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Ladri nella casa terremotata, appello:
«Se volete tornate a rubare il resto
ma ridatemi i vasi di mia madre» (Video)

TOLENTINO - Simone Craglia a causa del sisma si è trasferito a Montecosaro. Ha scoperto che i ladri hanno colpito nella sua abitazione per la seconda volta e gli hanno portato via argenteria e oggetti antichi. Si rivolge ai malviventi per riavere gil oggetti a cui era affezionatissimo: «Che cosa ve ne fate? Potete anche tornare a prendere quello che avete lasciato»

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L'appello di Simone Craglia
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Simone Craglia

di Francesca Marsili

Furto in una casa terremotata di Tolentino, i malviventi portano via candelabri, argenteria, quadri, sedie e due grandi vasi che per il proprietario, Simone Craglia, avevano un grosso legame affettivo, tanto da lanciare un appello: «Erano di mamma. Vi prego, restituitemeli».

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La casa a soqquadro

Nella fretta di scappare i ladri hanno lasciato un grosso borsone con parte della refurtiva, un altro candelabro: «Se vi è piaciuto lascio il sacco fuori dalla porta, potete venire a prenderlo. Ma restituitemi i vasi di mia madre» dice. E’ la seconda volta che il 58enne tolentinate, trasferitosi a Montecosaro a causa del sisma, riceve visite indesiderate nella sua abitazione terremotata di via Sebastiani.

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Simone Craglia

La precedente nel 2019, sebbene in quell’occasione non fossero riusciti a portare via nulla. Stavolta purtroppo le cose sono andate diversamente. «Sono passato a controllare venerdì scorso ed era tutto ok. Sono tornato ieri mattina e ho trovato il portoncino d’ingresso socchiuso ed ho capito subito che era successo qualcosa» racconta Craglia. Una volta entrato in casa il proprietario fa l’amara scoperta: «Il soggiorno era a soqquadro. Hanno portato gran parte dell’oggettistica presente nel soggiorno: diversi quadri antichi, un servizio in argento, due sedie Savonarola, una lampada da terra, un girarrosto antico, due candelabri e persino un banale paralume – aggiunge – tutto senza una logica».

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Simone Craglia

Ma ciò che all’uomo fa più male è il furto di due grandi vasi in terracotta che erano di sua mamma, morta subito dopo gli eventi sismici del 2016 lontana dalla sua casa, a Montecosaro, dove si era trasferita da sfollata con il figlio. Gli stessi sui cui l’anziana si appoggiava per fare dei piccoli passettini in casa per arrivare pian piano in cucina, immagini indelebili nei ricordi di suo figlio Simone.

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Il tavolo del soggiorno dove c’era l’argenteria

«Li hanno presi buttando a terra il contenuto. Mi chiedo cosa se ne facciano e soprattutto come abbiano fatto a portarli via, erano pesantissimi» dice. Craglia vuole indietro quei ricordi di vita e lancia un appello ai ladri: «Per voi non hanno alcun valore, per me si. Vi prego, riportatemeli. Non mi interessa del resto, potete tenere tutto, ma quei vasi per me sono importanti». Entrati dalla finestra sul retro, i ladri sono scappati molto probabilmente dal portoncino principale, che il proprietario ha trovato accostato. «Nella fretta di sparire hanno lasciato in casa un borsone che avevano portato per trafugare la refurtiva. All’interno c’era un grosso candelabro preso dal salone – prosegue il 58enne -. E’ pronto, ve lo lascio in giardino – aggiunge provocatoriamente rivolgendosi agli autori del gesto – se vi è piaciuto tanto potete venire e riprenderlo».

Il proprietario questa mattina ha sporto regolare denuncia di furto ai carabinieri della locale stazione dei carabinieri. L’abitazione alla fine dell’anno dovrà essere liberata per permettere l’inizio dei lavori di ristrutturazione post sisma. «Una volta sistemata vorrei tanto che quei vasi a cui mia madre era affezionata fossero lì» conclude.

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Il furto del paralume

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Il borso lasciato dai ladri con parte della refurtiva



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