Imprese marchigiane a rilento,
Acquaroli: «La sfida è agganciare
le regioni più produttive» (Foto)

MACERATA - Presentata al teatro della Filarmonica la classifica della Fondazione Merloni. Emerge un quadro di stabilità finanziaria nonostante la frenata del manifatturiero e le difficoltà del comparto moda e calzaturiero. L'occupazione sale seppur in maniera contenuta (+0,9%). Pmi in difficoltà. Il governatore: «La Zes sarà fondamentale per attrarre investimenti». Cossiri (Rematarlazzi, prima in provincia): «Tra il 2026 e il 2027 entrerà in funziona una nuova sede logistica a Corridonia di oltre 20mila metri quadrati»

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La presentazione oggi al teatro della Filarmonica

di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)

Andamento lento per le imprese marchigiane che crescono meno della media nazionale. Come ogni anno, la Fondazione Aristide Merloni elabora la classifica delle principali aziende marchigiane, che fa il punto sulle realtà più virtuose del territorio. Dal 1986 la Fondazione Aristide Merloni raccoglie ed elabora i bilanci delle prime 500 imprese delle Marche, organizzando i dati in una classifica corredata da commenti sullo sviluppo economico e finanziario.

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Quest’anno l’evento di presentazione si è tenuto al teatro della Filarmonica, in collaborazione con Confindustria Macerata. Sono intervenuti Marco Ragni, presidente provinciale Confindustria, Paolo Merloni presidente Fondazione Aristide Merloni (in video collegamento), mentre a presentare la classifica sono stati Donato Iacobucci e Martina Orci dell’Università Politecnica delle Marche. A moderare l’incontro Giancarlo Laurenzi, direttore Corriere Adriatico.

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Ariston Group resta leader tallonata da Conad Adriatico. Al terzo posto salgono i Magazzini Gabrielli che sorpassano la Tod’s scivolata al quarto posto. Queste le prime posizioni delle maggiori imprese regionali che raggiungono il miliardo di euro di vendite. Il quadro che emerge segnala una dinamica negativa dell’attività produttiva e delle vendite, anche se le principali imprese manifatturiere hanno mantenuto i buoni livelli di redditività raggiunti negli ultimi anni e non evidenziano peggioramenti nella situazione finanziaria.

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Per i settori del comparto moda, tessile-abbigliamento e calzatura, la fase di recupero post-pandemia si era protratta fino al 2023. La crescita ha subito una battuta di arresto nel primo semestre 2024, nel quale si è registrato un brusco rallentamento delle vendite che ha interessato in modo particolare il settore calzaturiero. A fine 2024 entrambi questi settori chiudono con una riduzione delle vendite totali di oltre il 10%.

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Tra le note che fanno sperare è l’occupazione nelle aziende che sale, seppure in misura contenuta (+0.9%). Aumentano pure le imprese quotate in borsa, passando da 7 a 9. Le imprese nelle prime dieci posizioni della classifica 2024 superano tutte i 500 milioni di euro di vendite, tale numero è aumentato rispetto allo scorso anno quando erano 8 le imprese a superare tale valore delle vendite.  Sono 71 le società con oltre 100 milioni di euro di vendite (erano 72 nel 2023).

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«Il dato principale che emerge da questa classifica e da questo report è che le principali imprese marchigiane, in particolare quelle manufatturiere, hanno avuto un ritmo di crescita rispetto a quello medio nazionale. –ha ribadito Donato Iacobucci- Questo è un dato che ci contraddistingue da qualche anno e che determina un relativo arretramento della nostra regione. Nulla di drammatico ma questa è il dato.

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Sembrerebbe che questo andamento non particolarmente brillante si confermi anche nel primo semestre del 2025: però accanto a questo dato c’è da dire che nel complesso le principali imprese mostrano una situazione finanziaria molto solida. Ciò significa che hanno aumentato di molto la resilienza agli shock che si stanno moltiplicando in questi anni, e questo è un elemento che fa ben sperare per una possibilità di ripresa del sistema Marche».

