di Luca Patrassi
Alla presentazione c’erano tutti, avrebbe scritto un celebre cantautore se si fosse trovato qualche giorno fa in largo Schioppo a Cittanova, cuore della Calabria. L’occasione-evento era appunto la presentazione di “A un tiro di Schioppo”, opera non prima e comunque benefica (introiti totalmente devoluti alla Caritas) di Francesco “Ciccio” (per usare uno dei diminutivi locali del nostro in età più giovanile) Adornato, ex rettore di Unimc.
Una raccolta di racconti legati a fatti veri o verosimili, personaggi che hanno affiancato i primi anni di Adornato, la formazione sul campo, in una città calabrese particolarmente complicata in quegli anni. Un evento la presentazione a Cittanova, c’erano il sindaco, c’erano tanti di quelli che hanno incrociato la propria adolescenza con quella di Francesco Adornato, c’erano la presidente dell’associazione Cittànuova Clelia Bruzzi che ha organizzato il tutto, il vaticanista Rai Enzo Romeo e la scrittrice, già giornalista Rai, e in questa veste collaboratrice di Enzo Biagi in diverse trasmissioni, Annarosa Macrì che ha curato la prefazione del libro, particolare nella veste tipografica ed arricchito dai disegni di un’artista di assoluto rilievo come Giosetta Fioroni. Una serie di racconti che Adornato ha scritto a partire dal 2008 – la serie è partita a Macerata – per farne dono agli amici in occasione del Natale.
Francesco Adornato, ex rettore dell’Università di Macerata
Storie di Calabria ma, a ben guardare, storie di viaggi senza muri e senza frontiere anche solo sognati. Citazioni – all’inizio ed alla fine di ognuno dei racconti – prese da autori vari in giro per l’Italia e il mondo, da Corrado Alvaro a Emily Dickinson. Viaggi, sogni, ma anche tanti treni presi come ha osservato Annarosa Macrì nella sua relazione: «Noi calabresi che andiamo e veniamo da questa regione, ci domandiamo cosa sia il centro e cosa è periferia, questo è il centro, il centro è quello che vive dentro di noi. Ogni racconto di Adornato è un pezzo della vita, ci vuole coraggio a raccontarsi, a mettersi a nudo. Raccontare è un dovere». Il libro racconta “Ciccio” Adornato: «Povero, meridionale intellettuale. Tutto era contro di lui, avrebbe detto Corrado Alvaro. E invece ce l’ha fatta» ha osservato ancora Annarosa Macrì. Francesco Adornato, fino a pochi mesi fa rettore di Unimc, i viaggi che sognava da bambino al cinema alla domenica, quando trovava i soldi per andare, ha poi cominciato a farli verso Roma e i suoi ambienti culturali frequentando pittori, scrittori e critici (La Capria, Ceronetti, Garboli, Rosetta Loy, Emanuele Trevi, Marcoaldi, Nadia Fusini, Elisabetta Rasy, Erri De Luca), e verso il mondo in virtù delle varie stagioni professionali. Una stagione, lunga, ha riguardato anche Macerata dove Francesco Adornato attualmente vive, legge e scrive. E dove continua a frequentare i cinema, forzatamente di periferia visto che in centro storico l’offerta si è quasi del tutto spenta. Al centro resta quell’Università che Adornato ha contribuito a far crescere.
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Sarebbe interessante presentare a Macerata il libro del prof. Adornato, sicuramente da leggere e da far conoscere.