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Estorsione a due imprenditori,
assolto Marsel Mati:
«Dimostrata la mia estraneità ai fatti»

TOLENTINO - La decisione della Corte d'appello, l'imprenditore prosciolto con formula piena: il fatto non sussiste. «Oggi questo capitolo della mia vita si è concluso, le intercettazioni erano durate un anno»

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Mati Marsel con l’avvocato Gabriele Cofanelli

Accusato di aver costretto due imprenditori a corrispondere 60mila euro in favore di una società dopo aver fatto un decreto ingiuntivo, assolto dalla Corte d’appello il 34enne Marsel Mati. In primo grado l’imprenditore albanese che vive a Tolentino, era stato condannato a 3 anni e sei mesi dal gup del tribunale di Macerata. I fatti contestati sarebbero legati a lavori in un cantiere.

«Oggi è stata dichiarata la mia estraneità a questa vicenda – ha commentato Marsel Mati – ed è stato riconosciuto che non ero amministratore di fatto del gruppo Mar.Ma, che già era stato prosciolto nel processo di primo grado».

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L’avvocato Vando Scheggia

Secondo l’accusa Mati si sarebbe fatto consegnare 60mila euro dai due imprenditori di origine abruzzese pretendendo questa somma per alcune opere edili che nel contempo erano state eseguite dalla ditta gestita da Mati.

La difesa ha presentato una articolata memoria difensiva per contrastare le tesi dell’accusa. Ad assistere Mati gli avvocati Gabriele Cofanelli, Massimiliano Cofanelli e Vando Scheggia: «i lavori di natura edile erano stati sostanzialmente eseguiti nel rispetto di tutte le norme siano esse tecniche che disciplinari che regolamentano la materia edilizia – dicono i legali -, tanto che l’insorgenda lite di natura civilistica era stata poi transatta tra le parti senza che alcuna di esse avesse poi null’altro a che pretendere l’una dall’altra.

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L’avvocato Massimiliano Cofanelli

Viceversa i due imprenditori, a distanza di tempo, avevano poi mutato atteggiamento nei confronti del Mati sino al punto di ipotizzare una condotta che presuntivamente poteva far dedurre una volontà prevaricatrice così come atteggiata dallo stesso Mati e ciò facendo dedurre che in qualche modo detti imprenditori avrebbero dovuto poi soggiacere all’altrui richiesta».

Oggi i giudici hanno assolto l’imprenditore: «La tesi difensiva è stata completamente accolta dalla Corte di Ancona che ha assolto il nostro assistito per non aver commesso il fatto disponendo quindi la revoca della misura patrimoniale di sequestro all’epoca inflitta allo stesso; l’imprenditore ha quindi espresso la propria felicità per una soluzione che a distanza di anni lo riabilita di certo su di una vicenda che aveva da sempre cointestato proclamandosi innocente».

«Oggi sono stato assolto perché il fatto non sussiste – dice Marsel Mati – nonostante le migliaia di pagine dell’indagine della Guardia di finanza di Camerino che era stata coordinata dal pm Vincenzo Carusi. Oggi questo capitolo della mia vita si è concluso, il compendio della famiglia Mati è stato ripulito completamente con questa sentenza. Parliamo di un fascicolo di indagine di 20-30mila pagine con intercettazioni durate un anno. L’azienda del gruppo Mar.ma risulta estranea e viene ancora una volta dimostrata la serietà dell’azienda. Inoltre c’è stato anche il dissequestro dei sessantamila euro».

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