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Mario Baldassarri, presidente Istao

Nota negativa è l’assenza nelle prime dieci imprese regionali di quelle maceratesi: la prima che compare, Rematarlazzi è al 14esimo posto, un gradino sotto la Simonetti poi la Lube (20esima), Edif (25esima), Clementoni e Frau rispettivamente al 26° e 27° posto. Però tra le industrie manufatturiere occupano i primi due posti Clementoni Recanati e Panatta Sport di Apiro, nella gomma/plastica è prima con la Finproject Morrovalle così come nel legno, mobile arredamenti con la Lube Treia e nel tessile abbigliamento con Arena Tolentino. Primo posto anche nella classifica di agenzie e servizi con la 6 Tour di Corridonia.

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«Il futuro alla Rematarlazzi è già oggi: -ha detto il titolare Franco Cossiri-  stiamo già investendo, ci stiamo allargando parecchio nel Lazio, abbiamo in pancia un grande progetto immobiliare locale qui, a Corridonia, dove realizzeremo una sede per la logistica di 20 mila metri quadrati che verrà realizzato ed entrerà in funzione tra il 2026 e 2027. Diventerà il centro logistico della ditta Rematarlazzi. Ed ogni anno siamo aperti a nuove sfide che ci consentano di essere sempre competitivi e di migliorare le nostre performance. Non ci poniamo limiti. Il cuore dell’azienda resta a Macerata, con la sede legale, ma siamo aperti ad ogni nuova esperienza ovunque. Poi quest’anno festeggeremo un doppio anniversario: la Tarlazzi compie nel 2025 i suoi cento anni e 50 anni sono quelli della Rema che poi si sono unite per formare questa splendida realtà. E’ un traguardo importante, non una base di arrivo ma di partenza per obiettivi futuri».

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L’imprenditore Franco Cossiri (Rematarlazzi)

In provincia di Macerata 93 le imprese monitorate per un complessivo di 5.375.429,000 euro: in testa alla classifica delle vendite c’è la Rematarlazzi (con 336.366,000 euro; -4,0 sul 2023), poi Lube Industries (276.075,000 euro; +0,6), Finproject (256.351,000 euro; -7,3), Edif (233.366,000 euro;-8,2), Poltrona Frau (201.287,000 euro; -8,1), Arena (176.538,000 euro; +7,9), Clementoni (173.737,000 euro; +10,6), Tour (156.477,000 euro; -6,2), Crucianelli Rest/Edile (148.980,000 euro; +37,2), Iguzzini Illuminazione (147.405,000 euro; -1,0).

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Maurizio Vecchiola (Finproject)

Quello che emerge da questo studio della Fondazione Merloni è che a reggere l’impatto di un periodo complessivamente poco favorevole, segnato da guerre, incertezze geopolitiche, crisi economiche sono le imprese con più di 250 addetti, dove cresce anche l’occupazione. Questo contrasta con le crescenti difficoltà delle Pmi (piccole e medie imprese) che nel nostro territorio sono invece la maggioranza.

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Il governatore Francesco Acquaroli

A chiudere l’evento è intervenuto il presidente della Regione, Francesco Acquaroli che ha rimarcato come «i prossimi 5 anni saranno necessariamente diversi da quelli precedenti perché sono nuove le sfide che ci attendono. Dovremo mettere a terra tutti quei progetti iniziati, mi riferisco alle infrastrutture materiali e immateriali, abbiamo governato nell’era del digitale che oggi viene superato dall’intelligenza artificiale che propone nuovi orizzonti. Dobbiamo agganciare le Marche alle regioni più produttive è necessario lasciare da parte campanilismi e frammentazioni ma puntare alla massima coesione possibile. Credo che la Zes sarà fondamentale per attrarre imprenditorialità che vogliamo resti sul territorio e si radichi qui da noi. L’altro grande obiettivo di questo mio secondo mandato sarà dedicato ai giovani: è la prima cosa che dovremo fare per trattenerli nelle Marche perché sono una ricchezza per le nostre imprese alle prese con i problemi legati alla competitività».

Di seguito l’articolo con le classifiche regionale e provinciale: 

Ariston e RemaTarlazzi ancora al vertice, l’avanzata dei supermercati: novità nella top-ten provinciale



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