
Fausto Troiani, presidente del consiglio comunale
Emendamento non presentato, il prefetto scrive al sindaco una richiesta di chiarimento. Preparata dagli uffici la risposta, si attende l’esito della decisione. Nel frattempo Fausto Troiani si difende dalle accuse della minoranza e chiede le dimissioni di Giorgio Pollastrelli della Lega che ne chiede la sfiducia con la sottoscrizione di una mozione. «Se il prefetto dirà che ho sbagliato mi dimetto -sottolinea – ma se non è così chiederemo noi le dimissioni di Pollastrelli da capogruppo e l’allontanamento dalla Lega, sono anni che rema contro questa amministrazione».
Ieri sera minoranza e Lega più civici non si sono presentati in consiglio in polemica con quanto accaduto nel corso del consiglio comunale dedicato all’approvazione della variante per il centro per l’autismo. La minoranza, con l’appoggio di Fratelli d’Italia e Lega aveva chiesto di presentare un emendamento per la riduzione dell’area fabbricabile da destinare alla struttura da 6mila a 3mila metri quadrati, ma il presidente Fausto Troiani si era rifiutato di mettere ai voti l’emendamento. Da qui la richiesta di sfiducia e la segnalazione al prefetto da parte dei gruppi consiglieri.

Giorgio Pollastrelli
Troiani fino ad oggi non aveva fornito la sua versione dei fatti e oggi, forse sollecitato proprio anche dalla lettera arrivata dalla prefettura, difende il proprio operato: «attacchi alla mia persona, nel ruolo di presidente del consiglio comunale, a dir poco fantomatici e assolutamente privi di fondamento giuridico – la replica di Troiani – ho sempre agito nel rispetto del regolamento comunale e del Tuel. Non ho messo a votazione l’emendamento presentato dalla minoranza e da alcuni gruppi della maggioranza, che prevedeva il dimezzamento della superficie richiesta, non per un mio vezzo o per fare un dispetto a qualcuno, ma perché sentiti i pareri del dirigente del settore urbanistica e del segretario generale, l’approvazione di tale emendamento sarebbe andata a modificare il contenuto del progetto presentato dall’ente in modo sostanziale e avrebbe reso la delibera adottata dal consiglio contraddittoria ed incoerente e, come ho detto quella sera a microfono acceso, non ho potuto assumermi la responsabilità di modificare il senso della richiesta dell’Asp. Quando si porta la richiesta di un privato in consiglio, o la si approva o la si boccia, non lo si costringe a modifiche sostanziali non richieste».
È lo stesso Troiani poi a dare conto della richiesta di chiarimenti arrivata dal Prefetto a Palazzo Sforza: «dopo l’ennesima sollecitazione di alcuni consiglieri il prefetto ha chiesto al sindaco, non a me, dei chiarimenti in merito. L’ufficio di Presidenza ha preparato una più che esaustiva relazione sui fatti che è stata inviata correttamente entro i tempi di legge. Detto ciò aspettiamo la conclusione del Prefetto, se riterrà che il mio comportamento sulla gestione del consiglio comunale in oggetto non è stata regolare, io stesso mi dimetterò dall’incarico perché sono una persona onesta anche intellettualmente e politicamente, in caso contrario chiederemo le dimissioni del capogruppo della Lega Pollastrelli e il suo allontanamento dal partito perché dai suoi passaggi da Corvatta e Ghio al centrodestra non ha ancora deciso da che parte stare e sono anni che rema contro questa amministrazione e questa maggioranza di centrodestra».
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