”Ho convissuto per 10 anni con l’anoressia”. Lo ha ammesso la vice presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche Paola Giorgi (Idv), durante il dibattito sul Piano sociosanitario regionale. Secondo la Giorgi, l’attenzione ”alle malattie che fino a poco tempo fa non erano considerate malattie”, con la creazione di una rete territoriale per i disturbi alimentari e’ uno dei punti qualificanti del provvedimento. ”L’anoressia e’ difficile da conoscere ed e’ difficilissimo parlarne. Pero’ bisogna farlo”.
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Cara Paola, è sicuramente positivo che Lei, uscendo da una riservatezza più che comprensibile, abbia pubblicamente dichiarato di aver sofferto in passato della malattia dell’anoressia e abbia sottolineato il fatto che il nuovo piano sanitario regionale abbia considerato come tale questa grave patologia, molto diffusa, soprattutto tra le ragazze giovani e giovanissime, e ancora oggi molto sottovalutata.
Mi piacerebbe che un analogo riconoscimento venisse effettuato anche in ordine alla tossicodipendenza, che, pur essendo una gravissima malattia, sia pure autoindotta, non viene ancora oggi considerata come tale. Solo per fare un esempio banale, a differenza di tutti gli altri malati, che possono scegliere dove andare a curarsi (e quindi anche fuori regione) con l’ausilio del Servizio Sanitario Regionale, ai tossicodipendenti questa possibilità viene preclusa, salvo casi eccezionali, in violazione di un principio costituzionalmente garantito, quello della libertà di cura.
E si potrebbe continuare a lungo nell’evidenziare quanta poca dignità di malattia venga oggi riconosciuta alla tossicodipendenza, che, nonostante l’aggravarsi dei dati quantitativi, tra l’altro vede continuamente ridotti i finanziamenti ai vari Dipartimenti Dipendenze Patologiche, con la conseguenza che nella maggioranza dei casi l’unico trattamento proposto resta quello del metadone, pericoloso sotto molti aspetti, ma sicuramente meno costoso del trattamento in comunità, l’unico che, nella maggioranza delle situazioni, potrebbe rivelarsi come risolutivo.
Sul fronte della tossicodipendenza, la prevenzione e la repressione sono fondamentali, ma anche la terapia e la successiva fase di reinserimento sociale e lavorativo dovrebbero trovare adeguato sostegno, cosa che, a mio avviso, non si riscontra nemmeno nel nuovo piano sanitario regionale.
Si, finalmente si iniziano ad affrontare i VERI problemi della vita. Mia cara signora questa è una notizia sensazionale, finalmente potrò smetterla di mettermi i diti in gola e vomitare tutti i giorni. Basta veline velate d’ora in poi il mio modello di vita sarà Rosi Bindi.
Oh, la Giorgi che ci racconta un po’ di verità… finalmente!