Riforma della giustizia,
nasce un comitato per il sì

MACERATA - Azione e Movimento Socialista Liberale hanno dato vita a un gruppo per dire sì al referendum della prossima primavera: «Riteniamo indispensabile separare i ruoli di chi indaga da quelli di chi giudica e introdurre un Csm autonomo e sorteggiato, per garantire indipendenza e trasparenza»

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Ivo Costamagna

Si è costituito in provincia di Macerata il comitato per il sì alla riforma della separazione delle Carriere e per la giustizia giusta, in vista del referendum previsto per la prossima primavera sulla riforma approvata dal Parlamento.

Il comitato è promosso da Azione (con Stefano Vallesi, Alessio Botticelli e Leonardo Piermattei) e Movimento Socialista Liberale (Ivo Costamagna, Federico Valori) e, in linea con quello nazionale che riunisce esponenti dell’area socialista, liberale, popolare, repubblicana e riformista, sarà intitolato a Giuliano Vassalli, “presidente partigiano” e padre della riforma del processo penale del 1989, che introdusse il modello accusatorio e sancì la piena parità tra accusa e difesa.

«Quella riforma, nata dal referendum del 1987 sulla responsabilità civile dei magistrati, avrebbe dovuto portare naturalmente alla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri – affermano gli esponenti del comitato – negli anni successivi, invece, l’Italia ha imboccato la strada del giustizialismo mediatico e politico, che ha progressivamente indebolito la politica, minato la fiducia dei cittadini e stravolto l’equilibrio tra poteri dello Stato. Come Movimento Socialista Liberale, insieme ad Azione della provincia di Macerata, vogliamo dare continuità al progetto di Vassalli e rilanciare una giustizia davvero giusta e imparziale, come auspicava Giovanni Falcone. Riteniamo indispensabile separare i ruoli di chi indaga da quelli di chi giudica e introdurre un Csm autonomo e sorteggiato, per garantire indipendenza e trasparenza. È tempo di restituire centralità alla politica e al popolo sovrano, come sancisce l’articolo 1 della Costituzione, ponendo fine alla commistione tra magistratura giudicante e requirente che da decenni frena la democrazia e la crescita del Paese. Invitiamo tutti i socialisti, liberali, popolari, repubblicani e riformisti ad aderire al Comitato “Giuliano Vassalli” e a sostenere il sì al prossimo referendum, per riaffermare i valori di giustizia, libertà e responsabilità».



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