di Gabriele Censi
Gran finale per la Winter edition di “Unicam La Scienza in festa” al teatro Piermarini di Matelica. Lo spettacolo “4 Ricerche”, condotto da Alessandro Gnucci, è stato il primo appuntamento della domenica, una competizione tra studentesse e studenti, dottorande e dottorandi, ricercatrici e ricercatori di Unicam. La ricerca di Ctf-Farmacia Unicam portata in campo da Caterina Amichetti si è aggiudicata la prima manche, mentre la ricerca di Beni Culturali Unicam con Giada Bosi e Sara Diambra è risultata vincente nella seconda manche.
Poi l’atteso “Un senso di meraviglia” tratto dal libro “La meraviglia del tutto. Piero Angela.” con il giornalista e divulgatore scientifico Massimo Polidoro, accolto dal rettore Graziano Leoni e dal coordinatore scientifico del progetto Viceversa Claudio Pettinari. Un libro voluto dallo stesso Angela per lasciare una testimonianza ai posteri. «Un libro, diceva lui – spiega Massimo Polidoro– proprio quando me ne ha parlato, per quando non ci sarò più, un libro dove per la prima volta condividere non solo quello che io ho capito dal mondo della scienza, ma quello che mi ha lasciato, le emozioni che provo, la meraviglia, soprattutto che mi suscita capire così tante cose del mondo che ci circonda, quindi il piacere di condividere per provare a rispondere a quelle grandi domande che la nostra specie si fa da sempre, chi siamo, da dove veniamo, cosa ci sarà in futuro»
Piero Angela, una vita intensa, che professionalemente inizia con il jazz, la musica lo porta in Rai dove poi passa alla carriera giornalistica e da inviato si innamora della scienza conoscendo il direttore del progetto Apollo negli Stati Uniti, un italiano, Rocco Petrone, l’uomo del «go» alla missione che avrebbe portato i primi uomini sulla Luna. E da lì prende il via la sua carriera di divulgatore scientifico, tra i suoi ricordi raccontati da Polidoro la prima laurea honoris causa proprio a Camerino che lo riempì di orgoglio: «Come è stato Piero Angela – continua Polidoro- sicuramente non è ripetibile perché il mondo in cui lui ha presentato la sua divulgazione scientifica era diverso da quello di oggi, ma è riuscito a trovare una chiave, un modo per raccontare la scienza che in realtà funziona sempre perché lui voleva unire, e c’è riuscito benissimo, il rigore dei fatti scientifici, quindi stare dalla parte della scienza per quanto riguarda i contenuti, ma dalla parte del pubblico per qualche riguarda il modo per raccontarli, per condividere questi contenuti. E lui sapeva che non bastava essere chiari e rigorosi, era anche piacevole se possibile anche divertente. Lo faceva con i cartoni animati di Bruno Bozzetto , con tantissime idee , la candid camera, le rievocazioni storiche, il green screen e tante altre. Tutte idee che in qualche modo gli hanno permesso davvero di avere un pubblico enorme, quando si parla di scienza, non c’era mai stato un programma simile. Oggi ce ne sono tanti per fortuna che raggiungono tanti pubblici, ma Piero Angela era qualcuno che aveva trovato il modo di stabilire un contatto con il pubblico, parlando di questioni anche complesse, ma in una maniera che raggiungeva tutti».
Polidoro cofondatore e a lungo segretario nazionale del Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze” ha indagato su bufale e fake news, e oggi con l’intelligenza artificiale? «Quando arriva una nuova tecnologia, può essere usata male o bene, quindi dipende un po’ dall’uso che noi ne facciamo. Con l’intelligenza artificiale è molto facile oggi creare contenuti, l’abbiamo visto tanti, fotografie che sembrano autentiche sempre più difficili da distinguere dalla realtà. Ma allo stesso tempo c’è anche da sperare che nascano strumenti e sistemi per riconoscere, per evidenziare, per rendere più scaltro il pubblico. Facciamo fatica a restare nel nello scurità, nell’ignoto siamo a disagio, cerchiamo delle risposte. Se queste risposte non ci sono immediatamente, e nella scienza non può essere così, la scienza deve prima indagare, verificare, sperimentare, provare tante strade e poi trovare quella corretta, c’è chi pretende di avere consenso facile, in politica o in economia e ci vuole speculare. Per cui le persone poi diffondono false notizie. Però questa è una scorciatoia che non ci porta a capire il mondo, non ci porta a capire la realtà, ci porta fuori strada e purtroppo tantissime persone che abbiamo visto rifiutare i vaccini, per esempio, nel nome di qualche oscura teoria del complotto, si sono ritrovati intubate e moltissimi non sono riusciti a sopravvivere. E davvero un danno che le persone finiscono per fare a loro stesse».
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