
Emiliano Giumetti
di Luca Patrassi
Ogni autunno si rinnova per molti cittadini un rito che unisce scienza e buon senso: la campagna vaccinale antinfluenzale. Al domicilio dei medici di base. A parlare della situazione, e non solo di vaccini, è uno dei volti maceratesi dell’assistenza primaria, il medico Emiliano Giumetti.
«Da qualche settimana – osserva il medico maceratese – anche nel mio ambulatorio di Macerata è iniziata la somministrazione gratuita del vaccino, rivolta a chi desidera proteggersi da un’infezione che, ancora oggi, non va sottovalutata. L’influenza non è solo qualche giorno di febbre e raffreddore: per gli anziani o chi soffre di malattie croniche può rappresentare un rischio serio di complicanze respiratorie e cardiache. Quest’anno sono disponibili tre formulazioni di vaccino antinfluenzale: quello trivalente standard, indicato per la popolazione generale; quello adiuvato, consigliato per gli over 65 o per chi presenta una risposta immunitaria più debole e quello ad alta dose, riservato ai soggetti più anziani o fragili, in grado di stimolare una protezione più robusta. Personalizzare la scelta è importante: non tutti reagiamo allo stesso modo e la prevenzione più efficace è quella su misura».
Il problema – dice Giumetti – è la carenza di luce: «Con l’arrivo dell’autunno, il calo delle temperature non è l’unico responsabile dei malanni stagionali. Anche la riduzione della luce solare comporta un abbassamento dei livelli di vitamina D, una delle molecole chiave nella risposta immunitaria. È uno dei motivi per cui, proprio in questo periodo, il corpo tende a essere più vulnerabile».
I percorsi vaccinali possibili: «Accanto al vaccino antinfluenzale, è attiva anche la vaccinazione antipneumococcica, che oggi può proteggere fino a venti diversi sierotipi di Streptococcus pneumoniae, il batterio più spesso responsabile di polmoniti acquisite in comunità. È una misura preventiva ancora poco conosciuta, ma di grande efficacia, soprattutto negli over 65 e nei pazienti con patologie respiratorie, cardiache o metaboliche. Il sistema immunitario, spesso evocato ma poco compreso, è un vero organo diffuso: se potessimo pesarne tutte le cellule, supererebbe il peso del cervello. Ogni giorno produce miliardi di nuove cellule sentinella che pattugliano silenziosamente l’organismo».
Il sostegno alla risposta immunitaria: «Per sostenerne l’efficienza, oltre alla vaccinazione, possiamo intervenire con integratori mirati: vitamina D, zinco, selenio, lattoferrina, o estratti vegetali come Echinacea purpurea e Uncaria tomentosa, che la ricerca scientifica riconosce come utili modulatori della risposta immunitaria. In alcuni casi, un supporto può arrivare anche da rimedi omeopatici scelti in base al profilo reattivo del paziente, con l’obiettivo di favorire un adattamento più armonico dell’organismo agli stimoli ambientali. E non tutti sanno che l’agopuntura, praticata da oltre duemila anni, è oggi oggetto di studi universitari per i suoi effetti sul sistema neuroendocrino e sulla regolazione dello stress, due fattori strettamente legati alla funzionalità immunitaria. Alcune sedute stagionali possono contribuire a riequilibrare il tono neurovegetativo e migliorare la capacità di difesa dell’organismo».
Prevenzione ma anche prendersi cura del paziente. «Dopo due anni intensi trascorsi come medico di emergenza territoriale 118 durante la pandemia, ho imparato quanto sia cruciale la continuità della cura: conoscere i propri pazienti, seguirli nel tempo e prevenire prima ancora che curare. È questo, oggi più che mai, il cuore della medicina di famiglia». Un consiglio semplice ed “antico”: «Dormire almeno sette ore a notte – conclude Giumetti – e camminare ogni giorno all’aria aperta vale quanto un integratore. Il sistema immunitario si allena soprattutto con la cura del proprio stile di vita. Prevenire resta il gesto più intelligente e umano che possiamo fare per noi stessi e per chi ci sta accanto».
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