Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha adottato un provvedimento di allontanamento per 13 detenuti che hanno preso parte alla rivolta scoppiata nel carcere di Montacuto Ancona. La protesta, afferma il segretario nazionale del Sappe, il sindacato di polizia penitenziaria Donato Capece, ”testimonia drammaticamente la situazione nella quale versano gli istituti penitenziari italiani. E’ ora che tutti abbiano piena consapevolezza del problema e affrontino l’emergenza in atto con provvedimenti seri e concreti”
Intanto un appello ai parlamentari, in primo luogo a quelli eletti nelle Marche, giunge dal Congresso del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, in corso a Roma: “Marco Pannella, i parlamentari radicali, i consiglieri regionali e gli altri dirigenti del Partito, venuti a conoscenza della rivolta che si è scatenata ieri pomeriggio nel carcere di Montacuto ad Ancona, si sono appellati ai parlamentari, affinché si rechino al più presto in visita all’istituto anconetano per verificare la situazione, così come torneranno a fare i deputati e i senatori radicali non appena terminati i lavori congressuali che vedono al centro proprio i diritti umani fondamentali e la loro costante violazione non solo da parte dei regimi, ma anche di Stati partitocratici come il nostro.”
Da mesi i radicali denunciano il degrado della Casa Circondariale di Montacuto e le condizioni disumane che oggi hanno spinto i detenuti a dare fuoco alle celle, mettendo a rischio la vita propria e degli agenti di polizia penitenziaria. Condizioni disumane, sovraffollamento e carenza di personale ampiamente descritte nell’ultima – solo in ordine di tempo – interrogazione depositata dalla deputata Rita Bernardini e dal senatore Marco Perduca a seguito dell’ispezione effettuata lo scorso giugno. Rivolgendo questo appello ai parlamentari, Marco Pannella, che ha ripreso da cinque giorni lo sciopero della fame a favore di una grande amnistia, ha ribadito l’urgenza di questa misura non negoziabile per porre fine all’illegalità dell’intero sistema giudiziario e della sua appendice carceraria, e la necessità di estendere al fronte transnazionale la battaglia per la legalità delle carceri e il rispetto dei diritti umani dei detenuti.
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Fermate Pannella e i suoi scagnozzi,che sciopero della fame vuole fare ,perchè c’è ancora qualcuno che ci crede?l’Aborto ,la Droga ,l’Eutanasia e adesso tutti i carcerati fuori liberi,ma non è ora che stia a casa zitto e buono,anzi gli sono stati dati anche i soldi(milioni)per R.Radicale,stanno lottando per il MALE eppure c’è chi lò asclta ancora ,ora basta è pericoloso.
Un’ulteriore amnistia segnerebbe la definitiva capitolazione dello Stato rispetto alla criminalità comune e alla criminalità organizzata.
Con tutto il rispetto per i diritti umani dei detenuti, credo che siano più meritevoli di tutela i diritti delle vittime, dei loro parenti e dei cittadini onesti.