Giro dell’isola d’Elba in 12 ore
Gattafoni sfida il mare
per la fibrosi cistica

SPORT - L'atleta civitanovese ha dovuto interrompere l'ennesima impresa a bordo del suo kayak per le condizioni meteo avverse. A causa di onde alte 2 metri si è fermato dopo 60 chilometri e l'approdo a Portoferraio. Ma il messaggio di forza e sensibilizzazione resta più forte delle difficoltà

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Alessandro Gattafoni nel mare dell’isola d’Elba

Il giro dell’isola d’Elba in meno di 12 ore. E’ questa la nuova impresa tentata da Alessandro Gattafoni, l’atleta civitanovese di kayak affetto da fibrosi cistica che ha compiuto in questi anni numerose imprese sportive.

L’ultima si è svolta domenica scorsa in Toscana dove si è disputato l’Eud- Elba ultra distance, gara sportiva il cui scopo è completare il periplo dell’isola d’Elba in meno di 12 ore e senza sbarchi.

Il maltempo però ci ha messo lo zampino costringendo l’atleta, che si era preparato per oltre 5 mesi assieme al suo team di quattro pagaiatori, a rinunciare dopo Portoferraio a causa delle onde superiori a 2 metri.

Il team si è imbarcato da Porto Azzurro per la circumnavigazione in senso orario. Nonostante alcuni rallentamenti iniziali e condizioni meteorologiche avverse, Gattafoni e la sua squadra hanno navigato con successo fino a Portoferraio. A causa di onde superiori alle previsioni (oltre 2 metri) e dopo 60 chilometri, si è deciso di interrompere l’impresa, che ha comunque evidenziato l’importanza dello sport in progetti di sensibilizzazione e conoscenza.

La partecipazione dell’atleta civitanovese era mirata, ancora una volta, a dimostrare come lo sport possa significativamente migliorare la qualità di vita delle persone affette da fibrosi cistica. Tra i sostenitori delle imprese di Gattafoni infatti ci sono sia la lega nazionale sulla Fibrosi Cistica che il Rotary club di Civitanova che non hanno fatto mancare l’appoggio logistico e finanziario all’impresa.

«Lo sport non agonistico può raggiungere livelli altissimi e l’allenamento e la preparazione mentale sono un importante viaggio di trasformazione», ha affermato Giuseppe Debernardi, ideatore dell’iniziativa.

 



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