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Solo Torrette come Macerata:
eseguite le prime due operazioni
di chiusura dell’auricola atriale

MACERATA - Una tecnica innovativa per gli interventi al cuore su due pazienti, un uomo di 85 anni e una donna di 84, alle prese con gli effetti collaterali della terapia per la fibrillazione: ad eseguirla l'equipe del primario di Cardiologia interventistica Francesco Pellone, unica nelle Marche oltre a quella dell'ospedale dorico

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Foto-equipe-Dr.Francesco-Pellone

Foto dell’equipe di Francesco Pellone

Due procedure di occlusione dell’auricola sinistra sono state eseguite con successo per la prima volta nel reparto di Cardiologia interventistica dell’ospedale di Macerata, diretto da Francesco Pellone. Nello specifico si tratta di un trattamento interventistico percutaneo rivolto a pazienti affetti da fibrillazione atriale, che ha lo scopo di escludere dal circolo ematico l’auricola atriale sinistra tramite il posizionamento di un dispositivo di chiusura.

«La fibrillazione atriale è l’aritmia più comune osservata nella pratica clinica e rappresenta un importante e riconosciuto fattore di rischio di ictus cerebrale – spiega Pellone – si tratta di una condizione in cui gli atri si contraggono così velocemente da provocare un ristagno di sangue all’interno degli stessi, ma soprattutto all’interno di un’appendice dell’atrio sinistro chiamata auricola, che può dar luogo alla formazione di un coagulo. Tale coagulo potrebbe dislocarsi e prendere la via del circolo ematico andando ad ostruire le arterie nei distretti periferici, ad esempio arterie cerebrali, intestinali, coronariche e degli arti. I pazienti con fibrillazione atriale hanno un rischio cinque volte più alto di ictus, più dell’87%, infatti, di questi sono tromboembolici e di conseguenza la prevenzione di complicanze tromboemboliche è uno degli scopi principali del trattamento della fibrillazione atriale».

Attualmente il trattamento più efficace per la prevenzione dell’ictus è la terapia anticoagulante a lungo termine, ma sebbene ne sia provata la sua efficacia, la terapia anticoagulante è associata al rischio di effetti collaterali, i più importanti dei quali sono certamente le emorragie, specie a livello cerebrale e/o gastrico. Molti pazienti, tuttavia, presentano controindicazioni assolute o relative alla terapia anticoagulante orale. I due pazienti trattati, un uomo di 85 anni e una donna di 84, affetti da fibrillazione atriale in trattamento con anticoagulanti orali, hanno manifestato episodi di emorragia gastrointestinale nell’uomo e cerebrale nella donna, quest’ultima recentemente colpita da infarto e sottoposta ad angioplastica primaria. L’insorgenza di questa complicanza ha imposto la sospensione della terapia anticoagulante, aumentando il rischio di ictus. Dopo l’inquadramento diagnostico i due pazienti sono stati presi in carico e l’intervento di chiusura percutanea dell’auricola si è realizzato senza complicanze e con la dimissione degli stessi in seconda giornata.

Questo intervento arricchisce il panorama delle procedure che vengono effettuate nell’unità operativa di Cardiologia interventistica di Macerata, rendendola, dopo l’ospedale di Torrette, l’unica che vanta una così ampia molteplicità di attività interventistiche. Tra queste vanno annoverate le coronarografie ed angioplastiche in regime di Dh, realtà sviluppata di recente, in elezione (ricovero ospedaliero) e in urgenza, la chiusura dei Pfo, la valvuloplastica aortica, il cateterismo cardiaco destro e sinistro e non per ultimo l’impianto di Reducer.

«Ringrazio il dottor Pellone perché grazie a questo nuovo intervento di occlusione dell’auricola atriale abbiamo aumentato il ventaglio dell’offerta sanitaria erogata ai pazienti, in particolare quelli affetti da fibrillazione atriale e impossibilitati ad assumere terapia anticoagulante orale – dichiara il direttore generale dell’Ast di Macerata Alessandro Marini – a dimostrazione di come sia elevato il livello di competenze professionali dei medici della nostra azienda sanitaria».

«Ancora una volta con orgoglio desidero sottolineare il livello di eccellenza raggiunto dalla sanità maceratese e la grande preparazione che contraddistingue il personale sanitario che vi opera – dichiara il vicepresidente della Regione Filippo Saltamartini – l’impegno della Regione è quello a garantire le migliori cure ai cittadini e grazie alle nostre grandi professionalità l’offerta di trattamenti sanitari continua ad ampliarsi».



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