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Scongiurare il quarto crac in 20 anni:
è corsa contro il tempo ad Ancona.
Tre cordate all’orizzonte

CALCIO - Mancano poco più di due settimane per presentare la domanda di iscrizione (in sovrannumero) al campionato di Serie D, allacciati contatti con imprenditori per costituire una nuova società. Nel frattempo è naufragato definitivamente il progetto del centro sportivo voluto da Tiong e appoggiato dall’amministrazione comunale: sarà revocata l’aggiudicazione ed incassata la caparra, ma a conti fatti mancheranno nelle casse del Comune un milione e duecentomila euro per le opere pubbliche

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Daniele Silvetti, sindaco di Ancona

di Andrea Cesca

E’ iniziata la corsa contro il tempo dell’Ancona. Mancano poco più di due settimane per presentare la domanda di iscrizione (in sovrannumero) al campionato di Serie D e il sindaco Daniele Silvetti non vuole lasciare nulla di intentato. C’è da scongiurare il quarto crac in venti anni. Tre le cordate che hanno manifestato il loro interesse. Il primo cittadino del capoluogo dorico nei giorni scorsi ha incontrato a Bologna il procuratore nominato da Tony Tiong per fare il punto della situazione.
cortro-tifosi-anconaI debiti accumulati dal sodalizio dorico ammonterebbero a quasi due milioni di euro e l’imprenditore malese non è disposto a farsi carico di tutte le spese, ma solo di una parte (un milione e trecentomila euro, sempre che alle parole seguano i fatti); l’intenzione dell’imprenditore malese sarebbe comunque quella di cedere la società.
Ragione per la quale Silvetti ha virato senza indugio sul piano cosiddetto B, allacciando contatti con imprenditori del territorio ma anche fuori regione per costituire una nuova società, personaggi nuovi che non hanno mai legato il proprio nome all’Ancona calcio. Tre le cordate all’orizzonte, tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima sono attese novità.
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Tony Tiong

L’ultimatum dato da Daniele Silvetti a Tony Tiong si è risolto dunque in una bolla di sapone nell’ultimo giorno utile indicato da Palazzo del Popolo. All’incontro a Bologna con i legali dello studio Giangrande di Milano (in rappresentanza di Tiong) il sindaco si è presentato accompagnato dall’assessore al Patrimonio Angelo Eliantonio e dal dirigente dello stesso settore Giorgio Foglia. Due ore di colloquio che di fatto non hanno cambiato la sostanza delle cose.

Nel frattempo è naufragato definitivamente il progetto del centro sportivo voluto da Tiong e appoggiato dall’amministrazione comunale: sarà revocata l’aggiudicazione ed incassata la caparra, ma a conti fatti mancheranno nelle casse del Comune un milione e duecentomila euro per le opere pubbliche.
La strada che dovrebbe portare all’iscrizione dell’Ancona in Serie D seguendo l’art. 52 delle Noif è praticabile anche se impervia, nel recente passato è stata percorsa con successo da Bari, Palermo, Catania e Reggina, ma non si tratta di un atto dovuto da parte della Lega Nazionale Dilettanti. Il primo passo da compiere è il pagamento di una indennità a fondo perduto che non sarà inferiore a quattrocentomila euro, la nuova proprietà secondo le stime di Silvetti si dovrà impegnare per un milione e cinquecentomila euro considerati i costi da sostenere nell’arco del prossimo campionato di quarta serie.
tifosi-ancona-derby-fermoL’amministrazione comunale farà il possibile per non far pesare sulle casse della nuova proprietà i costi per gli impianti sportivi, ma il tempo stringe: entro la fine di questa settimana, massimo l’inizio della prossima il sindaco Silvetti conta di avere un quadro più preciso dopo i contatti degli ultimi giorni.

I marchi in possesso dei tifosi e gestiti dal comune verrebbero trasferiti alla nuova società. Il Ministro dello Sport Andrea Abodi ha rassicurato il sindaco Silvetti sulla possibilità di iscriversi alla Serie D con una nuova matricola, purché la richiesta venga presentata entro l’8 luglio. Se l’operazione dovesse andare in porto la squadra potrebbe essere affidata a Massimo Gadda. Un nome molto gradito alla piazza, probabilmente quello che risponde maggiormente ai desideri della città e della tifoseria. Ma bisogna fare in fretta.

 

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