Appennino Foto Festival chiude il 2025:
Photonica 3 racconta la sua storia,
premiazioni della passeggiata fotografica

BELFORTE - Ultimo appuntamento della sesta edizione in programma il 28 dicembre alle 18,30 alla biblioteca Mario Ciocchetti. Spazio a chi ha ideato la rassegna, poi il brindisi con il pubblico in vista dei progetti per il nuovo anno

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Da sinistra: Marco-Gratani, Stefano-Ciocchetti, Luca Tambella e Lorenzo Lambertucci (prematuramente scomparso) in Alaska

Si chiude con un appuntamento speciale la sesta edizione – che per la prima volta è durata un anno intero – dell’Appennino Foto Festival. Dopo un percorso che ha accompagnato il pubblico da giugno a oggi, attraversando i temi della fragilità e della bellezza dell’effimero, gli organizzatori hanno scelto di concludere questo capitolo con una serata diversa dal solito: intima, ma allo stesso tempo collettiva.

L’appuntamento è per domenica alle 18,30, alla Biblioteca Mario Ciocchetti di Belforte, per un evento che promette di essere magico non solo per i contenuti, ma soprattutto per i protagonisti: per la prima volta, al centro della scena ci saranno le persone che hanno sempre lavorato dietro le quinte del festival. Chi lo ha ideato, lo ha creato e fatto crescere, mosso dall’amore per la fotografia, per la natura, per il territorio e soprattutto dall’amicizia. La serata sarà dedicata a Photonica 3, il collettivo fotografico che nel 2019, in occasione dei suoi dieci anni di attività, ha dato vita all’Appennino Foto Festival, generando poi quel gruppo organizzativo – chiamato Ph3 – che oggi ne cura il progetto e la crescita, ma che finora non era mai stato raccontato pubblicamente.

Una occasione per accendere i riflettori sugli amici, sulle relazioni e sulle passioni che hanno reso possibile la nascita e l’evoluzione del festival. A raccontare questa storia, lasciando spazio all’emozione e alla scoperta, sarà il presidente di Photonica 3, Marco Gratani, insieme agli altri componenti del collettivo. «Photonica 3 nasce dall’amicizia e da una passione fortissima condivisa – racconta -. Eravamo in tre, uniti da un modo molto simile di percepire la natura e di raccontarla attraverso la fotografia. Nel tempo siamo cresciuti, sia dal punto di vista fotografico, con mostre, pubblicazioni e viaggi, sia da quello organizzativo, con l’idea di valorizzare il territorio e il rapporto tra uomo e natura. Da quella visione è nato tutto il resto. Oggi siamo in sette, legati non solo dalla fotografia, ma da una sensibilità comune e da un rapporto umano profondo, che è forse la cosa più preziosa. Senza dimenticare Lorenzo Lambertucci, parte del nostro gruppo che abbiamo perso prematuramente, ma che continua a guidare ogni progetto e ogni idea».

La serata sarà anche l’occasione per presentare ufficialmente il nuovo sito di Photonica 3. Poi la premiazione dei tre vincitori di Appennino Foto Walk, la passeggiata fotografica che ha coinvolto appassionati e visitatori il 9 novembre scorso. Non mancherà infine un momento conviviale: un brindisi con il pubblico che ha seguito e sostenuto il festival durante questo anno speciale, e un invito a guardare avanti. Il 2026 è già in cantiere e, proprio all’inizio del nuovo anno, l’associazione svelerà il nuovo tema del festival, accompagnato da importanti novità. Un evento di chiusura che non è un punto d’arrivo, ma un passaggio: per celebrare ciò che è stato, raccontare ciò che solitamente resta nascosto e preparare il terreno a nuove visioni, nuove storie e nuove immagini.



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