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Unimc cura la versione in inglese
del “Manuale per l’accessibilità”

MACERATA - Il volume pubblicato dal Consiglio nazionale delle ricerche e dal Ministero della Cultura è stato tradotto da Elena Di Giovanni insieme a Francesca Raffi ed è stato presentato ieri a Roma nella Sala della Crociera

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L’Università di Macerata è stata coinvolta nel progetto che porterà a livello internazionale il “Manuale di progettazione per l’accessibilità e la fruizione ampliata del patrimonio culturale” pubblicato dal Consiglio nazionale delle ricerche e dal Ministero della Cultura. L’ateneo, con la traduzione in lingua inglese curata dal team da Elena Di Giovanni insieme a Francesca Raffi, garantirà a questo volume innovativo la massima diffusione a livello globale.

John-Mc-Court-Elena-Di-Giovanni-Francesca-Raffi-con-i-curatori-del-volume-Luca-Papi-e-Gabriella-CetorelliLa presentazione ufficiale del Manuale si è svolta ieri nella prestigiosa Sala della Crociera del Ministero della Cultura, durante la conferenza “Verso l’universalità dei linguaggi: un percorso di progettazione ampliata del patrimonio culturale”. In quella sede l’Università di Macerata, l’unico ateneo a rappresentare il mondo accademico, ha avuto un ruolo da protagonista con gli interventi del rettore John McCourt e della professoressa Di Giovanni, riaffermando il proprio impegno scientifico, formativo e culturale sui temi dell’inclusione e dell’accessibilità. «L’accessibilità ai patrimoni culturali è un valore universale che deve guidare le politiche culturali del presente e del futuro. Unimc riafferma la sua vocazione a essere laboratorio di inclusione e accessibilità, capace di connettere ricerca, innovazione e dignità della persona», ha commentato il rettore McCourt, ribadendo la vocazione dell’ateneo a operare come ponte tra ricerca scientifica, istituzioni e società, con una particolare attenzione ai temi dell’inclusione e della valorizzazione culturale. Lo testimoniano la Settimana annuale dell’inclusione e il Premio Inclusione 3.0, che valorizzano esperienze e buone pratiche di innovazione sociale e culturale; i progetti coordinati dalla prorettrice Catia Giaconi, come “Meraviglia”, volto a sviluppare metodologie didattiche inclusive integrate con l’intelligenza artificiale; l’insegnamento della lingua dei segni italiana (Unimc è tra i pochi atenei ad offrire questo insegnamento) e iniziative originali come “InclusivOpera”.



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