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Si è spento Gianfranco Paci.
Fu preside di Lettere e prorettore di Unimc

MACERATA - Aveva 79 anni. Una carriera quasi tutta vissuta nell'Ateneo cittadino, prima come studente e poi come uno dei più stimati docenti. Centinaia le pubblicazioni all'attivo, ha insegnato anche a Trento e alla Sorbona di Parigi. Il rettore John McCourt: «Perdiamo un grande studioso, un maestro che ha lasciato un segno indelebile nella comunità accademica e nella ricerca internazionale»

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Gianfranco Paci

di Luca Patrassi

Si è spento la scorsa notte, all’età di 79 anni, il professor Gianfranco Paci, docente di Epigrafia romana all’Università di Macerata, di Trento e alla Sorbona di Parigi.

Originario di Camerano e residente a Sirolo, Paci si era laureato in Lettere antiche all’Università di Macerata con il massimo dei voti e con la lode, primo incarico dal Ministero degli esteri in un istituto di cultura in Germania: poi una lunga e brillante carrera accademica quasi interamente giocata a Macerata, prima come assistente, poi come ordinario e preside di Facoltà (dal 2006 al 2012) di quella Unimc che lo ha visto anche prorettore.

Una intensa attività quella svolta dal prof Paci che ha pubblicato circa 400 lavori scientifici di argomento storico-epigrafico ed è stato relatore di una serie infinita di conferenze in giro per l’Europa: è anche stato protagonista di diverse missioni archeologiche e tra queste, cone direttore, quelle in Croazia per lo studio delle iscrizioni delle città romane di Narona (Vid, presso Metkovic) e Salona (presso Spli)e a Girocastro (Albania).

Impegnato anche nel sociale, il prof Paci attualmente era past president del Rotary Ancona Conero, club che ha come socia la moglie Patrizia Vetuli. Profonda l’emozione suscitata anche in città dalla notizia della scomparsa del prof Paci che ha seguito diverse generazioni di studenti. Cordoglio espresso anche da Unimc: «Con Gianfranco Paci perdiamo un grande studioso, un maestro che ha lasciato un segno indelebile nella comunità accademica e nella ricerca internazionale – ha commentato il rettore John McCourt. – Di lui ricordiamo la serietà e la dedizione alla ricerca, il rispetto e l’umanità nei rapporti con i colleghi, la generosità verso gli amici e gli allievi, l’umiltà di chi è mosso da una vivace curiosità e dal desiderio di ricostruire la verità storica».

«Nato il 7 gennaio 1946, allievo di Lidio Gasperini e parte della scuola di Attilio Degrassi, Gianfranco Paci – si legge nella nota di Unimc – ha insegnato nelle Università di Trento, Parigi Sorbonne e Macerata, dove ha diretto la cattedra di Epigrafia fino alla quiescenza e ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali: direttore dell’istituto di Storia antica (1983-1985), del dipartimento di Scienze archeologiche e storiche dell’antichità (1995-2007) e del Centro di documentazione e ricerca sull’Africa settentrionale (2012-2016), presidente del corso di laurea in Lettere (1991-1994), pro-rettore (1991-1994), delegato alla firma (1994-1997), preside della Facoltà di Lettere e Filosofia (2006-2012)».

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Il professore in una delle sue ultime presenze all’università di Macerata, marzo 2024. Da sinistra Emilio Marin, Silvia Maria Marengo, Simona Antolini, John McCourt, Roberto Perna, Gianfranco Paci e Roberto Mancini

«La sua attività di ricerca – continua – ha abbracciato l’epigrafia del territorio marchigiano, della Libia, della Dalmazia e del Trentino-Alto Adige, spaziando tra scritture greche e latine e diverse categorie epigrafiche, contribuendo a una nuova lettura della storia romana dei territori indagati. È stato direttore o membro di missioni archeologiche in Croazia, Libia e Albania, ha organizzato convegni nazionali e internazionali curandone gli atti e ha partecipato come relatore a un centinaio di incontri scientifici in Italia e all’estero. Giusto a marzo dell’anno scorso aveva fatto ritorno in Università per la presentazione dei volumi dedicati al patrimonio epigrafico della Dalmazia, frutto della collaborazione da lui avviata negli anni Novanta con l’Università di Zagabria. Ha lasciato oltre 400 pubblicazioni, testimonianza di una ricerca instancabile, caratterizzata dall’ampiezza dei temi, dalla varietà delle fonti e dalla capacità di muoversi con agilità tra contesti cronologici e geografici differenti, facendo dell’epigrafista un vero storico. Fondatore e direttore della rivista Picus. Studi e ricerche sulle Marche nell’antichità, Paci era membro di associazioni scientifiche internazionali come l’Association Internationale d’Épigraphie grecque et romaine e socio di istituzioni prestigiose quali la Société des Antiquaires de France, la Real Acadèmia de Bones Lletres de Barcelona, l’Accademia Georgica di Treia e l’Accademia Roveretana degli Agiati».



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