responsabilità, chi vuole fare il Sindaco per comandare non deve farsi scudo con un altro anche se grosso come me, ma deve metterci la faccia e il fegato di presentarsi ai cittadini e farsi eleggere”, ha spiegato. Giorgioni ha ricordato il positivo avvio della raccolta differenziata, il risollevamento delle finanze comunali, che non navigano verso il dissesto. Il sindaco ha poi risposto punto per punto alle singole critiche dei consiglieri, annunciando che il piano regolatore generale è stato approvato dalla provincia lo scorso 18 maggio.



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