Ricercatori da tutto il mondo a Macerata:
migrazioni e diritti al centro di Socin

LA CONFERENZA è stata organizzata da Unimc che ha ospitato oltre 250 partecipanti da 22 Paesi. Il rettore John Mc Court: «Un impegno a rafforzare il ruolo delle università in un'epoca di trasformazione sociale, culturale e tecnologica»

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Un momento della conferenza Socin

Macerata si è trasformata per tre giorni in un crocevia internazionale di ricercatori scientifici. Al centro dell’evento Social innovation conference (Socin) dell’alleanza europea Erua, temi come migrazioni, diritti umani, democrazia, inclusione e parità di genere. Il tutto, ospitato e coordinato dall’Università di Macerata con la collaborazione del progetto Safina Vitality (finanziato dal Pnrr), ha portato per la prima volta in Italia e in città oltre 250 partecipanti, di cui 150 relatori da 22 Paesi diversi. L’evento si è svolto in settimana al Polo Bertelli.

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Silvana Colella e John Mc Court

La conferenza, dedicata al tema “Ripensare l’innovazione. Pratiche inclusive e prospettive interdisciplinari”, ha proposto 35 panel di ricerca, offrendo alla città una vetrina mondiale. Due keynote lectures di rilievo hanno scandito i momenti centrali: Ana Cristina Santos dell’Università di Coimbra, che ha offerto una prospettiva innovativa sull’invecchiamento nelle comunità Lgbtqi+, e Ineke Sluiter dell’Università di Leiden, che ha esplorato il rapporto tra mondo antico e innovazione, mostrando come il passato possa ancora orientare il futuro.

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Ineke Sluiter dell’Università di Leiden

«Erua – commenta il rettore John Mc Court – è per noi molto più di un progetto: è un impegno continuo. Un impegno a rafforzare il ruolo delle università in un’epoca di rapida trasformazione sociale, culturale e tecnologica. Questa alleanza ci permette di unire le nostre forze, di imparare gli uni dagli altri e di far sentire la nostra voce nei nostri territori e nel più ampio Spazio europeo dell’istruzione superiore. Insieme, non solo stiamo formando la prossima generazione di studenti, ma stiamo anche cercando di plasmare l’idea stessa di ciò che dovrebbe essere l’università nel XXI secolo».
«Per questa edizione abbiamo unito le forze con un altro importante progetto coordinato dall’Università di Macerata, il progetto Safina-Vitality finanziato dal Pnrr, rafforzando la dimensione interdisciplinare, favorendo lo scambio tra studiosi di discipline e aree diverse», spiega la prorettrice alla ricerca e co-organizzatrice del convegno Silvana Colella.

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Silvana Colella e Ana Cristina Santos

La conferenza ha visto confrontarsi studiosi e ricercatori sui grandi temi dell’innovazione sociale: migrazioni, diritti umani, democrazia, inclusione e parità di genere, interculturalità e arti. Come ha ricordato Bruna Vives, segretaria generale di Erua, «la curiosità è una delle chiavi più potenti per generare innovazione. Le scienze sociali e umane non sono un lusso, ma il terreno vitale su cui crescono i valori democratici, la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà e il benessere collettivo».

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Negli stessi giorni, l’Ateneo ha ospitato anche un seminario itinerante, sempre nell’ambito di Erua, con un gruppo di studenti provenienti dall’Università Mykolas Romeris di Vilnius, una delle più grandi università statali lituane: un’occasione di confronto internazionale sui temi della politica, della democrazia e dei diritti umani nell’era dell’intelligenza artificiale e dei cambiamenti geopolitici. Gli studenti lituani hanno partecipato ad alcuni momenti della Socin, mentre a ottobre saranno gli studenti di Unimc a ricambiare la visita in Lituania.

Il calendario culturale dell’Università guarda già al prossimo appuntamento, il Macerata Humanities Festival, in programma dal 15 al 17 ottobre. Giunta alla terza edizione, la rassegna proporrà oltre 50 iniziative aperte al grande pubblico, con decine di relatori coinvolti e l’obiettivo di portare ancora una volta nel cuore della città un ricco programma di incontri, spettacoli e momenti di confronto.

Sviluppo tecnologico a misura d’uomo: ne parlano 150 relatori a Unimc



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