Auro Caraffa, Direttore della Clinica Ortopedica dell’Ospedale Universitario di Perugia, è uno dei migliori ortopedici d’Italia. Ed è marchigiano, di Sarnano. Ricordiamo a questo proposito il prof. Giorgio Menghini, primario medico per 17 anni a Macerata e poi nello stesso Policlinico perugino (a nome del prof. Menghini è dedicata la piazza antistante l’ingresso dello stesso grande complesso). Quindi una tradizione d’eccellenza sulla direttrice Macerata-Perugia che continua. Cosa hanno significato per Lei le “radici” sarnanesi, territorio che anticamente peraltro apparteneva al Ducato di Spoleto e dunque all’Umbria?
“Hanno senz’altro contribuito alla mia crescita professionale, conservando i sani principi morali ed etici che derivano dalle tradizioni umbro-marchigiane, così che i concetti di professionalità vengono da me ad essere costantemente associati a quelli di umanità. Questo mi permette di avere un ottimo rapporto con i miei pazienti. Le stesse modalità di comportamento cerco di inculcarle nei miei collaboratori, nei giovani medici in formazione e in quelli delle scuole di specializzazione in Ortopedia e in Medicina fisica e riabilitazione, che partecipano all’attività nella Clinica da me diretta”.
Cosa le ha particolarmente insegnato la provincia?
“Che la persona umana deve essere identificata con un nome ed un cognome, non rappresentata solo da un numero”.
Di che e cosa ha nostalgia di Sarnano, del Maceratese?
“Prima di tutto di mia madre che ha scelto di continuare a vivere a Sarnano, per non dire di mio padre che purtroppo non è più tra noi, ma è sempre vivo nel mio cuore. Senz’altro mi manca la presenza di alcuni amici dell’ infanzia, dell’adolescenza e del periodo giovanile. Tra questi Mario Forti che le Marche hanno la fortuna di avere alla Direzione dell’Azienda Ospedaliera di Fermo, persona seria e capace ,il migliore amico dell’età giovanile. Con Lui ho condiviso per molti anni piaceri e dispiaceri, inoltre devo a Lui la fortuna di aver conosciuto mia moglie ( le nostre mogli sono cugine). Lo incontro sempre con tanto piacere, anche se gli impegni reciproci purtroppo diradano sempre di più queste occasioni. Con altrettanto piacere sento al telefono o più raramente incontro Remo Grassetti, già vice campione europeo di karate, ora maestro del metodo israeliano per la difesa personale, anche lui sarnanese doc, peraltro coetaneo e compagno di classe di mia moglie, uomo di sani principi morali e di assoluta affidabilità. Remo ha saputo proporsi all’opinione pubblica avvalendosi delle sue specifiche e note capacità, mostrandole in maniera indiscutibile nei vari settori di competenza, sempre spinto da una volontà ferrea.
Non posso infine non ricordare la cucina marchigiana, in particolare “ i vincisgrassi”, il nome dialettale rende l’idea del tipo di cibo molto più che quello corrente di lasagne. Quelli preparati da mia madre e altre donne sarnanesi doc sono talmente buoni da annoverare tra le prelibatezze della cucina mediterranea”.
Cosa Le piace di Perugia?
“Perugia ha la fortuna di non essere una grande città, ma di offrire le medesime opportunità. Infatti la presenza di una numerosa popolazione universitaria, con alta rappresentanza di studenti stranieri, costringe la città ad essere al pari coi tempi, sia dal punto di vista organizzativo logistico che di offerta social-culturale. Questa situazione comporta dei vantaggi per tutta la popolazione residente, sia negli spostamenti che nella possibilità di svolgere attività motorie -sportive in condizioni e sedi adeguate, che nella opportunità di partecipare ad eventi di vario tipo e di diverso interesse”.
Lei (e lo stesso prof. Giuliano Cerulli che mantiene all’Ospedale funzioni di responsabilità universitaria) ha operato ed opera celebri campioni di sport. Tutti ricordano un intervento davvero importante e riuscito sulle gambe del milanista Davids infortunato in un Perugia-Milan di qualche anno fa. Un fatto che lanciò la vostra Clinica di Ortopedica nel firmamento delle grandi sedi specialistiche ortopediche italiane ed europee. Si sente sempre ed ogni giorno in prima linea…?
