L’omaggio di Mogliano,
un piazzale intitolato a Massimo Girotti

IN MEMORIA - Arabella, figlia dell'attore scomparso nel 2003, ha tracciato un ritratto inedito del padre al teatro Apollo

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L’incontro al teatro Apollo

Mogliano ha reso omaggio al grande attore Massimo Girotti (morto nel 2003) con l’intitolazione del piazzale all’ingresso del paese, alla presenza del sindaco Cecilia Cesetti e dell’assessore alla cultura Simone Settembri. Nel corso del talk show al teatro Apollo, moderato da Pietro Romagnoli, Arabella Girotti ha tracciato un ritratto inedito del padre Massimo. Sul palco anche lo scrittore Roberto Liberatori autore di una sua biografia.

mogliano-omaggio-girotti-1-300x400La sua carriera iniziò molto presto, negli anni ‘40, interpretando il primo film a soli 21 anni: ne ha girati 100 nel corso della sua lunga carriera, oltre a sceneggiati per la tv – che allora erano trasmessi in presa diretta – e spettacoli teatrali. Fu paragonato a Gregory Peck e ad altre icone del cinema del tempo per la bellezza e la prestanza fisica. Ecco come Arabella ha ricordato il padre: «Era spesso lontano da casa per girare film. Al ritorno, tra le mura domestiche sfogava la tensione accumulata sul set: solo più tardi, da adulti, mio fratello ed io ne abbiamo compreso le ragioni. Separava il lavoro dalla sfera personale, per questo motivo non aveva molti amici attori: è stato comunque molto stimato ed apprezzato da tutti. Trascorreva spesso il tempo libero nella sua villa a Torre di Palme, che vendemmo negli anni ‘90. Gli zii ed i cugini vivevano a Fermo e Porto San Giorgio, ed andava spesso a trovarli: in quei luoghi, lontano dal set e dalla vita mondana di città, si poteva ritrovare la persona semplice e di assoluta umanità.

Ricordava Mogliano con tenerezza pur avendo lasciato il borgo a soli tre anni, e ciò mi ha lasciato molto sorpresa in quanto non poteva ricordare granché. Era molto legato ai genitori, quindi Mogliano faceva parte della sua storia. Inoltre, i nonni erano originari di Caldarola e suo nonno studiò farmacia a Camerino. Raggiunti i 40 anni, dopo essermi sposata, ci sentivamo al telefono quasi tutte le mattine per commentare i fatti del giorno, un film, un libro o scambiarci i pareri su vari argomenti. Spesso andavo a colazione da lui: nel corso di questi incontri c’è stata la possibilità di chiarire una serie di cose e di imparare ad amarlo. A noi figli ha lasciato la passione per la lettura – fin da bambini ci faceva leggere le edizioni per ragazzi dei grandi classici internazionali – e per i viaggi: quando tornava dal paese straniero dove aveva girato un film, ci incantava con i suoi racconti. Ha fatto molta fatica a sentirsi bravo maturo e capace: probabilmente ha raggiunto il suo scopo proprio nell’ultimo film “La finestra di fronte” di F.Ozpetek nel 2003, girato pochi mesi prima della sua scomparsa». Ed è appunto con la proiezione di questa pellicola che si è concluso l’omaggio di Mogliano al suo illustre figlio Massimo Girotti.



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