Da sinistra: Stefano Monachesi, Carlo Torresi, Giorgio Grifi, Manlio Massi, Giuseppe Sabbatini, Sandro Giustozzi, Giacomo Maria Perri, Manuel Seri e Francesco Governatori
Trent’anni dalla morte dell’avvocato Alberto Serangeli, per ricordarlo gli avvocati che hanno compiuto il percorso di formazione professionale nel suo studio si sono ritrovati. E lo ricordano così: «Sono trascorsi già 30 anni da quando il principe del foro ci ha lasciati. Parliamo dell’avvocato Alberto Serangeli, indiscusso esempio di professionalità ed umanità di eleganza, cultura e rispetto per il prossimo. Era un grande esperto del diritto, soprattutto civile e penale, ha iniziato la sua attività nel 1938 e nella sua lunghissima carriera ha difeso grandi imprenditori, professionisti e persone umili. Per lui non c’era alcuna distinzione. Conosceva il codice civile e quello penale a memoria. Spiegava la ratio della legge per poterla correttamente applicare ai casi concreti. Da tutti, compresi i magistrati, era considerato il principe del foro». Gli avvocati si ritrovano ogni dieci anni, il 13 di luglio.
Una occasione importante per una commemorazione religiosa nella Basilica di Santa Maria della Misericordia di Macerata. A distanza di tanto tempo, alcuni discepoli del maestro, scomparso il 5 luglio 1993, si sono ritrovati anche per raccontare i momenti che hanno segnato la loro vita professionale quando praticavano lo studio Serangeli e tutti i presenti sono ancora immensamente grati per gli insegnamenti, sia di vita che professionali, che il principe ha elargito con grande professionalità e pazienza.
«Un personaggio come Alberto Serangeli – dicono -, un vero signore di altri tempi, non può essere dimenticato ed anche i giovani avvocati, oltre che superare l’esame di Stato, dovrebbero conoscere la sua storia professionale e le sue grandi capacità oratorie per poter svolgere la loro professione nel migliore dei modi». Alla cerimonia hanno partecipato gli avvocati Alberto Serangeli, nipote, Stefano Monachesi, Carlo Torresi, Giorgio Grifi, Manlio Massi, Giuseppe Sabbatini, Sandro Giustozzi, Giacomo Maria Perri, Manuel Seri e Francesco Governatori.
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