Un bosco per la città

MACERATA - Parte il progetto del Comune e ...si spera nell'intervento di volontari per il recupero di spazi verdi degradati

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DSCN0632-300x225 di Martina Brescia

Dal 25 gennaio parte a Macerata il progetto “Un bosco per la città”, che prevede la collaborazione di Amministrazione Comunale, l’associazione “Un Punto Macrobiotico” e di numerosi istituti scolastici maceratesi. L’iniziativa è volta a contribuire all’educazione ecologica delle giovani generazioni. Con il patrocinio di Unesco, Ministero dell’ambiente, Ministero delle politiche agricole, ambientali e forestali e Corpo forestale dello Stato, il progetto, a livello nazionale, è nato da un’idea di Mario Pianesi, fondatore e presidente dell’associazione “Un Punto Macrobiotico”. La piantumazione maceratese parte con la messa a dimora di circa 2600 piante partendo dalla zona di Fontezucca. Il coinvolgimento attivo delle scolaresche parte dalla progettazione del bosco, nata dalla collaborazione tra l’Istituto Tecnico Agrario Garibaldi e l’Istituto per Geometri Bramante. Le altre scolaresche partecipano soprattutto per quanto riguarda la fase didattica.

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La dirigente dell'istituto agrario "Garibaldi", Maria Antonella Angerilli, l'assessore Curzi e Pepi di "Un Punto Macrobiotico"

Il progetto si inserisce nell’intenzione dell’Amministrazione di “Pensare e agire in modo costruttivo, anziché recuperare” afferma Federica Curzi, assessore alla partecipazione, che alla domanda riguardo l’utilità di creare nuovi spazi verdi fuori città, invece di rimodernare e recuperare quei pochi giardini presenti all’interno del nucleo cittadino risponde citando Andrea Pepi, rappresentante di “Un Punto Macrobiotico”: ” Ogni persona per respirare ha bisogno di 60 piante della chioma di circa 10 metri di diametro; Macerata è una città molto popolosa, quindi è necessario sopperire alla mancanza di alberi.” Per quanto riguarda il recupero delle aree verdi: “Molte volte invece di rimodernare, conviene buttare giù tutto e ricostruire (…) Comunque il progetto punta ad essere un incipit per la nascita di una coscienza ambientale collettiva che porti alla mobilitazione di gruppi volontari che si occupino della manutenzione dei giardini esistenti”. L’Amministrazione – sollecitata da una nostra domanda –  ha quindi espresso l’intenzione di non investire in alcun modo nel recupero di spazi verdi molto spesso degradati come i giardinetti di via Don Minzoni, e spera nell’intervento (volontario) della cittadinanza.

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Il degrado nei giardini di via Don Minzoni

 

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Sulle tematiche ambientali interviene anche il consigliere del Pdl, Marco Guzzini:

“Nei giorni scorsi ho denunciato lo stato di degrado e sporcizia in cui versava la transitatissima via Vittime delle Foibe (GUARDA LE FOTO).

Nella mattinata di sabato la Smea ha effettuato le operazioni di pulizia lungo tutto il margine della carreggiata. Ringrazio il diretttore generale della Smea  Monachesi per aver subito raccolto il mio invito e per aver provveduto ad un rapido intervento.

Nei prossimi giorni solleciterò l’amministrazione comunale a garantire un maggiore controllo del territorio per evitare  vere e proprie zone di degrado ed abbandono nella nostra città”.

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Via Vittime delle Foibe ripulita

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Un'altra immagine di via Vittime delle Foibe

 

 

 

 




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