Domenico Panunti arriva in caserma per essere sentito
di Gianluca Ginella e Francesca Marsili
Ancora una lunga giornata di testimonianze sul Giallo dei Sibillini alla caserma dei carabinieri di Tolentino per l’indagine sulla morte di Jeanette May Bishop, l’ex baronessa de Rothschild, e della sua amica e assistente Gabriella Guerin. Oggi sono stati sentiti (presente il pm Francesco Carusi) i due cacciatori che trovarono i resti a Podalla di Fiastra, in una radura. Il commesso di un negozio dove Jeanette e Gabriella si erano fermate nel pomeriggio del 29 novembre 1980, giorno della scomparsa, e il figlio dell’uomo che aveva venduto la casa in località Schito a Jeanette e al marito.
Corrado Ermini
I TESTIMONI – «Morte bianca? Per me sì» ha detto Corrado Ermini prima di entrare in caserma per essere sentito da carabinieri e magistrato. E’ uno dei cacciatori, oggi 82enne e pensionato (era custode della diga di Fiastra), che trovarono il corpo il 27 gennaio del 1982.
«I resti li ha trovati Domenico Panunti – racconta Ermini -, io ero col fratello e ci eravamo messi d’accordo per fare una battuta di caccia ai cinghiali. Infilandosi un po’ nei boschi Panunti si è imbattuto in questi resti. Io sono andato su dopo, per me i corpi stavano messi in una posizione, sulla radura, quasi di riposo, già un po’ affossati nel terreno, forse erano lì da tempo». Sul luogo, una radura in un bosco, dove sono stati trovati i resti dice «certamente con una bufera non potevano fare questo tragitto».
Antonio Porfiri
Se siano state uccise o se siano morte a causa del freddo, spiega: «La mia idea è quella della morte bianca».
Antonio Porfiri, figlio di Vittorio Porfiri, è stato sentito perché Jeanette e il marito, Stephen May, avevano comprato dal padre la casa da ristrutturare in località Schito. Proprio per quella casa Jeanette era a Sarnano in quei giorni.
Domenico Panunti
In caserma questa mattina sono entrati anche Domenico Panunti, il cacciatore che trovò i corpi, accompagnato dalla moglie. Panunti è arrivato iniziando con «Non fate riprese, vi denuncio».
Per poi continuare, una volta uscito, dicendo ai giornalisti che gli chiedevano come fosse andata «Vi dovete fare i c… vostri, sennò lo dovete chiedere alla magistratura e al Ros».
Nel giro di dieci minuti da quando era uscito è tornato in caserma e ha ripetuto il concetto di prima «sono c… nostri».
Gianni Bianchelli
Più costruttivo il dialogo con Gianni Bianchelli, che all’epoca era commesso in un negozio che vendeva materiale per l’edilizia e dove il pomeriggio del 29 novembre si fermarono Jeanette con Gabriella.
«Mi hanno chiesto di quella volta. Erano venute verso le 19? No, prima, cominciava a fare scuro. Non parlava italiano, aveva l’interprete. In fondo al viale ho visto un’auto che sembrava le stesse aspettando, era un’auto rossa». Alla domanda se gli inquirenti avessero insistito perché ricordasse qualche particolare della vettura ha detto no.
Domenico Panunti arriva in caserma insieme alla moglie
La procura ha aperto un fascicolo per duplice omicidio. Le indagini sono affidate ai carabinieri del Reparto operativo e al Ros di Roma. Al momento non ci sono indagati. La prossima settimana, è previsto per mercoledì, saranno sentiti altri testimoni e dovrebbero essere gli ultimi.
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Come mai si perde tempo x questi omicidi che sono caduti in prescrizione ma i PM non è meglio che portino avanti processi attuali?
Credo che la verità e' giusto che venga fuori. Mi meraviglio che allora non si e' andati in fondo.
Mirta Romoli il reato contestato è il duplice omicidio e quello non cade in prescrizione.
Mirta Romoli Telefona al giudice e digli l'articolo che specifica la prescrizione, evidentemente non lo sa, al contrario di te.
Ma perché sprecare tempo e risorse per faccende vecchie di quasi 50 anni? Per non occuparsi di faccende più impegnative?
Renato Dionisi tipo facci un elenco
Valentina Ophelia Illuminati Malavita (camorra e 'ndrangheta presenti da anni nelle Marche, sicurezza in genere, spaccio di droga grazie a Italiani, nigeriani, pakistani, magrebini, furti vari, truffe, vandalismi. Ma dove vivi?
Renato Dionisi quello lo continuano a fare anche se non cacciano articoli sul giornale. Un caso di cold case va sempre risolto
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Per la sig.ra Romoli. Per l’omicidio aggravato la prescrizione non è prevista.