Da Francesca D’Alessandro, consigliere comunale di Macerata è nel cuore riceviamo:
«Sono rimasti pochi giorni alla riapertura delle scuole e il cortile adiacente al Convitto nazionale non è stato ancora sgomberato dal materiale edile e dalle erbacce ormai alte quasi due metri. E’ dal 28 febbraio 2006, da quando cioè è stato revocato il contratto d’appalto alla ditta che si stava occupando della ristrutturazione dell’edificio per grave inadempimento contrattuale, che uno spazio che potrebbe essere usufruito dai ragazzi della scuola per stare all’aria aperta è in realtà un depsito di ferraglia, di materiale edilizio in degrado, un boschetto di erbacce aggrovigliate dove proliferano animali vivi e morti. Tutto questo è ancora più grave se si pensa che il cortile è adiacente alla mensa scolastica, quindi costituisce un problema che si sarebbe dovuto risolvere con estrema urgenza quanto meno per una questione igienica. E invece mentre la maggioranza è impegnata a fare rese dei conti, rimpasti, in una guerra intestina resa ancora più spiacevole in un momento di grave crisi come quella che stiamo attraversando, i nostri ragazzi sono costretti a constatare che a nulla è valso mettere al corrente l’opinione pubblica di questa situazione, a nulla è valso parlarne con i responsabili degli uffici preposti o con l’Assessore competente, a nulla sono valsi gli innumerevoli solleciti fatti dalla direzione della scuola, a nulla è valso fare una mozione che impegnasse l’Amministrazione a tale sgombro.
La crisi c’è, è reale e procura preoccupazione e sacrifici a moltissime famiglie e individui. Non è più pensabile e ammissibile perciò che si possa abusare di questa parola per scusarsi di vere e proprie negligenze e trascuratezze. Non sapendo più quale altro strumento ufficiale e ufficioso usare per risolvere la questione, vista la sordità di chi avrebbe dovuto occuparsi con immediatezza del problema, mi impegnerò a raccogliere delle firme da parte dei genitori degli studenti e ad informare il Servizio Igiene della Asl per verificare l’idoneità del luogo».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
L’amica Francesca tende a vedere il bicchiere mezzo vuoto.
Io invece vorrei vederlo per una volta mezzo pieno.
Se le sterpaglie, l’erbaccia, la poca cura del cortile del Convitto ha finito per diventare una piccola jungla i residenti della zona dovrebbero essere grati al Comune.
Invece che trovare ratti e pantegane che girano dappertutto è stato creato un habitat naturale dove poter proliferare in tutta sicurezza.
Inoltre se è dal 2006 che, per inadempimento, sono saltati i contratti con la ditta che doveva fare i lavori… E conseguentemente i lavori sono ancora fermi (e chissà per quanto tempo ancora lo resteranno) anche qui dobbiamo essere grati al Comune in quanto (a costo zero) ha realizzato un monumento all’aperto per tutti i cittadini per ricordare loro che anche a Macerata (come ovunque in Italia) se c’è di mezzo il pubblico molto spesso si sa quando i lavori iniziano, ma non quando finiscono.
Infine, visto che con sterpaglie, topi, rampicanti vari e depositi all’area aperta quel posto non è fruibile per i ragazzi non si correrà il rischio di avere dei giovani che praticano qualche sport o facciano un pò di vita all’aria aperta… Meglio molto meglio che se ne restino chiusi davanti alla televisione, così saranno elettori rincoglioniti già a 18 anni.
….. E se tutto il degrado, tutta la sporcizia, tutti i rifiuti si trovano solo a pochi metri dalla mensa non vedo proprio dove stia il problema?!?
Quello che non strozza ingrassa: quindi i ragazzi invece che farsi macellare il fegato dai fast food e dai kebab (a pagamento) potranno tranquillamente farselo massacrare (aggratisse, quindi anche le famiglie saranno contente) dalla mensa che (in un periodo di risparmio come questo, di continui tagli, di ristrettezze) potrebbe (anche qui a costo zero) recuperare qualche animale per fare un bel brodo di carne, oppure utilizzare il fogliame per una bella zuppa alternativa di verdura…
.
.
.
.
.
In India ho visto zone molto più povere, degradate, abbandonate… ma assai più pulite del cortile del Convitto…