Neonato morto a 6 giorni dal parto,
la procura chiede l’archiviazione:
«Ci opporremo, i genitori vogliono risposte»

TRAGEDIA - Il piccolo era venuto al mondo il 23 luglio scorso all'ospedale di Macerata ed era morto il 29 luglio al Salesi di Ancona in seguito ad una infezione. Era stato aperto un fascicolo contro ignoti. L'avvocato della famiglia, Roberta Ippoliti: «Abbiamo fede nella magistratura e chiesto di approfondire su molti aspetti aspetti»

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L’ospedale Salesi dove il bambino è morto

 

di Gianluca Ginella

No alla richiesta di archiviazione fatta dalla procura di Ancona per la morte di un neonato venuto al mondo il 23 luglio dello scorso anno a Macerata e morto sei giorni dopo, il 29 luglio, all’ospedale Salesi di Ancona. La famiglia, assistita da dicembre dall’avvocato Roberta Ippoliti, ha deciso di fare opposizione alla richiesta di archiviazione del pm. Indagati in questa vicenda non ce ne sono e la procura aveva aperto il fascicolo contro ignoti. Il neonato era figlio di due giovani del Fermano, entrambi di 27 anni. La mamma avrebbe dovuto partorire il 26 agosto, ma aveva avuto delle perdite e così, secondo quanto avevano denunciato a suo tempo i genitori, il 14 luglio era andata in ospedale, a Macerata, dove era stata ricoverata al reparto di Ginecologia. Lì il 23 luglio, dopo 35 settimane di gestazione, era venuto al mondo il piccolo, che pesava 2,7 chili. Era stato partorito di 8 mesi ed era stato messo in incubatrice, respirava comunque in modo autonomo.

Il giorno seguente era stata riscontrata una infezione. Il giorno successivo la situazione era peggiorata ed era stato trasportato al Salesi di Ancona. Lì era morto quattro giorni dopo. I familiari avevano fatto denuncia ed era stata eseguita l’autopsia. La causa della morte è stata ricondotta ad una infiammazione che ha causato danni irreversibili al cervello.

L’indagine è stata condotta dal pm Serena Bizzarri che in base a quanto accertato non ha ravvisato profili di responsabilità da parte del personale sanitario che ha seguito il neonato e ha chiesto l’archiviazione. L’avvocato Roberta Ippoliti, che da alcuni giorni ha preso l’incarico di assistere la famiglia e si è già incontrata con i propri consulenti per esaminare le cartelle cliniche, ha deciso di fare opposizione e spiega: «Abbiamo molta fede alla magistratura e abbiamo chiesto di approfondire su molti aspetti che a nostro avviso non quadrano. Ci sono discrasie importanti. I genitori intendono avere delle risposte e giustizia per il loro piccolo». Con la richiesta di archiviazione verrà poi fissata un’udienza davanti al giudice che valuterà se disporre ulteriori indagini, archiviare definitivamente o chiedere al pm di formulare il capo di imputazione.



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