Da Simone Livi (La Destra), ex assessore provinciale, riceviamo:
Ogni nuovo anno si apre sempre con buoni propositi, mentre ci si interroga su quello appena lasciato alle spalle e su ciò che si è fatto o si poteva fare. Non so se qualche interrogativo se lo siano posto anche il presidente della provincia Antonio Pettinari e la sua Giunta che, nei mesi trascorsi dal loro insediamento, non hanno ancora dato segni di vita. L’immobilismo della Giunta provinciale è molto preoccupante, se solo si pensa che ancora non è stato approvato un atto fondamentale come il programma di mandato che i Comuni, anche i più piccoli, devono approvare nel secondo consiglio comunale utile dopo l’insediamento. In oltre sei mesi non c’è stato un solo progetto, una sola delibera che abbia caratterizzato la Giunta Pettinari.Anzi, ed è questo ciò che maggiormente mi preoccupa, nulla è stato fatto nel settore dell’assessorato che mi era stato assegnato dal presidente Capponi. Quelli della manutenzione ordinaria e straordinaria dei fiumi e dei dissesti idrogeologici sono settori estremamente delicati che hanno bisogno costantemente di interventi seri. Quello che purtroppo accade sempre più spesso in Italia e nel mondo deve far riflettere sull’importanza di provvedimenti propedeutici alla salvaguardia dell’ambiente e alla sicurezza dei cittadini. È inutile riempirsi la bocca di tante belle parole quando poi, nella realtà, non vengono effettuati interventi per i quali non sono necessarie risorse straordinarie. Ad oggi in questo settore, da parte della Giunta Pettinari, non si è visto un solo atto: solamente la chiusura dei lavori approvati dalla precedente Giunta Capponi. Non ci si può pensare soltanto quando avvengono eventi drammatici che, spesso, però sarebbero evitabili se solo si usasse un po’ di buon senso. Quindi, questo è l’augurio che faccio per il 2012 alla Giunta Pettinari: che pensi a importanti investimenti e a seguire, magari, la strada che il sottoscritto aveva iniziato ad intraprendere per la tutela dell’ambiente e la sicurezza e l’incolumità dei cittadini. Non servono miracoli, ma solo buona volontà.
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servono le patacchelle
D’accordo su tutto, impossibile non esserlo, nella criticità che conosciamo sul dissesto idrogeologico generale del nostro Paese: servono interventi seri, manutenzioni ordinarie e straordinarie, prevenzione, assolutamente sì. Però.
La Provincia non è che uno degli enti più prossimi al territorio e per me affatto inutile, come tanti dicono, dovrebbe essere potenziata, altro che soppressa, semmai eliminare le regioni, lasciandogli solo la saniità, sotto forma di altro ente specifico, perchè quello è il vero carrozzone, non solo per il costo dei rappresentanti politici, ma anche per la distanza fisica col territorio interessato e psicologica coi cittadini, Un sovraccarico di Stato e di politica, questo è per me la regione. Alcuni servizi pubblici, compresi alcuni sanitari, funzionavano benissimo con le province fino al miraggio delle Regioni, che nel frattempo dalla loro nascita, dal’70 ad oggi, hanno perso la loro centralità tra Stato ed enti locali, perchè è sorta l’Europa con le sue direttive, quindi ha perso sovranità e funzioni,restando lì schiacciata tra leggi nazionali e sovranazionali: vedi acqua pubblica, nucleare, prima delll’ultimo referendum, capacità legislativa su ampie porzioni territoriali per temi d’interesse pubblico così importanti ,e vitali pari a zero, quindi, serve la regione? …Va bene non vado oltre, mi attengo all’argomento, altrimenti ci mettiamo a fare la conta, che sono di più le province che le regioni , quindi costano di più e vince la legge del numero, la ragioneria spiccia. Io per il buon andamento del pubblico, oggi credo molto più in un consorzio di province entro la stessa regione geografica, fra comuni , e con un organismo di raccordo fra questi e le province , piuttosto che un ente politico dispensatore di finanziamenti statali su tutti, come la regione.
Allora, che volevo dire, con tutta questa premessa? Che se la provincia è immobile, i comuni però possono intervenire in questo settore. Come?
Come ha fatto di recente il Comune di Montecassiano ad esempio, ordinando ai coltivatori interessati, di lasciare canali di scolo delle acque piovane ad una certa distanza dalle strade e tutta una serie di parametri comportamentali, atti a prevenire allagamenti sulle sedi stradali e in prossimità di abitati.
E’ poco? E’ qualcosa, perchè gli agricoltori, oltre ad avere abbattuto negli anni tutto ciò che interferiva al loro passaggio coi grandi mezzi agricoli sui campi, le piante di ogni specie, eccetto le querce che sono protette, lasciando così i tereni sprovvisti di radici che lo trattengano in caso di piogge forti, hanno il vizio di arare e seminare fino al confine dell’asfalto, non fare più gli scoli di drenaggio ogni tot . metri sui terreni coltivati, come ha dettato semplicemente il buon senso per secoli di tradizione contadina, perchè queste semplici misure di prevenzione, non si accordano con il tempo e la resa del raccolto, pagato oggi sempre meno in questa Cenerentola che è l’agricoltura , fra tutte le attvità produttive umane.
In questo scenario, mi auguro perciò che per il momento , la tua parte politica non venga a parlare ancora di chiusura del Consorzio di bonifica, a cui dobbiamo i soli e unici interventi di prevenzione e sistemazione degli assetti territoriali, in quanto sopperisce a quello che dovrebbe fare il pubblico coi suoi mezzi e personale dipendente .