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Le mamme chiedono il pre-scuola:
«Facciamo tardi al lavoro,
ma asilo e Comune non ci ascoltano»

MACERATA - Partita la raccolta firme all'istituto Gianni Rodari di via Panfilo, sottoscritta già da circa il 20 per cento delle famiglie. «Le istituzioni si rimbalzano le responsabilità, non sappiamo più a chi rivolgerci»

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L’ingresso della scuola Gianni Rodari

di Marco Ribechi

Genitori alle strette con la scuola dell’infanzia, obbligati ad arrivare in ritardo al lavoro perché non esiste il servizio pre-scuola. Non ci stanno le famiglie degli alunni della scuola d’infanzia Gianni Rodari di via Panfilo, appartenente all’Istituto comprensivo Mestica: gli orari di apertura sono troppo stretti e non permettono ai genitori di entrare in orario sui rispettivi posti di lavoro. Non sono servite le ripetute richieste alla preside della scuola e nemmeno al Comune, le due istituzioni si rimbalzano la palla delle responsabilità, lasciando di fatto le famiglie in un limbo.

Per questo, non trovando altre soluzioni, alcune mamme hanno indetto una raccolta firme che in pochi giorni ha già superato circa il 20 per cento dei consensi su circa 80 alunni che frequentano l’asilo. «Non era nostro desiderio partire con una raccolta firme ma non c’è stato altro modo – spiega Eleonora Getti, una delle mamme vittime del disservizioabbiamo contattato l’Ufficio scolastico del Comune che ci ha detto che la responsabilità è della scuola. Allora siamo andati alla scuola che ha spiegato che chi decide è il Comune. Una situazione quasi comica che ci lascia senza interlocutori diretti».

Scuola-gianni-rodariIn pratica, la scuola dell’infanzia apre alle 8 ma, molti genitori, allo stesso orario devono essere già in ufficio e per questo subiscono, giustamente, dei costanti rimproveri sul posto di lavoro per il ritardo accumulato. «Lavoro in ospedale e la mia presenza puntuale è abbastanza importante – spiega Getti – non sono l’unica, ci sono altri genitori che svolgono professioni mediche, oppure che devono iniziare il turno in ufficio. Basterebbe un quarto d’ora di anticipo per risolvere ogni problema. La cosa assurda è che la primaria Salvo d’Acquisto, che si trova al piano di sopra dove va un’altra mia figlia, ha questo servizio che invece non esiste per i più piccoli».

Proprio per questo le famiglie si sono mobilitate con la raccolta firme: «Si tratta di un servizio indispensabile – aggiunge Getti – ad esempio so che a Corridonia e Pollenza lo svolgono ma a Macerata sembra di no. Ora stiamo verificando se si tratta solo della nostra scuola oppure se è un problema comune anche ad altri istituti, in questo caso credo che saranno molte le famiglie interessate a un cambiamento». Tra i firmatari anche alcuni genitori che non soffrono direttamente del problema ma che ritengono importante il servizio pre-scuola e quindi hanno sottoscritto per solidarietà.

«Alcuni non hanno attualmente questa problematica – conclude Getti – ma si rendono conto che magari potrebbero averla in futuro, fare in modo che l’entrata a scuola non collida con gli orari di lavoro è evidentemente necessario. Inoltre, circa tre anni fa prima del Covid, mi risulta che il pre-scuola era un servizio che si effettuava, ma ora non più. Non so a cosa sia dovuto questo cambiamento. Sta di fatto che dal 13 settembre siamo rimbalzati senza risposte, è ora di avere quantomeno chiarezza. Speriamo che con la raccolta firme le nostre domande smettano di essere ignorate».

 



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