di Carmen Russo
(Foto-servizio di Lucrezia Benfatto)
Uno spettacolo nello spettacolo per la prima delle tre serate della fase finale di Musicultura. A presentare l’evento, l’ormai di casa, Fabrizio Frizzi – che confessa di sentirsi un po’ maceratese vista questa sua quinta presenza al festival della canzone- insieme a Carlotta Tedeschi e Gianmurizio Foderaro in collegamento con Radio Uno Rai.
L’Arena dello Sferisterio gremita di gente saluta il conterraneo Simone Cicconi, primo ad esibirsi e ad aprire ufficialmente le danze. Ma a vincere la prima manche della finalissima sono la romana Alice Clarini e il napoletano Alessio Arena rispettivamente con le canzoni “Meno di zero” e “Tutto quello che so dei satelliti di Urano”, eliminando dalla gara anche la siciliana Cassandra Raffaele con il brano “Le mie valigie”.
Ospite anche nel pomeriggio de La Controra, si esibisce come prima ospite di Musicultura Arisa la quale alterna le sue canzoni a quelle del cantautore da poco scomparso Enzo Jannacci. Continua la serata della musica un artista a tutto tondo, tornato alla sua prima passione: Giorgio Faletti che un po’ fa cantare e un po’ continua a far riflettere con la famosissima canzone “Minchia Signor Tenente” seguito da un momento di raccolta con il poeta Valerio Magrelli.
L’artista più atteso della serata, Antonello Venditti, incanta il pubblico e lo fa cantare nella lunga esibizione. L’instancabile cantautore romano si esibisce in brani di culto che ripercorrono sommariamente la sua carriera e di conseguenza anche una fetta della storia musicale italiana. Dalla prima canzone scritta, “Sora Rosa” a “Notte prima degli esami”, da “Roma Capoccia” a “Ricordati di me”, poi una originale “Modena” in versione semi strumentale con la band e la chiusura è con “Sara”. Venditti si diverte e diverte l’Arena nel mini-concerto. Viene infine insignito del premio da parte delle Università di Camerino e Macerata “in seguito ai suoi meriti artistici e per aver ispirato i giovani con storie di verità, per una musica senza tempo.”, affermano i rettori Luigi Lacché e Flavio Corradini.
Chiudono la prima parte della ventiquattresima edizione di Musicultura Mimmo Cavallaro e Cosimo Papandrea che costituiscono i TaranProject unitisi per l’occasione con Tangeri Cafè Orchestra, una fusione di musica etnica calaberse e marocchina.
Ancora tante sorprese per il sabato sera: Ducadombra, Alfredo Marasti, Massaroni Pianoforti e Os Argonautas saranno i quattro ultimi finalisti ad esibirsi sul palco dello Sferisterio e si attendono altri importanti ospiti quali Neffa, Lillo & Greg, Marta sui Tubi e il vincitore di Musicultura 2011 Renzo Rubino che è tornato per godersi lo spettacolo da un’altro punto di vista. Il giovane reduce anche dall’ultima edizione di Sanremo sarà ospite nel pomeriggio de La Controra con Gianmaurizio Foderaro, mentre il duo comico Lillo & Greg sarà a Palazzo Conventati sotto i microfoni di Michela Pallonari. Domenica sera il gran finale con Francesco Guccini, José Feliciano, Mariella Nava e Franca Valeri.
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lillo e gerg…..ma dai..!!!la demenzialita’ fatta uomo.
mario e pippo santonastano no??
senza tempo? ma se è tuttu incartapecoritu! Bello però lo sferisterio neanche tutto esaurito con pubblico quasi tutto entrato con biglietto omaggio!
Ma l’assessore che “magna” e’ un messaggio subliminale? 🙂
Qui a Macerata ho la vaga sensazione che non sarebbero andati bene neppure i Beatles oppure Sordi oppure boh – incontentabili . Sempre da ridire si tutto e su tutti senza distinzione … Bo’ ??!!! Contenti voi !!!!
A Yuri Paoletti: chi mangia è Fabrizio Frizzi che assaggia un hamburger di pesce, non è l’assessore. I posti vuoti sono le poltronissime che costano troppo di questi tempi.
Per ultimo: forse invece di “raccolta”, sarebbe stato meglio “raccoglimento”?
@la chiosatrice la mia era solo una battuta ma si sa i politica la satira e’ censurata oppure qualcuno ha la coda di paglia e poi non capisco su tutte le foto c’è’ lei. Comunque Chiosatrice la prossima volta firmati anche tu con nome e cognome così è troppo facile.
Indubbiamente “Sora Rosa” è una canzone molto adatta per l’ambiente maceratese.