I maceratesi all’addio a Papa Francesco,
suonano le sirene dei pescherecci in porto (Video)

ROMA - Il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi ha guidato la delegazione diocesana alle esequie di Bergoglio: «Si è percepito veramente che cosa sia la Chiesa: una comunità ampia, che parla tante lingue, ma che si rivolge all’unico Dio a nome di tutti gli uomini». A Civitanova i pescatori si sono uniti ai loro colleghi del resto d'Italia. Presenti nella capitale anche il commissario sisma Guido Castelli, l'assessore maceratese Paolo Renna e i volontari della Protezione civile

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Il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi

Un’importante delegazione dalle Marche e dal Maceratese ha partecipato stamattina alle celebrazioni per il funerale di papa Francesco. In primis quella della Diocesi di Macerata, guidata dal vescovo Nazzareno Marconi affiancato da alcuni sacerdoti e da una rappresentanza dei seminaristi del seminario “Redemptoris Mater” di Macerata.

«È stata una celebrazione particolarmente solenne e coinvolgente – ha spiegato il vescovo e presidente della Conferenza episcopale marchigiana – tutti i presenti hanno espresso veramente che cosa sia la Chiesa: una comunità ampia, che parla tante lingue, ma che si rivolge all’unico Dio a nome di tutti gli uomini e invoca sulla Chiesa, mentre chiede per papa Francesco l’accoglienza in cielo, un tempo di serenità e di pace sul mondo». Significative per il vescovo le parole del cardinale Giovanni Battista Re, che ha officiato i funerali del Santo Padre, espresse durante l’omelia: «Da quell’altare papa Francesco molte volte concludeva le celebrazioni dicendo “pregate per me” – ha sottolineato Marconi – questa volta siamo noi che abbiamo detto a lui “prega per noi”. Prega per la Chiesa e in modo particolare per il mondo». Tanti i Capi di Stato che hanno voluto essere presenti per rendere l’ultimo saluto terreno a papa Francesco: «Avere seduti insieme i potenti del mondo a compiere un rito di pace – ha concluso Marconi – è sicuramente un segno di speranza».

Non erano a Roma, ma ormeggiati al porto di Civitanova invece i pescherecci che, con il suono acuto e prolungato delle loro sirene, hanno suonato insieme questa mattina, pochi minuti prima dell’inizio della cerimonia funebre di Papa Francesco, per tributare al Pontefice il loro ultimo saluto. Anche a Civitanova, le imbarcazioni ormeggiate lungo le banchine hanno fatto risuonare i loro richiami, unendosi idealmente a quelle di Marghera, di Trapani, di San Benedetto del Tronto e di tutte le marinerie d’Italia. Un gesto carico di rispetto e devozione, che ha trasformato i porti in luoghi di silenziosa preghiera e commozione. Un omaggio sentito verso un Papa che più volte aveva rivolto parole di affetto e gratitudine ai pescatori, soprattutto a quelli sambenedettesi, lodandone l’impegno per la salvaguardia del mare e dell’ambiente. Non era raro che Francesco citasse nelle sue omelie l’opera silenziosa di chi, con fatica e dedizione, recupera plastica, bottiglie e rifiuti dalle acque, restituendo al mare la sua dignità.

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Papa Francesco con il commissario sisma Guido Castelli

È voluto essere a Roma invece il commissario sisma Guido Castelli. «Con animo colmo di rispetto e commozione, oggi ho preso parte al solenne rito funebre per papa Francesco, un momento di altissima spiritualità che ha toccato profondamente i cuori di tutti i presenti. La Chiesa ha pianto un padre, un pastore, un uomo capace di parlare al cuore di tutti: dai grandi della Terra e ai Capi di Stato presenti oggi in piazza San Pietro, fino ai più umili e vulnerabili. È stato padre nella fede e testimone instancabile dell’amore di Cristo. Papa Francesco ci ha insegnato che la fede può essere tenera, che l’umiltà è una forza, che l’amore è il linguaggio più universale. Indimenticabile è stata la sua vicinanza alle popolazioni duramente colpite dal sisma. Noi non lo dimenticheremo mai. “Ricostruire significa prima di tutto ricostruire i cuori, le relazioni, il tessuto umano e spirituale di una comunità”, ci disse. Un insegnamento che resterà con noi, guida e speranza per ogni futuro cammino».

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Paolo Renna, assessore all’ambiente di Macerata

A dare la loro mano silenziosa c’erano poi tanti volontari provenienti da tutta Italia, tra cui circa 200 provenienti dalle Marche. Tra questi l’assessore all’ambiente maceratese Paolo Renna, che ha testimoniato via social la sua presenza con l’uniforme della Protezione civile. E allo stesso modo tre rappresentanti della Protezione civile di Montefano. Il coordinatore Alessandro Valentini, il vicecoordinatore Moro Valentino e Luca Verdenelli hanno offerto indicazioni e supporto ai fedeli che si recheranno nella capitale per dare l’ultimo saluto a Bergoglio. «Desideriamo esprimere un sincero ringraziamento per il prezioso lavoro svolto dalla Protezione civile, che dimostra sempre grande dedizione e impegno in situazioni di emergenza e di grande portata come questa – fa sapere l’amministrazione comunale – un particolare riconoscimento va ai nostri tre concittadini, il cui servizio è importante per garantire l’ordine e il supporto ai partecipanti. Montefano si unisce così a una comunità globale nel rendere omaggio a un grande Papa, con la speranza che il suo messaggio di pace e unità continui a ispirare tutti».

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Da sinistra: Alessandro Valentini, Valentino Moro e Luca Verdenelli

«Noi, volontari di Civitanova al lavoro per i funerali del Papa»



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