Il direttivo dell’Unitre di Tolentino
L’Università delle Tre Età Unitre di Tolentino, associazione di promozione sociale, celebra il suo trentacinquesimo anno di vita e accoglie le iscrizioni dal 23 settembre al 10 ottobre con il seguente orario: martedì e giovedì dalle 9 alle 12, mercoledì e venerdì dalle 15,30 alle 18,30.
Presidente Mirella Valentini, dopo tanti anni la sua associazione gode ancora di buona salute, ce ne svela i segreti?
«Tutto si svolge alla luce del sole, non abbiamo segreti. L’innegabile affermazione dell’Unitre di Tolentino, associazione di promozione sociale, è il frutto di un lavoro tenace e continuativo, articolato in tre fasi: la ideativa, la esecutiva e il controllo, quest’ultimo molto importante; il tutto con una grande attenzione all’attualità e alla configurazione storico-sociale del territorio di appartenenza. Ma ciò nulla sarebbe e potrebbe se non si accompagnasse ad una forte motivazione ideale, al benessere comune la quale sostiene il sacrificio, attenua la stanchezza, scioglie ogni tipo di dubbio. C’è anche da dire che l’Unitre di Tolentino ha preso la strada giusta sin dal suo inizio: non si è sovrastrutturata alla città, ma in qualche modo l’ha rappresentata nel passato e nel presente decantandone e diffondendone la storia, le tradizioni, l’arte, attraverso gli studiosi locali e i personaggi rappresentativi. In sostanza ha risposto al bisogno primario di ogni cittadino, di avere radici, conoscerle e farle proprie. Infatti il primo corso, frequentatissimo, ancora tale, è quello riguardante Tolentino e il suo territorio. Nei primi anni se ne parlava anche al di fuori, in modo quasi favolistico, dicevano “le pietre parlano, gli antichi palazzi si animano, si sentono le voci della città”.
Nicola Raponi
Artefice e iniziatore dell’Unitre di Tolentino è stato il tolentinate professor Nicola Raponi, docente alla Cattolica di Milano e primo presidente. Il professore, con il suo prestigio, ha ottenuto, infatti, la collaborazione di molti colleghi provenienti da vari Atenei Italiani, nei quali era riconosciuto e stimato; inoltre, ha aperto la porta dell’Università di Macerata. A lui, dunque, si deve il livello medio – alto dell’insegnamento che ha sempre contraddistinto l’Unitre di Tolentino e che attualmente è la sua peculiarità. Un contributo fattivo venne anche dai soci fondatori, scelti oculatamente tra gli intellettuali e gli artisti del territorio, alcuni dei quali ancora attivi nelle docenze e nelle direzioni dei corsi. Per i cittadini di Tolentino fu, dunque, un nuovo inizio formativo, una nuova opportunità culturale, da seguire con attenzione negli anni».
Se la città ha accolto l’associazione che era inclusiva per sua natura, l’imprenditoria di Tolentino, che parte ha avuto?
«La nostra imprenditoria (illuminata) ne è stata essenziale: i proprietari storici della Nazzareno Gabrielli, per più di vent’anni, hanno omaggiato con i loro prodotti, i docenti dell’Unitre. Ma soprattutto Franco Moschini ha sostenuto e fatto crescere l’associazione, fin dai primi anni, coronando il suo appoggio con l’accoglienza al Politeama, ove, dall’inaugurazione ad oggi, si sono tenute e si tengono ancora quasi tutte le lezioni accademiche più importanti. Oggi, l’Unitre di Tolentino, gode di tre importanti sponsor: Tombolini, Giometti Cinema e l’Assm. Una menzione particolare va fatta a tutte le amministrazioni comunali succedutesi nei trentacinque anni le quali, in vario modo, hanno aiutato e sostenuto l’associazione».
Quali sono le caratteristiche essenziali dell’Unitre?
«È un’associazione “popolare” anche nei contributi economici richiesti agli associati, essi sono contenuti e in più democraticamente deliberati. Ha molte potenzialità, ad esempio i Corsi accademici ad andamento monografico si strutturano con un professore diverso per ogni lezione. Inoltre, la cosa più importante, dato il buon nome e la notorietà acquisita sul campo, l’Unitre di Tolentino può chiedere ed ottenere prestigiose collaborazioni che la arricchiscono, come il Rapporto di Collaborazione Scientifica con l’Università di Macerata da cui si sono seguiti tre corsi straordinari, tenuti negli ultimi tre anni accademici, questo compreso. Essi riguardavano la Democrazia, la Storia Delle Donne e quest’anno Il Gioco e le Feste dall’antichità ad oggi.
Proficua anche la collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Macerata che per l’Unitre di Tolentino, nell’anno del terremoto, ha realizzato il documentario Tracce, a cura di Marco Conti e Saverio Serini».
Se le chiedessero di attribuire un premio speciale a chi ha meglio operato all’interno dell’associazione, a chi lo darebbe?
«A tutti quelli che, a vario titolo, hanno operato disinteressatamente per l’Unitre, in particolare ai docenti (solo quest’anno sono novantadue, di cui un terzo universitari), artefici di una compagine unica, capace di consolidarsi e di crescere conferendo all’associazione spessore e notorietà. La cosa più importante: hanno saputo scegliere e scelgono, per le loro lezioni, argomenti coinvolgenti trattati, però, con un linguaggio semplice non riduttivo. In conclusione va considerato anche che Tolentino, pur avendo una destinazione imprenditoriale, fondata sul guadagno e sul profitto, apprezza la cultura e coltiva la formazione personale in quanto arricchisce e migliora la qualità della vita».
Il logo per il 35esimo anniversario
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