La Fas
di Francesca Marsili
«Ieri sera sarebbe dovuto andare ad una cena che aveva organizzato e a cui teneva tanto, con altre 280 persone. Sergio aveva tanti progetti in corso da realizzare assieme alla sua famiglia. Sebbene non cambi l’esito della tragedia la vicinanza della comunità per noi è importante, fa bene al cuore». Trova a stento le parole Ilenia Cittadini per la morte di suo suocero Sergio Buldorini avvenuta ieri mentre si trovava al lavoro nella fonderia Fas di Urbisaglia.
Sergio Buldorini
Sono stati i colleghi a trovarlo senza vita, poco prima delle 13: si erano accordati per andare a pranzo insieme, ma non li aveva raggiunti. Buldorini, 60enne di Castelraimondo, che nella fonderia era un manutentore di lunga esperienza, è morto su una gru a bandiera per sollevare pesi che però non era oggetto di manutenzione – stando a quanto dichiarato dal titolare della fonderia, Alberto Emiliani. Ieri in azienda sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Tolentino e gli ispettori dello Spsal dell’Ast Macerata.
Dopo gli accertamenti è stato chiaro che non si era trattato di un infortunio sul lavoro, ma come ha spiegato ieri il titolare della ditta, è possibile che il 60enne abbia utilizzato il macchinario per fare degli esercizi.
L’incidente sarebbe avvenuto in quei momenti, questa è sin qui anche l’ipotesi degli inquirenti. Una morte sulla quale il magistrato Rosanna Buccini cerca di fare luce: aperto un fascicolo senza ipotesi di reato né indagati. Per stabilire la causa della morte la procura ha disposto per lunedì l’autopsia che sverrà svolta all’obitorio di Macerata: l’incarico è stato affidato al medico legale Roberto Scendoni.
Ilenia Cittadini
«Per Sergio questo era forse uno dei periodi più belli della sua vita – racconta la nuora, assessore del Comune di Castelraimondo -. Per lui era un momento particolarmente felice, aveva tanti obiettivi che non vedeva l’ora si portare a termine: a breve la sede del bar gestito da mio marito Michele e mia suocera a Selvalagli e che oggi si trova una struttura d’emergenza a causa del sisma, sarebbe tornata ad essere quella originaria: doveva essere un traguardo da aggiungere all’album dei ricordi. Aveva anche prenotato la vacanza con sua moglie – aggiunge -. Sergio era la spiaggia sicura, per tutti noi, instancabile in tutto e godeva di ottima salute. Mio suocero era un grande sostenitore dell’amministrazione del comune di Castelraimondo, di cui si sentiva parte. Mezz’ora prima della tragedia aveva postato sui social con il consigliere Renzo Marinelli. Mi prendeva sempre in giro, mi diceva “sei la mia nuora preferita”, anche se ero l’unica, come unico era lui, un uomo pieno di energia che faceva sorridere e si commuoveva guardando i nipoti».
«Sergio lascia un dolore profondo, siamo vicini alla famiglia»
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