La lettera della compagna di Claudio:
«Sei stato una stella per tutta la vita,
aiutiamoci per rimanere a galla»

TRAGEDIA A LONDRA - Il 46enne attore e regista civitanovese è morto giovedì per un malore. Era in Inghilterra per trascorrere alcuni giorni con la fidanzata, Tasha Vulgara. «Il nostro un incontro tra due anime, che è diventato magico. Ho vissuto sei anni di un uomo meraviglioso. Insieme c'era avventura e bellezza anche nelle attività quotidiane, nei momenti di oscurità e difficoltà». I funerali non sono stati ancora fissati

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Tasha Vulgara e Claudio Gaetani

 

di Leonardo Giorgi

«Se mi vedete, datemi un abbraccio per aiutarmi a rimanere a galla. Aiutiamoci a vicenda, perché questo terribile dolore deve essere sentito. Non è una scelta. Ma proviamo a bilanciarlo con l’amore che proviamo per Claudio, affinché nessuno di noi anneghi». Sono le parole di Tasha Vulgara, la compagna dell’attore, regista e docente Claudio Gaetani, scomparso improvvisamente all’età di 46 anni giovedì mattina a Londra, colto in strada da un malore (leggi l’articolo).

Il 46enne, civitanovese, presidente della locale sezione dell’Anpi, si trovava nella capitale inglese proprio per raggiungere Tasha e partecipare ad una conferenza sul tema dell’accessibilità nel mondo dell’arte, come ambasciatore dell’associazione Al Di Qua Artists. I funerali ancora non sono stati programmati, la famiglia è in attesa che la burocrazia inglese faccia il suo corso (considerando anche le difficoltà legate ai giorni di lutto nazionale in seguito alla morte della Regina Elisabetta II).

Nella pioggia di dediche e ricordi che hanno affollato i social network negli ultimi giorni per rendere omaggio all’attore, la compagna ha voluto rompere il suo silenzio e affidare a un commosso messaggio sulla sua pagina Facebook una piccola parte di tutto ciò che rappresentava la sua storia d’amore con Claudio.

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Claudio Gaetani

«Claudio, amore mio. Non ci sono parole per esprimere una tristezza così enorme, così profonda, infinita – scrive Tasha -. Quindi, vorrei condividere e raccontare invece un po’ della gioia e la bellezza che ho visto e vissuto in questi sei anni di quest’uomo meraviglioso. Non so se riesco. Non arrivano le parole. Solo le lacrime». «Dai primi momenti in cui ci siamo conosciuti – continua -, agli ultimi, abbiamo sempre riso. Ho un milione e più di ricordi di momenti belli, esilaranti e incredibili. Abbiamo scherzato e riso ogni giorno, abbiamo condiviso un linguaggio unico di noi, fatto di parole inventate, battute e sciocchezze divertenti. Abbiamo condiviso una giocosità che ci ha permesso di creare avventura e bellezza anche nelle attività quotidiane, anche nei momenti di oscurità e difficoltà. Nel modo britannico: “Keep calm and carry on”, e quello scozzese: con coraggio, leggerezza, umore e magia (o nel caso suo, sempre con un pizzico di ansia), siamo riusciti a superare i momenti più difficili, fianco a fianco, come le scimmie: più forti insieme.

È stato un incontro fra due culture, due anime, in qualche aspetto completamente opposte ma, per altri aspetti, completamente sincronizzate e pronte a combinarsi nel modi più ilare, potente, e magico. Abbiamo vissuto insieme sei anni di avventure, magia, ilarità e tanto amore. Claudio aveva tanti progetti davanti a sé. Continuava con il suo lavoro come insegnante a scuola, amato da colleghi e studenti, il lavoro con Anpi, i vari progetti teatrali. Nelle ultime settimane aveva fatto anche il provino per recitare in una serie tv all’estero. Abbiamo scherzato (e anche celebrato) sul fatto che era sempre un paso più vicino a realizzare il suo sogno di lavorare con Spielberg. E non avevo dubbi che sarebbe arrivato lì, e oltre. Questa, insieme a altre avventure che aveva davanti, purtroppo non succederà. Ma l’importante e il bello, che forse in qualche modo ci può dare un po’ di conforto, è che Claudio ha vissuto una vita proprio bellissima, pienissima, circondato dall’amore, l’affetto, la magia e l’avventura. Questo è già tanto, è già un sogno, anche se è finito troppo presto».

Claudio-Gaetani-1-325x218«Come gli ho detto tante volte – sottolinea Tasha -, sua madre sarebbe stata così orgogliosa di lui e così felice di vederlo brillare così brillantemente nel mondo. Annita era sempre preoccupata che il mondo al di fuori di Civitanova Alta lo avrebbe ferito, ma la sua luce era troppo brillante per essere contenuta tra queste mura. La gente ora mi chiede, come posso andare avanti senza Claudio? Me lo chiedo anche io. Mi viene in mente un ricordo, di tanti anni fa, quando ero ancora un’adolescente. Ho avuto l’opportunità di viaggiare nella parte magica del mondo che è l’America Latina. Un giorno mi sono trovata davanti a una bellissima cascata in Costa Rica. Ad un certo punto per raggiungere la mia destinazione ho dovuto attraversare l’acqua, da una pietra all’altra, con l’acqua che correva in mezzo. Dall’altra parte un gruppo di viaggiatori stava affrontando lo stesso incrocio con qualche dubbio e mi hanno chiesto “Ma come hai fatto a farlo sembrare così facile, sei corsa dritta senza esitazione, senza cadere”. Con una risata ho detto “Beh, non avevo scelta, non so nuotare. Cadere non era un’opzione”. E ora devo fare lo stesso. Devo andare avanti senza cadere, o almeno senza annegare, anche se la tristezza dentro di me e intorno a me sembra un oceano infinito e tumultuoso che mi sbatte con onde da ogni direzione». Tasha continua nella sua lettera dicendo che in questo dolore tremendo «dobbiamo sentirci anche molto fortunati. Abbiamo avuto la fortuna e l’onore di conoscere e amare un uomo bellissimo, straordinario e speciale, ognuno nel suo piccolo o grande, da vicino o lontano e questo amore ci deve portare avanti. Lo so che siamo in tanti che condividiamo questo dolore. Raccontatemi le vostre storie di Claudio, sarò felice di sentire l’amore e le memorie che avete di lui. Questa realtà è troppo, troppo triste per essere reale. Non voglio accettarla. C’è ancora tanto da dire, come lui aveva ancora tanto da vivere. Ma per adesso chiudo qui, con questo piccolo messaggio a te, amore mio». È questa la dedica finale di Tasha: «Claudio, dal primo momento in cui ti ho visto, ho visto la luce, l’aura, le energie più belle che brillavano intorno a te. Dalla polvere di stelle arriviamo e alle stelle andiamo. Ma tu sei stato una stella per tutta la vita, quella che ha brillato di più e brillerai per sempre nei cuori e nelle memorie di tutti».

 

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