L’intervento del presidente Sergio Mattarella
di Nicoletta Paciarotti
C’era l’Italia intera, oggi, a Fabriano. Nella città che porta nel nome l’eco del lavoro, si è celebrato il centenario della nascita di Francesco Merloni, venuto a mancare lo scorso 1 ottobre: imprenditore, politico, uomo delle istituzioni, ma soprattutto costruttore di comunità. Oltre duemila tra dipendenti, amici, familiari, partner e cariche istituzionali e militari lo hanno omaggiato in una cerimonia all’interno dello stabilimento di Albacina, dove Francesco Merloni ha gettato più di quaranta anni fa le radici per quella che poi si è rivelata una delle storie imprenditoriali più di successo nel settore, per l’Italia e per l’Europa intera.
La premier Giorgia Meloni
Ospite d’onore il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al suo fianco la premier Giorgia Meloni. Il capo dello Stato ha ricordato Francesco Merloni come «un imprenditore di primo piano, che ha impresso un segno importante nella crescita del Paese, nello sviluppo del territorio e nella presenza italiana nei mercati internazionali. Testimonianza attiva del presente e del futuro. La sua esperienza riguarda Fabriano e le Marche, ma anche l’Italia intera: l’industria, il lavoro, l’impegno per la comunità. Ha saputo coniugare la vocazione d’impresa con quella dell’amministrazione pubblica, senza trarne profitto personale. È stato modello sociale».
Mario Draghi con Romano Prodi
Figlio di Aristide Merloni, Francesco portò avanti l’avventura iniziata con una piccola fabbrica di bilance negli anni Trenta, trasformandola in un gruppo capace di competere nel mondo. Laureato in ingegneria, guidò la nascita della Merloni Termosanitari – oggi Ariston Group – e ne fece un punto di riferimento per il riscaldamento, la climatizzazione, le energie rinnovabili. Ma volle che gli stabilimenti nascessero nei borghi e nelle valli dell’entroterra marchigiano, convinto che l’impresa potesse essere strumento contro lo spopolamento e occasione di formazione per i giovani. Non a caso, tra le sue ossessioni vi fu sempre l’istruzione tecnica con Its Fabriano Accademy, indispensabile a dare futuro a territori troppo spesso marginalizzati.
Cecilia Merloni, la vedova di Francesco Merloni
La politica, per lui, non fu mestiere secondario. Senatore per sette legislature, ministro dei Lavori Pubblici nei governi Amato e Ciampi, promosse la “Legge Merloni” sugli appalti pubblici, che introdusse criteri di trasparenza e regole più eque nei rapporti fra pubblico e privato.
Il figlio Paolo Merloni, presidente esecutivo Ariston Group
Cattolico democratico, credette nel confronto e nella ricerca, condividendo con Romano Prodi e altri leader riformisti l’idea di un’Italia che potesse crescere senza disgregare i territori. A Fabriano, in quello che agli albori era uno stabilimento di produzione di vasche da bagno destinato ad essere cuore pulsante del Gruppo Ariston, il ricordo è stato corale.
Daniela Ghergo, sindaco di Fabriano
La sindaca Daniella Ghergo ha evocato «qui riecheggia forte l’articolo 1, la dignità del lavoro: Fabriano lo porta già nel suo nome, fab come fabbro. Molto lo dobbiamo a Francesco. Principi di cui si era fatto rappresentante Aristide, il padre».
L’intervento del governatore uscente Francesco Acquaroli
Il governatore uscente e candidato del centrodestra Francesco Acquaroli (presente tra il pubblico anche il principale competitor, Matteo Ricci) ha parlato di «doti di visione e di umiltà. Con lui si parlava sempre di progetti futuri. Impegno e responsabilità, questi sono i valori che ci ha lasciato». Poi l’amico Romano Prodi, con cui condivise gli anni politici, ha rievocato con affetto: «Io c’ero in tutti i suoi passi. Qui prima c’erano vasche da bagno, poi decenni di progresso progressivo. Quando quarant’anni Francesco fa tentava di spiegarmi le pompe di calore io non ci capivo niente, ma lui già guardava avanti. Aveva l’ossessione dello spopolamento delle aree interne, delle risorse e dell’istituto tecnico di Fabriano. Ha seminato per i giovani».
Enrico Letta
Enrico Letta, presidente del comitato scientifico della Fondazione Merloni, ha parlato di «un impegno solenne. Siamo qui in uno dei luoghi di maggiore significato. È incredibile pensare quello che era e quello che è. È nostro dovere che tutto questo diventi un bene comune: per i giovani, per il territorio, con borse di studio. Francesco ci ha insegnato il valore dell’attenzione ai più deboli, della solidarietà, della passione per la cultura. È stato fabrianese, marchigiano, italiano, europeo e cittadino del mondo, senza alcuna contraddizione».
Tra il pubblico anche Giuliano Amato
Tra una scena e l’altra del documentario della sua vita riprodotto sul maxi schermo, le testimonianze della grandezza di Francesco Merloni come imprenditore e come uomo si sono susseguite con commozione. Laurent Jaquemin, suo storico collaboratore, lo ha descritto «non come il classico capitano, lui ispirava e accompagnava le persone. Il passaggio generazionale è una delle sfide più delicate per le imprese, lo Francesco ha gestito con grande qualità e intelligenza. Ci ha insegnato la volontà di trasmettere e l’abilità di accompagnare».
Francesca Merloni
La figlia Francesca ha raccontato gli anni in il padre, ottantenne, si è aperto all’arte. «Ma il cuore di papà era soprattutto le sue appartenenze – ha detto la secondogenita Merloni in uno dei momenti più toccanti della cerimonia – prima la famiglia, poi i suoi dipendenti, colonne dell’azienda. Lui non li dimenticava mai». Il discorso interrotto dagli applausi, poi ha continuato: «Altri verranno dopo di noi, diceva ricordando nonno Aristide, e saranno migliori. Ma non vogliamo essere superati nella dedizione e nell’amore per la nostra terra e la nostra gente».
Pierferdinando Casini
E infine Paolo Merloni, con la voce rotta dall’emozione: «Novantanove anni di vita per Ariston, per la Fondazione, per il Paese e in generale per gli altri. Ho ammirato tantissimo papà: la statura morale, i valori, la proiezione verso il prossimo, la sua tenacia e il suo sorriso. La voglia di progettare e costruire ponti, di cercare il Bene. Provo un senso di profonda gratitudine per quello che ha saputo costruire insieme a mamma Cecilia, che voglio ringraziare. Continueremo a promuovere imprenditorialità e responsabilità sociale: stiamo lavorando per istituire una cattedra alla Bocconi sull’imprenditorialità Francesco Merloni e un archivio storico della Fondazione».
Il vice premier Antonio Tajani
Un racconto che ha commosso i presenti, restituendo il ritratto di un uomo che ha attraversato un secolo senza mai smettere di guardare avanti. C’erano tutti: tra gli altri Giorgia Meloni, Mario Draghi, i ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto, Romano Prodi, Giuliano Amato le cariche militari e civili, le istituzioni locali. Fabriano lo ha salutato così: come un uomo che ha intrecciato lavoro e responsabilità, territorio e mondo, impresa e civismo.
Mario Draghi
Morto Francesco Merloni, il “re degli elettrodomestici” Fondatore di Ariston e due volte ministro
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