Presidenza Cosmari, salta Patassini:
c’è intesa sul nome di Paolo Gattafoni

I NODI DEL CONSORZIO - L'avvocato di Potenza Picena è caldeggiato da Fratelli d'Italia. Domani pomeriggio l'assemblea dei sindaci dovrà decidere anche per il rinnovo del Cda: in forse la presenza dell'ex deputato leghista e di Micucci Cecchi

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Paolo Gattafoni

di Francesca Marsili 

Tramonta l’ipotesi del treiese Tullio Patassini, ex deputato leghista, alla guida del Cosmari. Il nome del probabile neo presidente del consorzio di smaltimento rifiuti arriva da Potenza Picena: l’avvocato Paolo Gattafoni che all’interno del Cosmari ha già ricoperto la carica di consigliere nel Consiglio di amministrazione. L’assemblea dei soci del consorzio per il rinnovo del Cda e della presidenza è fissata per domani alle 17.

Salgono le quotazioni di Paolo Gattafoni alla carica di presidente, il cui nome è stato fatto da Noemi Tartabini, sindaca di Potenza Picena, città fortino del presidente della Regione Francesco Acquaroli. Un nome dunque su cui punta Fratelli d’Italia.

Avvocato, 53 anni, nel cda del Cosmari sotto la guida Graziani Ciurlanti nel triennio 2014-2017, Gattafoni, alla vigilia dell’assise, sembra aver accolto il favore dei primi cittadini del centrodestra. Patassini, caldeggiato dai sindaci civici, in primis da quello di Tolentino Mauro Sclavi, che fosse in veste civica o verde Pontida, sembra non abbia risposto appieno ai requisiti espressi dai sindaci del centrodestra in assemblea.

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Tullio Patassini, ex deputato della Lega

Resta da capire se l’ex deputato treiese, già titolare di una serie di incarichi remunerati come quello di consulente economico della presidenza del Consiglio dei ministri, farà o meno parte del nuovo Cda come consigliere. E nell’ipotesi che non ne faccia parte, essendo Patassini il nome fatto da Tolentino, città in cui ha sede l’impianto e che in passato ha ospitato la discarica, rimarrebbe senza un rappresentante.

Su chi entrerà a far parte del nuovo consiglio di amministrazione la nebbia è ancora fitta. Cinque i componenti del Cda, dove per le quote rosa almeno due posti devono essere ricoperti da donne. Non sarà della partita il presidente uscente Massimo Rogante che ha comunicato di non essere intenzionato a restare al Cosmari. Anche l’ex presidente dell’Apm Gianluca Micucci Cecchi, il cui nome è stato fatto dal sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, sembra essere in forse. Stando agli addetti ai lavori l’entroterra reclama un posto in Cda, come pure Recanati e Cingoli, che in passato hanno ospitato una discarica.

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Il Cosmari

In tutto questo i sindaci del centrosinistra sembra non abbiano intenzione di accettare i due posti in Cda proposti (uno dei quali sarebbe quello di vicepresidente) nell’ottica dei mutati rapporti di forza sul territorio, che vedono la stragrande maggioranza dei comuni amministrati dal centrodestra. Preferiscono un’opposizione piuttosto che entrare a far parte della governance, non ultimo a causa della mancanza di trasparenza sui nomi proposti dal centrodestra e che dovrebbero votare domani pomeriggio. In ogni caso una decisione andrà presa: il consiglio di amministrazione, infatti, è già in regime di proroga visto che doveva essere rinnovato a metà del luglio scorso.

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