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Finisce dopo 20 anni
la guerra dell’acqua del Nera

Sabato prossimo un convegno celebrerà l'accordo raggiunto tra Castelsantangelo e la Società Acquedotto, per sancire l'ingresso del Comune nel consiglio di amministrazione

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di Monia Orazi

Dalla perla dei Sibillini, alla perla dell’Adriatico, unite dalla stessa acqua che sgorga dai rubinetti. Finisce dopo vent’anni la “guerra” del Nera, che ha opposto per lungo tempo la Società Acquedotto Nera (San) spa ai tre enti locali in  cui si trovano le sorgenti di quest’acqua che captata dall’alta montagna, è destinata ad alleviare la sete di oltre trecentomila marchigiani. Tramite la Regione Marche e l’Ato 3 è stato raggiunto un accordo, che prevede un riconoscimento economico per il comune capofila di Castelsantangelo sul Nera, oltre a Visso ed Ussita, inoltre è previsto il loro ingresso nel consiglio di amministrazione della San, di cui sono membri attualmente ventidue comuni delle province di Ancona e Macerata dove sgorga la purissima acqua dei Sibillini, che imbottigliata sotto il marchio di acqua Nerea fa il giro del mondo. Attualmente l’accordo prevede una captazione di 150 litri al secondo, che arriveranno a 350 quando le condotte raggiungeranno Numana entro il prossimo anno. La sorgente del Nera si trova proprio a Vallifante di Castel Sant’Angelo, attualmente sono in corso i lavori del terzo lotto, nel primo stralcio compreso tra Sant’Egidio di Montecassiano e Fontenoce di Recanati. Già da due anni è stato instaurato un patto di amicizia tra Castelsantangelo e Numana. Il nuovo corso sarà sancito da un convegno in programma sabato prossimo a Castelsant’Angelo sul Nera dal titolo: “Il Nera dai Sibillini all’Adriatico”, con inizio alle ore 10.30 nel monastero di San Liberatore, organizzato “in occasione dell’accordo stipulato con il Consorzio Acquedotto del Nera per un riconoscimento economico convenuto ai comuni dell’Alto Nera, il Comune di Castelsantangelo sul Nera intende confermare il vincolo che lega la montagna al mare attraverso l’acqua del Nera, filo conduttore geografico e culturale”, si legge nell’invito. Interverranno il sindaco Paolo Riccioni, il presidente dell’acquedotto del Nera Roberto Marincioni, il presidente dell’Ato 3 Antonello Secchiari, il sindaco di Numana Marzio Carletti, il vicepresidente della giunta regionale Antonio Canzian, l’assessore alla cultura di Recanati Andrea Marinelli, il sindaco di Ussita Sergio Morosi, il sindaco di Visso Carlo Ballesi, il dirigente del demanio idrico Sergio Occhipinti. Nel pomeriggio la giornata di festa sarà completata dall’evento “Passeggiando tra arte e natura”, con inizio alle ore 16.30, un percorso di degustazione con partenza da piazza Santo Spirito, per le vie del centro storico, si potranno degustare le cozze portate dai comuni di Numana e Porto Recanati. Saranno visitabili le opere di captazione dell’acquedotto, l’ecomuseo del cervo, il monastero di San Liberatore, sarà presente uno stand del museo “La nostra terra” di Pieve Torina. La lunga storia dell’acquedotto del Nera inizia negli anni Settanta, quando si consorziarono tra loro diversi comuni delle province di Ancona e Macerata, per cercare acqua da portare nelle case, dal 1981 si iniziarono ad eseguire lavori di captazione e costruzione di gallerie, tubazioni e condotte. Il bacino idrografico sottostante la sorgente Molini a Vallinfante ha una portata di 1050 litri al secondo, secondo gli studi effettuati. Le opere eseguite in passato, per un importo totale di 22 milioni di euro sono lunghe circa 40 km sino a Pievefavera di Caldarola e Caccamo di Serrapetrona, a cui si sono aggiunti altri venti chilometri sino alla Bura di Tolentino. Esiste inoltre un tratto di condotta del costo di due milioni e mezzo di euro, già pronta tra Passatempo di Osimo ed il serbatoio a Soprani di Numana. Per effettuare il monitoraggio ambientale del fiume e per evitare un eccessivo depauperamento delle risorse naturali è stato firmato nel 2006 un protocollo d’intesa tra il parco dei Sibillini e la Regione Marche, con la posa delle stazioni di rilevamento. Lo scontro con la San si è sostanziato a partire dal 1999 con una serie di vicende, la cui parola fine è stata messa nell’aprile 2008 dal respingimento del ricorso presentato dalla San da parte del tribunale delle acque pubbliche. La San aveva fatto ricorso proprio contro il protocollo d’intesa del 2006, chiedendo una portata pari a 550 litri al secondo, che il tribunale ha stabilito possa essere modificata solo dopo uno studio idrico triennale del fiume e del bacino



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