Al Conclave per eleggere il nuovo Papa
anche l’ascolano Giuseppe Petrocchi

FEDE - Tra gli aventi diritto di voto e "papabile" figura anche il cardinale originario di Venagrande, laureatosi in Filosofia ad Unimc. Il porporato da San Severino Edoardo Menichelli, avendo superato gli 80 anni, non potrà partecipare

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Giuseppe Petrocchi e Papa Francesco (foto da Diocesi dell’Aquila)

Grande attesa per l’elezione del nuovo Papa. Tra i 135 cardinali aventi diritto di voto chiamati a scegliere il successore di Papa Francesco, c’è anche un ascolano: si tratta di Giuseppe Petrocchi, originario di Venagrande ed ex parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Ascoli, di Cerreto di Venarotta e Trisungo.

Classe 1948, il cardinale Petrocchi è l’unico marchigiano che prenderà parte al Conclave. Un fatto che riempie di orgoglio non solo i suoi concittadini ascolani, ma l’intera regione. Oltre a partecipare all’elezione del nuovo pontefice, il cardinale Petrocchi è a sua volta anche eleggibile, per cui, potrà essere votato e succedere a uno dei 10 papi “maceratesi” della storia, due dei quali maceratesi: Marcello II (da Montefano, papa per 22 giorni dal 9 aprile al 1° maggio 1555) e Pio VIII (da Cingoli, pontefice tra il 1829 e il 1830.

La vocazione del cardinale Giuseppe Petrocchi è iniziata da giovane, quando a soli 17 anni è entrato nel seminario vescovile di Ascoli, dove ha conseguito la maturità classica. Due anni più tardi è stato inviato dall’allora vescovo Marcello Morgante al Pontificio Seminario Romano Maggiore. Qui si è formato presso la Pontificia Università Lateranense, ottenendo il baccellierato in filosofia e la licenza in teologia dogmatica. Qualche anno dopo ha conseguito la laurea in filosofia presso l’Università degli Studi di Macerata e in psicologia presso l’Università Statale di Roma.

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Mons. Giuseppe Petrocchi

Nel 1973 Petrocchi è stato ordinato sacerdote nella chiesa di San Pietro Martire ad Ascoli, dove ha intrapreso una lunga attività pastorale e formativa, dedicandosi prima, dal 1973 al 1975 alla Pastorale giovanile diocesana e poi all’insegnamento. Tanti infatti gli ascolani cresciuti con lui: prima come docente di religione al liceo scientifico  Orsini dal 1973 al 1978 e poi dal 1978 al 1997, come insegnante di filosofia, pedagogia e psicologia al liceo classico “Stabili”. Sempre ad Ascoli ha ricoperto vari incarichi: direttore del Centro diocesano vocazionale, animatore del Movimento diocesano dell’Opera di Maria, caporedattore del bollettino diocesano, docente della Scuola diocesana di formazione teologica per laici, collaboratore del Consultorio familiare di ispirazione cristiana e membro del Consiglio pastorale diocesano. Per un triennio, su nomina vescovile, è stato anche membro del Consiglio presbiterale diocesano. Dal 1981 al 1986 è stato parroco delle comunità di Cerreto di Venarotta, dal 1986 al 1998 di Trisungo e nel 1998 nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Il 27 giugno 1998 monsigno Petrocchi è stato nominato da Papa Giovanni Paolo II vescovo della diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno. Nello stesso anno, ha ricevuto la consacrazione episcopale, nella chiesa di San Francesco ad Ascoli. L’8 giugno 2013 Papa Francesco lo ha nominato arcivescovo metropolita dell’Aquila mentre nel 2018 lo ha creato cardinale.

Oltre a Giuseppe Petrocchi, tra i cardinali marchigiani ci sarebbero anche padre Raniero Cantalamessa, originario di Colli Del Tronto, ed Edoardo Menichelli, originario di San Severino e che è stato per molti anni  arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo. Avendo superato 80 anni di età, non potranno però partecipare al Conclave.

(di redazione CP)

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