Discarica, assemblea in vista.
Il comitato insiste: «Macerata resti fuori»
Luciani guarda alla Toscana

RIFIUTI - Venerdì mattina i sindaci tornano a riunirsi per votare il Piano di localizzazione. «E' necessario disporre una rinnovazione dello studio Univpm, abbiamo dimostrato come sia impossibile il transito di camion da 40 tonnellate da Piediripa a Botonto e Cervare». L'ex sindaco di Petriolo auspica si riprenda il modello Peccioli: «Qui è sorto un polo impiantistico unico in Italia, che integra opere d’arte contemporanea, un auditorium, un teatro all’aperto e accoglie ogni anno oltre 20mila visitatori. Un esempio di come una criticità possa trasformarsi in un’opportunità culturale, economica e turistica»

- caricamento letture
incontro-no-discarica-macerata

L’assemblea organizzata ieri dal comitato

Venerdì mattina si riunirà in seconda convocazione l’assemblea dell’Ata 3 e tra i punti centrali all’ordine del giorno figurano l’adozione della proposta di Piano della localizzazione per la nuova discarica e l’avvio della procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas).

Sarà la prima assemblea in cui i sindaci saranno chiamati a votare dopo le recenti elezioni regionali.

Il passaggio è delicato e l’attenzione si alza nel territorio. Ieri si è tornato a riunire il comitato per il no alla discarica di Macerata, che ha ribadito la sua contrarietà alla relazione Univpm già votata dall’assemblea.

«Ci aspettiamo che vengano verbalizzate le dichiarazioni rese dalla professoressa Fratalocchi in merito ai criteri utilizzati e ai relativi pesi attribuiti che sono stati individuati discrezionalmente dai consulenti e, di conseguenza, risultano assolutamente discutibili e impongono un approfondimento se non altro perché è stato ammesso che i luoghi e, soprattutto, i percorsi sulla cui base è stata stilata la graduatoria non sono stati verificati in loco – fa sapere il comitato – nel caso di Botonto e Cervare, i percorsi prevedono il passaggio di numerosi camion di 40 tonnellate quotidianamente da Piediripa, corso Cairoli, quartiere La Pace, contrada Botonto e contrada Cervare, risultando non realistici in quanto impercorribili da mezzi di tali dimensioni e pesi. Il comitato, a questo proposito, mette a disposizione dei sindaci, dell’Ata e dell’Univpm, che primi di tutti ne avranno interesse, gli esiti della simulazione effettuata il 18 ottobre, ribadendo che è assolutamente necessario disporre una rinnovazione dello studio e una sua necessaria integrazione con rettifica delle conclusioni, e quindi della graduatoria, che dovranno essere coerenti con lo stato dei luoghi».

incontro-no-discarica-macerata-2-e1763570772625-650x502

Il Comitato si aspetta, inoltre, che venga espressamente verbalizzata l’opposizione del Comune di Macerata, espressa dall’assessora Laura Laviano nell’assemblea dello scorso 20 ottobre. «Ci aspettiamo che i siti individuati nel Comune di Macerata vengano esclusi dalla Vas, avendo, i soggetti competenti, con cui il Comitato si è relazionato in questi mesi, esatta cognizione di tutte le criticità determinanti omesse – prosegue il comitato – si ricorda anche l’impegno sottoscritto dal vicepresidente della Provincia di Macerata in cui, in conformità all’adottando nuovo regionale di gestione dei rifiuti, si manifesta la volontà di porre fine alla realizzazione di discariche e di istituire un tavolo tecnico di confronto»

L’ex sindaco (oggi consigliere comunale) di Petriolo e candidato 5 Stelle alle ultime regionali Domenico Luciani guarda invece alla Toscana come esempio virtuoso. «Nel fine settimana ho visitato il Comune di Peccioli, in provincia di Pisa, ormai considerato un modello nazionale per la gestione integrata dei rifiuti – dice Luciani – qui è sorto un polo impiantistico unico in Italia, che integra opere d’arte contemporanea, un auditorium, un teatro all’aperto e accoglie ogni anno oltre 20mila visitatori. Un esempio straordinario di come una criticità possa trasformarsi in un’opportunità culturale, economica e turistica, grazie alla gestione di una public company comunale: un modello raro nel panorama italiano. A Peccioli convivono radici medievali, innovazione tecnologica e identità culturale. Dal Triangolo Verde di Legoli ai celebri Giganti, ogni intervento testimonia una visione che non si limita a tollerare un impianto, ma lo trasforma in un elemento centrale dello sviluppo territoriale».

luciani-peccioli-2-650x488

Domenico Luciani alla discarica di Peccioli

Il consigliere comunale petriolese, però, non è molto positivo in vista del prosieguo dell’iter. «Difficile immaginare una decisione realmente condivisa, capace di ridurre i costi di smaltimento e, di conseguenza, la Tari, aumentata significativamente negli ultimi anni a causa dei ritardi nell’iter di individuazione della nuova discarica e dell’assenza di scelte strategiche lungimiranti – continua Luciani – un percorso accidentato non privo di errori e inciampi. Molto più probabile è che venga individuata una soluzione di compromesso che, nei fatti, spiani la strada a un ulteriore ampliamento della discarica di Cingoli, nel tentativo di evitare ricorso ai conferimenti fuori provincia, estremamente costosi, e nuovi incrementi della tariffa. Una scelta che rischia inoltre di intrecciarsi con la partita politica ancora aperta per la composizione della Giunta e del Consiglio regionale, che riguarda esponenti rimasti senza incarichi, tra cui l’ex assessore regionale alla sanità ed ex sindaco di Cingoli Saltamartini».

Bisogna guardare oltre, secondo Luciani. «Le discariche tradizionali sono un modello ormai superato. Nel precedente mandato, la Giunta regionale guidata dal presidente Acquaroli ha espresso l’intenzione di dotare le Marche di un termovalorizzatore, proposta inserita nel programma del centrodestra. Una scelta che potrebbe influenzare profondamente il quadro complessivo, benché non manchino posizioni critiche anche all’interno degli stessi partiti di maggioranza: ricordo che l’attuale vicepresidente della Provincia di Macerata, Buldorini, candidato nella lista della Lega, ad un incontro elettorale organizzato a San Claudio aveva espresso pubblicamente la propria contrarietà al termovalorizzatore, ritenendolo una tecnologia ormai superata. E in effetti le alternative esistono. Sempre a Peccioli è entrato in funzione da pochi mesi un moderno impianto per il trattamento dell’organico e la produzione di compost di qualità, mentre è in corso l’iter autorizzativo per un innovativo impianto di ossicombustione: una tecnologia capace di costituire una reale alternativa sia alle discariche tradizionali sia ai termovalorizzatori. Un impianto pilota pienamente operativo è già attivo a Gioia del Colle, in Puglia), confermando la maturità della soluzione. Di fronte alle sfide ambientali, sociali ed economiche che riguardano oggi la gestione dei rifiuti, sindaci, Provincia e Regione hanno l’occasione, e la responsabilità, di scegliere una strada diversa: fondata su visione, innovazione e coraggio. I modelli virtuosi esistono già. Serve soltanto la volontà politica di adottarli».



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X