“Si, poiché sono convinto che il mio compito principale sia quello di aiutare tutti i giorni con la mia professione il signor Bianchi …, affetto da …….. E’ ovvio che fare un ottimo intervento chirurgico su un atleta affermato e riportarlo all’attività agonistica allo stesso livello precedente, fa piacere e dà notorietà. Ritengo comunque che l’impegno e la dedizione deve essere rivolta ugualmente a personaggi meno famosi e meno fortunati, che spesso hanno bisogno di un risultato finale positivo molto più del campione sportivo. Queste non sono frasi di opportunità, ma mi è testimone il comportamento quotidiano nel dirigere la Clinica Universitaria Ortopedica e Traumatologica dell’ospedale regionale umbro, così da affrontare senza superficialità i problemi dello sconosciuto traumatizzato della strada e/o del lavoro. Il Prof. Cerulli mi è stato“maestro” anche in questo.
Un consiglio a tutti noi, da Professore di ortopedia e da Direttore della Clinica Ortopedica e Traumatologica?
“Io ritengo che l’uomo del terzo millennio deve associare i principi morali che derivano dalle tradizioni dei nostri padri, ad un corpo preparato in senso fisico e psichico ad affrontare le problematiche della vita quotidiana. L’attività motoria e sportiva è utile se ben eseguita, in condizioni favorevoli , con un equipaggiamento idoneo e con una adeguata preparazione. Io itengo che oggi abbiamo a disposizione personale dedicato e laboratori di biomeccanica dello sport, come il ‘Let People Move’ di Perugia che consentono l’individuazione e la correzione controllata dei fattori predisponenti anatomici e funzionali delle varie patologie dello sportivo, così da affrontare l’attività sportiva in modo piacevole e in condizioni di sicurezza. Peraltro le valutazioni funzionali biomeccaniche attraverso lo studio dei vari parametri dell’apparato locomotore consentono di ottimizzare la performance e quindi di incidere sul risultato della prestazione con mezzi leciti ( ottimizzare l’equilibrio muscolare e le condizioni propriocettive, correggere l’esecuzione del gesto ecc.). La presenza di personale tecnico-atletico dedicato, come Remo Grassetti, che alla nota preparazione teorica e pratica, aggiunge la conoscenza e l’applicazione dei risultati di queste indagini apporta degli evidenti vantaggi all’atleta, di qualsiasi livello agonistico, sia nella prevenzione delle patologie che nel conseguimento del risultato. I benefici che ne derivano sono senz’altro superiori ai costi”.
Maurizio Verdenelli
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grande dott.caraffa!
mi ha curato la clavicola fratturata!
A me il ginocchio!!!! Al di là della sua professionalità e del suo atteggiamento da piccolo genietto, mi colpisce ogni volta per la sua umanità…. Ti guarda negli occhi il Dott. Caraffa, ti tiene la mano, ti abbraccia e quando si soffre non sono piccoli gesti…..
Il professore Caraffa é immenso bravo il giornalista Maurizio Verdenelli hai centrato l’articolo.Io sono VALBRUNI allenatore professionista sono orgoglioso di aver conosciuto il Professore ebbene non sono parole per definire un ortopedico così preparato e umano.Consiglio a tutte le squadre professioniste di provare per credere.UN CHIRURGO di fama mondiale.LE SQUADRE DI SERIE A invece di mandare i giocatori all’estero devono sfruttare la fortuna di avere un ortopedico così bravo in Italia.Pensano solo a tanti ortopedici italiani che per il rispetto chre ho per loro devono solo imparare dal Professore sia la bravura ortopedica sia il contatto col paziente veramente dettato da sani principi morali.Bravo professore sei unico e non finirò di ringraziare il giorno che ho avuto la fortuna di conoscerti grazie di tutto sei il migliore al mondo firmato Valbruni.